CAPITOLO 5

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Sentii qualcosa di umido sulla guancia, aprii gli occhi trovandomi davanti Toulouse «Quante volte ti ho detto di non salire sul letto senza il mio permesso?» biascicai richiudendo gli occhi
«Scendi giù» continuai spingendolo leggermente per poi nascondere il viso sul petto di Twan.

Toulouse obbedì uscendo poi dalla stanza «Amore» mi chiamò il ragazzo al mio fianco, mugugnai accoccolandomi di più a lui.
Il suo petto vibrò quando rise «Dai su, dobbiamo alzarci» non mi mossi di un millimetro e così mi diede tanti baci a stampo finchè non aprii gli occhi «Buongiorno piccola» sorrise dandomi un ultimo bacio sul naso «Giorno» sbadigliai

«Merda!» esclamai mettendomi seduta «Che succede?» chiese il ragazzo al mio fianco allarmandosi «Alle otto meno un quarto devo essere in studio» dichiarai «Cazzo, cazzo cazzo» corsi per tutta la stanza cercando qualcosa da mettermi «Calmati, sono solo le otto» cercò di rassicurarmi «Appunto, non ce la farò mai» dissi toccandomi i capelli nervosamente «Facciamo così, tu ti vesti e fai quello che devi fare e io vado in cucina a prepararti la colazione» comunicò infilandosi gli indumenti del giorno precedente per poi scendere giù

«Okey niente panico Ariana» cercai di tranquillizzarmi da sola inspirando ed espirando «Merda secchissima» sbottai correndo in bagno

Alla fine optai per un crop top bianco e dei jeans chiari a vita alta larghi e leggermente strappati, ai piedi invece misi delle decolletè nere. Mi truccai un po' e infine decisi di farmi la mezza coda, mi guardai allo specchio soddisfatta per poi scendere a mangiare.

«Veloce veloce!» corsi verso la macchina «Ssh rilassati» disse allacciandosi la cintura di sicurezza «Mi dispiace ma sono fatta dell'80%, o forse anche di più, di ansia» risposi sospirando

Mi mangiucchiai la pellicina attorno all'unghia del pollice guardando di tanto in tanto fuori dal finestrino, controllai nuovamente l'ora sul display del mio iPhone spalancando poi gli occhi «Oh no! No, no, no....Scooter mi ucciderà» affermai passandomi nervosamente la mano tra i capelli, il ragazzo accanto a me sembrava rilassato mentre guidava girò a sinistra e...porcaccia la miseria, sbuffai rumorosamente.

«Che palle 'sto traffico» mi lamentai battendo le mani sulle cosce «Mi dispiace per te ma temo che rimarremo bloccati qui per un po'» rivelò guardandomi preoccupato

Le macchine davanti a noi non si muovevano neanche di un millimetro e io mi stavo preparando psicologicamente a ciò che avrei dovuto subire una volta arrivata lì, Scooter non me l'avrebbe fatta passare liscia. Parlando del diavolo spuntano le corna, lo schermo del mio cellulare si illuminò avvisandomi di una nuova telefonata e per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva.

«Pronto?» Twan si voltò verso di me con uno sguardo interrogativo «Ariana dove caspita sei finita?! Ti avevo detto di essere puntuale, sono quasi le nove» dal suo tono di voce potei capire quanto fosse incavolato con me e c'aveva ragione, anch'io mi sarei arrabbiata se fossi stata al suo posto anzi forse avrei fatto anche peggio

«Lo so, lo so - sospirai - ma il traffico non l'avevo previsto» risposi torturandomi il labbro inferiore «Ti aspettiamo» disse secco prima di riattaccare

Esattamente dopo dieci minuti entrai in studio, avevo ancora il fiatone per la corsa che avevo fatto nei corridoi, mi sedetti sui divanetti provando a riprendere fiato. Tutto d'un tratto mi si pararono davanti due figure maschili così alzai lentamente lo sguardo, Scooter e Justin erano davanti a me ma che ci faceva quest'ultimo qui?

Il mio manager mi stava rivolgendo uno sguardo che proprio non mi piaceva, stava a significare che ero veramente fottuta e questo mi faceva davvero paura. Mentre Justin non ne parliamo non mi toglieva gli occhi di dosso, nemmeno per un secondo «Ariana questa mattina lavorerai con Justin e ho deciso che oggi sarà l'ultimo giorno in cui entrerai nel set fotografico» comunicò duramente facendomi sbiancare «Ma...ma che vuol dire che sarà l'ultimo giorno?» balbettai alzandomi

«Ariana rispetta la mia decisione» si massaggiò le tempie «Ma io ci tengo a questo lavoro, certo fare la modella non era tra i miei piani ma a me piace davvero molto» provai a convincerlo «Non posso capire quanto tu ci tenga se fino ad ora hai continuato a fare ritardi su ritardi, assenze su assenze, Ariana non è così che una persona dimostra di tenerci ad una cosa. Hai sottovalutato il tuo lavoro e questo non va bene, niente è per sempre ricordatelo. Ci saranno sempre quelle persone che sono su un gradino più alto rispetto al nostro e che da un giorno all'altro si presenteranno davanti ai nostri occhi e ci cacceranno con un semplice 'Hei bello, porta il tuo culo fuori da qui che da oggi in poi prenderò il tuo posto'» mi guardò serio negli occhi

«E non lo dico per cattiveria è una cosa reale, se pensi che lo stia facendo perchè mi diverta non è così, credimi. Io penso che questa cosa ti serva da lezione e che ti possa rendere conto dei tuoi errori, per me non sei ancora in grado di capire cosa è davvero importante nella vita e che cosa devi tenerti stretta. Non intendo dire che sei una bambina e che quindi molte cose non le puoi capire, perchè sei grande e vaccinata e quando vuoi sai essere molto più matura di tutte le persone messe insieme qui dentro, ma sottovaluti le cose che ti appartengono pensando che quest'ultime non ti possano scivolare dalle mani prima o poi» continuò prendendo un lungo respiro

«Detto ciò finchè non sarai in grado di dimostrarmi che per te il lavoro da modella ha davvero un valore, allora ti scorderai di entrare in questo edificio per tre mesi nel frattempo però lavorerai a dei pezzi che scriverai e canterai insieme ad alcune cover. Ma non è finita qui...duetterai con Justin, voglio capire un paio di cose Ariana» rimasi tutto il tempo in silenzio, non avevo parole...

«Forza andate a prepararvi per gli scatti» battè le mani per poi andarsene lasciandomi con l'ultima persona che avrei creduto di vedere oggi.

My best mistake ~JarianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora