CAPITOLO 17

473 23 2
                                    

INIZIO FLASHBACK

Scesi dal Taxi ringraziando il signore, chiusi la portiera e afferrai il manico della mia valigia

Appena mi trovai davanti alla porta d'ingresso di casa Bieber, suonai il campanello sorridente ma allo stesso tempo nervosa

Avrei voluto che mi aprisse Justin, per vedere la sua reazione non gli avevo detto che sarei venuta qui a Los Angeles, per il semplice fatto che ci tenevo a fargli una sorpresa

Non ci vedevamo da più o meno tre mesi e mi era mancato tantissimo, non vedevo l'ora di assaporare quelle morbidissime labbra

Finalmente la porta d'ingresso si aprì, rivelando la figura minuta di Jazmyn. Appena mi vide spalancò gli occhi e si buttò tra le mie braccia «Posso entrare?» domandai dopo un paio di secondi

Si spostò lasciandomi passare, trascinai la mia valigia e mi guardai intorno, salutai i suoi genitori e poi mi rivolsi a lei «Justin è in camera sua?» chiesi non vedendolo ne in salotto e ne in cucina

Negò con una strana espressione in volto, quasi come se fosse preoccupata «E allora dov'è?» aggrottai le sopracciglia «In questo periodo sta uscendo spesso, sopratutto di sera...ma non ci dice dove va» annunciò

Annuii e mi diressi al piano di sopra, sistemai la valigia nella stanza di Justin e mi sdraiai sul suo letto. Afferrai il telefono e composi il suo numero, dopo alcuni squilli partì la segreteria telefonica, sbuffai

Provai a chiamare Ryan sperando che almeno quest'ultimo mi risponda «Pronto? Ariana?» disse «Hei Ryan, come stai?» chiesi «Non male dai, tu invece? Che mi racconti?» domandò «Sono appena arrivata qui a Los Angeles e mi trovo a casa di Justin, volevo fargli una sorpresa ma di lui nessuna traccia. Sai dove può essersi cacciato?» passarono i secondi e non si sentì nulla

«Ryan? Ci sei ancora? È caduta la linea? Ryan?...» continuai «Eh? No no, si ci s-sono» balbettò «Sai dove si trova il mio ragazzo?» ripetei «Tra dieci minuti sono li, fatti trovare fuori dalla villa» lo sentii prendere le chiavi e sbattere la porta d'ingresso

Dopo esattamente dieci minuti, un'auto grigia si fermò proprio davanti a me «Sali» mi ordinò, aprii la portiera e mi accomodai di fianco a lui, appena finii di sistemarmi la cintura di sicurezza, partì a tutto gas

«Quello che vedrai non ti piacerà, non piace neanche a me e credimi ho provato a farlo ragionare più e più volte, ma non mi ha voluto dare ascolto. Abbiamo finito per litigare e non ci parliamo da un paio di giorni» confessò tenendo lo sguardo puntato sulla strada

Che stava dicendo? «Che intendi dire?» diedi voce ai miei pensieri, sospirò «Fra poco lo scoprirai, solo stammi vicino okey? Non vorrei che ti perdessi» appoggiò le mani sulle mie spalle, annuii confusa e dopo essere scesi dalla macchina lo seguii

Già da lontano si sentirono delle urla e il rombo dei motori, non capivo cosa stava succendendo finchè non vidi delle persone avvicinarsi ad un veicolo

Justin scese ricevendo abbracci da delle putt-tizie e alcune pacche sulla spalla, ad un certo punto notai una ragazza dai capelli neri che appena mi vide si attaccò alle labbra del biondo cenere

Quest'ultimo appoggiò le mani sui suoi fianchi ricambiando il bacio ed è lì che crollai, le lacrime minacciavano di uscire e Ryan vedendomi in quello stato raggiunse i due a passo svelto

La tizia sparì e Justin appena ci vide strabuzzò gli occhi, «Che ci fate qua?» chiese, Ryan cominciò ad urlargli contro ma lui non sembrava ascoltarlo, anzi i suoi occhi mi stavano scrutando con attenzione

Si avvicinò appoggiandomi due dita sotto il mento «Hei guardami» sussurrò, dopo interminabili secondi decisi di puntare i miei occhi su di lui, «Ti prego non piangere, mi fa male vederti così» disse «A me fa più male sapere che t-tu, che sei il mio r-ragazzo, quello a c-cui ho dato la mia piena fiducia, quello che d-dice di amarmi, quello c-che odia i t-tradimenti, ha appena limonato una r-ragazza davanti ai miei o-occhi. O-ra come ora, p-potrei pensare che magari mi tradivi già da t-tanto tempo e che quella non era la p-prima tizia che ti baciavi oltre a me.» singhiozzai, provò a spiegare la sua versione ma lo interruppi

In quel momento stavo odiando anche me stessa, perchè mi stavo mostrando fragile e non volevo assolutamente apparire in quel modo davanti a lui. Dovevo fargli capire che nonostante mi avesse colpita, io ero forte.
Ma purtroppo le emozioni sono l'unica cosa che noi non siamo in grado di controllare.

«Lasciami finire! F-forse sono io quella che ha s-sbagliato a fidarsi, d-dovevo dare retta alla mia amica c-che mi r-ripeteva che un'amore a d-distanza non dura mai c-così tanto. S-sono stata una c-cretina, una p-perfetta ingenua. Ma sai una cosa? Se volevi essere libero di fare quel cazzo che ti sarebbe passato per la mente, facevi prima a non chiedermi di essere la tua fidanzata, rimanevi single senza giocare coi sentimenti delle persone.» continuai

«Perchè sì, io non sono una bambola di pezza usa e getta, non puoi prendermi per il culo, se permetti anch'io come te, come tutti, ho dei fottuti sentimenti. Detto questo, ora visto che sei single divertiti, vivi la tua vita e io vivo la mia. Ma non azzardarti a cercarmi perchè io non ho intenzione di soffrire un'altra volta» lo avvertii voltandomi per raggiungere Ryan

Mi afferrò il polso sinistro stringendomi a se «Lasciami! Justin mollami, immediatamente!» cercai di dimenarmi dalla sua presa «Ti prego lasciami spiegare» mormorò allontanandomi di poco «Non c'è niente da spiegare, i fatti parlano chiaro» dissi correndo il più lontano possibile da lui

Una volta dentro la macchina, Ryan partì senza dire nulla e lo ringraziai mentalmente, non avevo voglia di parlarne.

«Ti accompagno a casa sua o dormi da me?» chiese «Non vorrei darti fastidio» risposi «Tranquilla, non mi dai fastidio» disse

Scossi la testa, «Ho lasciato la valigia nella sua stanza, poi credo che non starò per molto. Prenoterò un biglietto per domani» annunciai

Mi guardò «Ariana, mi dispiace per come sono andate le cose. Non ti meriti un trattamento del genere, spero che si renda conto di quello che sta facendo e della ragazza meravigliosa che si è lasciato scappare»

Gli sorrisi e lo abbracciai «Sappi che ti voglio bene e ti ringrazio per tutto quello che hai fatto. Forse questa sarà l'ultima volta che ci vedremo, stare qui mi farà solo male. Non credo tornerò» rivelai

Chiusi la portiera dell'auto e lo salutai con la mano, fortunatamente Pattie e Jeremy lasciavano sempre le chiavi di scorta dentro al vasetto affianco alla porta

Entrai facendo attenzione a non fare troppo rumore, salii le scale e mi intrufolai nella stanza di Justin. Mi cambiai velocemente e mi coricai a letto, dopo essermi girata e rigirata per ben due ore non riuscendo a chiudere occhio, mi alzai.

Bevvi un bicchiere d'acqua e tornai a sdraiarmi, fissai il soffitto e quelle maledette lacrime riempirono di nuovo i miei occhi. Piansi in silenzio tutta la notte, finchè stanca non mi addormentai.

FINE FLASHBACK




Ho voluto inserire lo stesso flashback dal punto di vista di Ariana, in modo tale da farvi capire meglio quello che è successo quella sera, spero vi piaccia💕

Vi voglio ringraziare per il supporto, le 22mila letture del libro "L'odio è amore" e mille di "My best mistake"💪🏻

Vi amo❤️

Un affettuosissimo abbraccio:)
– Stefany🔥

My best mistake ~JarianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora