Silence - Prologo

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"Everyone comes with scars but you can love them away. I told you that I wasn't perfect, you told me the same. I think that's why we belong together and unashamed. I told you that I wasn't perfect, no way. Way, way, no way, no way. No way" cantò Dinah al mio posto.
Avevo il viso basso e le persone alla fine della canzone applaudirono e alzarono dei cartelloni che in quel momento non riuscì a leggere a causa delle lacrime.
"Grazie, grazie mille" disse Dinah, che era seduta nella prima sedia, seguita poi da Normani, Ally e me, l'inutile me "Vi amo. Sono già passati quattro anni ma quando vi vedo piangere, sorridere e cantare mi emoziono sempre"
Le persone esclamarono un "Awwww".
Io tenevo ancora il viso basso e il cuore accellerò al solo pensiero di dover dire anche io qualcosa.
Dinah sorrise soltanto e allora iniziò Normani a parlare.
"Io non so che dire" almeno tu puoi parlare "Siete sempre così dolci. A volte leggo i vostri commenti e i vostri messaggi privati e vorrei abbracciarvi tutti" mandò un bacio al pubblico, che scatenò varie urla e applausi, e Kordei spostò il suo sguardo su Ally.
"Beh, ecco" provò a dire la ragazza bassa, sembrando timida.
Il pubblico provò ad incoraggiarla battendo le mani mentre urlavano con ritmo "Allysus", provocando un dolce suono da parte della ragazza di bassa statura; una risata; quanto farei per sentire anche la mia di risata.
"Non so che dirvi, seriamente. Mi verrebbe da dirvi le stesse parole di Dinah e Normani ma sarebbe troppo banale, quindi... vi posso solo dire che siete davvero cucciolosi ma che dovete seguire un pò di più Dio" disse sorridendo, provocando tante risate nel pubblico che pochi secondi dopo si sfumarono nell'aria.
Tutti mi guardarono, attentendo qualche parola da parte mia, ma non uscì nessun suono dalle mie labbra. Avevo gli occhi rossi e il silenzio nel pubblico mi fece sentire davvero inutile.
Le ragazze accanto a me mi guardarono con quasi rabbia, ma in fondo non avevano torto.
Le persone iniziarono a bisbigliare, sicuramente per pena e tristezza, ma ad un certo punto sentì una voce non molto lontana che disse : "Se non canti più allora perché sei qui?"
Mi sentì piccola.
Io semplicemente posai il microfono sul mio grembo e feci un cuore con le mani, mentre le lacrime inziarono a ricadere sul mio viso.
Avrei voluto usare il linguaggio dei segni ma sarebbe stato troppo noioso, quindi mi limitai solo a quello.
Alcune persone iniziarono a piangere, altre continuarono a bisbigliare e altre ancora fecero un applauso. Un applauso che sapevo di non meritare.
Mi sentivo un puntino. Un inutile puntino. Uno sbaglio mentre si scrive. Un silenzio mai sentito.
Le persone non sentivano il mio silenzio, ma io ero riuscita a conviverci e sapevo sentire il silenzio degli altri. E il mio di silenzio sapeva di : "Vorrei morire in questo momento" ma nessuno lo sentiva.

Silence ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora