Cap. 9

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"Not everybody
Knows how to work my body
Knows how to make me want it
But girl you stay up on it
You got the something
That keeps me so off balance
Baby you're a challenge
Let's explore your talent"

Ashley's pov
La mattina quando mi svegliai fui felicissima di vedere accanto a me Jenna, che ancora stava dormendo beatamente. Se ripenso alla sera prima mi verrebbe da saltare per tutto l'appartamento per quanto sono contenta, ma purtroppo devo andare a lavoro e non ho tempo da perdere;
Per fortuna era ancora presto così andai a preparare la colazione, decisi di fare i pancake, come mi aveva insegnato Jen.
Stavo per mettere l'impasto nella padella quando sentii due braccia avvolgermi la vita e il suo profumo invadermi le narici, così mi fermai e mi girai.
"Buongiorno" le dissi con un sorriso;
J: "buongiorno splendore" mi rispose e mi diede un bacio all'angolo della bocca;
Dopo quel gesto decisi di prendere iniziativa e le diedi un bacio a stampo, era tutto così nuovo per me, non ero abituata ad averla così vicina e di conseguenza non mi osavo a fare determinate cose.
J: "hai preparato i pancake come ti ho insegnato ioo" disse felice
"Si, però non credo siano buoni quanto i tuoi";
J: "oh non essere modesta secondo me sono anche meglio dei miei";
"Ora quando li assaggerai potrai dirmelo"
Detto questo ne prese un boccone e poi mi guardò;
"Beh? Sono buoni o fanno schifo?" Dissi impaziente.
J: "mmh sono accettabili dai..";
Io la guardai in modo strano, ci rimasi quasi male;
J: "oh stavo scherzando ahah non mi dire che ci sei rimasta male" disse sorridendo
"Un pochino si in realtà";
Mi abbracciò e disse con fare dolce:
J: "noo amore scherzavo sono buonissimi"
A quel nomignolo arrossii
"Come mi hai chiamata?"le chiesi per essere sicura di aver sentito bene
J: "a..amore, se ti dà fastidio non lo farò più, scusa mi è venuto spontaneo" disse mortificata
"No assolutamente, anzi mi piace come suona uscito dalla tua bocca"le sorrisi
J: "mi fa piacere non ti dia fastidio" mi diede un bacio sulla guancia poi guardò l'orologio;
J: "cavolo ash ci conviene muoverci si sta facendo tardi";
"Giusto, tu hai finito di prepararti ?";
J: "no in realtà devo fare un salto nel mio appartamento e cambiarmi, perché ?";
"Se vuoi ti aspetto così ti dò un passaggio" le sorrisi
J: "se non ti crea disturbo va bene, vado a cambiarmi, ritorno fra un attimo" dopodiché mi diede un dolce bacio a stampo e corse nel suo appartamento.
Dopo una decina di minuti uscì e ci incamminammo insieme alla mia Mustang nera.
J: "questa è la tua macchina?" Mi chiese con faccia stupita
"Si è la mia bambina , me la regalarono i miei dopo che mi fui laureata";
J: "è stupenda cazzo" disse con aria innamorata
"Lo è, ne sono innamorata, penso che se qualcuno provasse a toccarmela impazzirei ahaha";
J: "beh se avessi anch'io una macchina del genere penso che la tratterei come se fosse mia figlia ahah";
"Infatti è quello che faccio io ahah , forza però ora andiamo".
Salimmo in macchina e la portai subito da "Poise", ci salutammo con un semplice bacio sulla guancia poi me ne andai a lavoro.
Quella giornata non fu molto pesante, finii di lavorare ad un caso che per fortuna non fu poi così molto difficile e poi aiutai un mio collega con un arringa fino alle 18:00.

Jenna's pov
Dopo che Ash se ne andò mi recai al mio ufficio in fretta e furia.
Iniziai a chiamare i fotografi migliori della città, per poi scegliere quello che si addiceva di più allo stile della rivista che stavo progettando.
Volevo qualcosa di nuovo, qualcosa di reale che arrivasse al cuore del lettore.
Mi ero stancata della solita rivista stereotipata, in cui erano raffigurate solo modelle con il super fisico a cui stava bene tutto, quella non era la vita reale era soltanto una percezione sbagliata della bellezza, volevo cambiare le cose, volevo che la gente si rendesse conto che non era sbagliato avere imperfezioni, avere un chilo di troppo; tutto questo era perfettamente giusto e per farlo entrare in testa non c'era piattaforma migliore di una rivista ed io ero estremamente contenta di poterci lavorare su e decidere ogni minimo particolare.
Quella sera tornai a casa soddisfatta di me stessa e del mio lavoro. La rivista stava procedendo nel migliore dei modi.
Quando arrivai alla porta notai un post it attaccato sopra di essa e lo lessi:
"Incontriamoci a central park alle 20:00, dammi la possibilità di spiegarti tutto quanto non te ne pentirai. -Matty".
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Alle 20 come d'accordo andai al parco; avevo deciso di dargli la possibilità di spiegarsi ma non l'avrei mai perdonato.
Quando arrivai lo vidi seduto sulla panchina e gli andai incontro, mi notò subito.
M: "Jenna... pensavo non saresti venuta, mi fa piacere tu sia qua, questo vuol dire che mi vuoi dare un'altra possibilità giusto ?";
"No, mi spiace, non significa questo, sono qui soltanto per poterti dare la possibilità di spiegarti ma non credo di poterti perdonare";
M: "promettimi almeno che dopo che finirò di parlarti ci penserai";
"Va bene lo prometto, ora parla";
M: "d'accordo, beh ecco innanzitutto scusa per tutte le volte che ti ho tradita, so quanto tu ci sia rimasta male, sono stato un vero stronzo ma non era mia intenzione farlo. Se non fosse stato per un valido motivo non l'avrei fatto, mi son sentito un verme ogni santo giorno, mi spiace solo non avertene parlato prima...";
"Di cosa stai parlando Matt ?! Non ci sono scusanti per quello che hai fatto. Quale sarebbe questo valido motivo che ti ha spinto a farlo, sentiamo";
M: "so che non ci sono scusanti, ma ho dovuto farlo. Ne andava del mio lavoro, della mia carriera. Lei mi minacciava, mi avrebbe rovinato se non fossi andato a letto con lei.";
"È assurdo... sei sempre stato un egoista Matthew. Hai preferito tradire quella che consideravi l'amore della tua vita soltanto per non essere licenziato. Non mi va più di sentire i tuoi schifosi sotterfugi, quello che hai fatto è imperdonabile, non c'è scusa che tenga";
Notai subito che dopo il mio discorso si scaldò e si avvicinò pericolosamente a me.
M: "io egoista ? Senti stronza non osare chiamarmi in quel modo, io l'ho fatto per noi".
Disse tutto questo tenendomi per un braccio e guardandomi dritto negli occhi.
Gli tolsi via la mano con tutte le mie forze e gli dissi:
"Tu l'hai fatto esclusivamente per te, non c'è mai stato un noi per te quando si trattava di sacrifici. Ora lasciami andare e non osare più toccarmi o chiamarmi in quel modo"
Come di riflesso mi riprese per un braccio.
M: "tu non vai da nessuna parte. Non ho ancora finito di parlare" disse con un tono aggressivo.

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Ashley's pov
Quando ritornai da lavoro andai nel mio appartamento a cambiarmi poi presi una bottiglia di vino e andai da Jenna. Arrivata davanti alla sua portai notai un bigliettino e lo lessi:
"Incontriamoci a central park alle 20:00, dammi la possibilità di spiegarti tutto quanto non te ne pentirai. -Matty".
Senza pensarci due volte posai la bottiglia e andai verso il parco.
Quando arrivai notai due figure che parlavano e li riconobbi subito, così mi appostai dietro ad un albero per poter controllare la situazione, qualora avesse preso una brutta piega sarei potuta intervenire.
Per qualche minuto sembrarono essere tranquilli poi però lui sbottò e la prese per un braccio violentemente e le urlò contro.
Allora decisi di intromettermi.
Lui mi notò subito dato che era girato nella mia direzione.
M: "ohh non ci credo ancora tu ?! Che fai segui Jenna per caso ?"
Lei si girò e appena mi vide i suoi occhi si illuminarono.
"Qui quello che la sta molestando sei solo tu, poi il fatto che io sia qui è solo un caso, sono andata a casa sua e ho notato quel post it in cui c'era scritto che vi sareste incontrati qui, ero solo venuta per accertarmi che le cose non prendessero una brutta piega come successe l'altra volta";
M: "e sempre come l'altra volta non sono fatti tuoi. Poi non la sto molestando, stiamo parlando civilmente quindi gradirei che tu te ne andassi.";
J: "no matt te l'ho già detto non c'è più niente di cui parlare, rassegnati non puoi cancellare quello che hai fatto.";
M: "che ti è successo Jenna? Non sei più quella di una volta. Non mi ami più vero ? Mi avresti perdonato subito...";
J: "no matt non sono più quella di una volta. Sono cambiata e anche per colpa tua. Non provo più niente per te mi dispiace, ora ti prego lasciami in pace ricomincia da capo e non venire più a cercarmi.";
Detto questo venne verso di me, mi prese per mano e ce ne andammo.
J: "addio matt". Non si voltò più a guardarlo;
Ce ne ritornammo a casa e arrivata sull'uscio di casa scoppiò a piangere.
La strinsi subito a me e iniziai ad accarezzarle i capelli.
"No amore non fare così, ti prego mi fa male vederti piangere";
J: "tu non mi ferirai mai vero ?"disse con la voce rotta dal pianto
"Non lo farei mai di proposito, ma non voglio farti promesse che poi non so se riuscirò a mantenere";
J: "mi basta questo, grazie davvero" poi mi diede un bacio sul collo, che mi provocò mille brividi e mi strinse ancora di più a sé.
"Che ne dici di andare dentro a mangiare qualcosa mmh?";
J: "va bene andiamo".
Quando entrammo a casa sua, mi diressi in cucina e iniziai a preparare qualcosa da mangiare.
Feci una semplice pasta al sugo e poi ci mettemmo sul divano a mangiare.
"Mmh ti ha fatto male prima ?";
J: "no Ashley , sei arrivata prima che potesse fare qualcosa" mi prese la mano "ti ringrazio tantissimo".
Le strinsi la mano;
"Non c'è bisogno di ringraziarmi, lo sai che tengo a te, non me lo sarei mai perdonato se ti fosse successo qualcosa."
Si avvicinò e mi baciò;
J: "sei fantastica";
Le sorrisi poi ripresi a baciarla
La coccolai tutta la sera poi quando la stanchezza si fece sentire andammo a dormire.

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