Milano, 15 dicembre 1821

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"Non volli dormire, non potevo, assaporando il momento sperato. L'importante era riuscire ad eludere le parenti in modo da incontrare l'amico senza che se ne avvedessero. Anche in questo caso l'anziano barnabita fece la sua parte. Mentre un confratello più giovane si occupava di distrarre le signore nelle vesti di cicerone, io potei allontanarmi col mio mentore ed essere condotta al cospetto di Alessandro Aloisi, vivo, seppur provato e con baffi curati. Il padre si mise a scorrere dei libri in fondo alla stanza per permetterci di parlare liberamente. Ci tenevano a distanza, come due fiere in gabbia, osservandoci a vicenda, io con apprensione, egli con diffidenza.

<<Mi è stato detto che volevate parlarmi della contessa Bossi. Dunque, vi ascolto.>> ordinò.

<<Dobbiamo riportarla a Laveno ed aiutarla a distruggere lettere e libri compromettenti che potrebbero costituire delle prove a carico del marito, e poi condurla ad Ascona dai figli. Anche voi dovete fuggire in Svizzera, è la vostra unica possibilità.>> spiegai, confusa.

<<Dobbiamo?>>

<<Voi, io e quanti possano venirci in aiuto.>>

<<Da quand'è che siete pervasa da questo afflato patriottico?>> ironizzò lui.

<<Non è amor di patria il mio, é affetto verso persone che ora sono in pericolo e che sento di dover aiutare.>> dissi.

<<O forse per lavarvi la coscienza?>> incalzava.

<<Siete ingiusto. Non potete pensare questo di me.>>

<<E cos'altro dovrei pensare? Dopo un rifiuto così netto ad ogni mia profferta, sarei uno stolto a credervi.>> ribattè indignato.

<<Per colpa del vostro ottuso orgoglio, non vi siete mai chiesto il perché dei miei rifiuti: avete creduto solo all'apparenza, senza domandarmene il motivo profondo.>> accusai.

<<Non ce n'era bisogno: era evidente il vostro disgusto.>> gridò lui con rancore.

<<Ero costretta a respingervi dall'obbligo morale di fedeltà al mio fidanzato! Non immaginate nemmeno quali tormenti mi sia costato.>> spiegai disperatamente.

<<Ma certo: tanto è vero che non vi siete sposata con esso, ma con un altro!>> esclamò nauseato.

<<È stato mio padre a convincere Don Federico a lasciarmi, vista la situazione politica; è stato lui a costringermi a sposare mio cugino, per chiudere i suoi debiti!>> mi pareva di combattere contro i mulini a vento.

<<Potevate opporvi, potevate negarvi.>>

<<Ho tentato! Vi ho anche scritto, ma voi non mi avete mai risposto.>>

<<Ero già in viaggio per raggiungere Novara.>> poi tacque, e rimase a meditare tra sé, la fronte percorsa da nubi fosche. Alla fine disse, con un tono molto pacato: <<Occorre un lasciapassare, ma non sarà facile. Le frontiere sono presidiate.>>

<<Verso la Svizzera sì, ma non credo verso il Piemonte. Dovremmo tentare la via del Verbano per arrivare in Ticino.>> proposi, rincuorata.

<<Devo pensarci e discuterne con gli altri.>>

<<Quando avrete escogitato un piano, mandate un barnabita a S.Agostino a Monza che chieda di Suor Elisabetta, al secolo Barbara Monti, la mia migliore amica>>.

<<E voi verrete con noi?>> domandò lui, incerto.

<<Ho la scusante di voler fare una visita a mia zia Ada: è tornata a Laveno dopo i Moti.>> risposi allegramente.

<<Adele, non è un gioco!>> mi rimproverò.

<<Non sono mai stata più convinta di qualcosa. Forse siete voi che non volete la mia presenza.>>

<<Sapeste come lo vorrei! Ma temo per la vostra vita: impazzirei se vi succedesse qualcosa.>> ammise lui senza guardarmi. Se non fosse stato per la presenza del barnabita, credo che ci saremmo ritrovati l'uno nelle braccia dell'altra.

Il tempo correva, e dovetti tornare dalle parenti prima che si insospettissero.

<<Dov'eri finita?>> chiese Amelia.

<<Il Padre ha voluto graziosamente mostrarmi dei preziosi incunaboli!>> mi giustificai sorridendo. Mi credettero.

L'eccitazione per questa avventura stimola in me mille idee, escogitando persino il modo per far passare l'Aloisi indisturbato attraverso i posti di blocco: nessuno conosce l'aspetto di mio marito, e sarebbe facile farlo passare per lui, con i suoi documenti. Giovanni non se ne accorgerebbe nemmeno."

Lettere, lettere... 1821Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora