Capitolo 1: Dietro la porta celata

414 11 0
                                    

La mattina come al solito toccava sempre a Cris andare a svegliare sua sorella Amanda. Ogni giorno trovava sempre un metodo divertente per farla alzare, che fosse l'odore di biscotti, una canzone, la sigla di un cartone animato, persino i cuscini che volavano da una parte della stanza all'altra. Quel giorno però Cristal non svegliò sua sorella, era domenica. L'asilo era chiuso, era meglio evitare di svegliarla poiché non aveva idee su cosa fare per tutto il giorno, in più ci sarebbe stato l'esame tra poco. Le sue mani tremavano all'idea di dover consegnare l'ultimo esame, era sempre stata una studentessa modello e all'università non si lasciò scoraggiare, il primo anno è sempre pauroso, non conosci i professori, le persone, non sai bene cosa succederà.
Il caldo di quella domenica mattina era persistente nonostante fosse immersa totalmente dentro la vasca da bagno.
La ragazza sospirò pensando a quando sarebbe bello poter avere un condizionatore ma purtroppo era impossibile. Costano molto per la luce e i soldi che il padre le dava non bastavano.
Intanto Amanda nella stanza di fianco si era svegliata e dopo aver cercato sua sorella per tutta la casa la trovò nella vasca. Si stropicciò gli occhi e dopo aver sbadigliato disse con la sua vocina: Cris ho fame.
La ragazza pensò che sua sorella fosse un pozzo senza fondo, ma erano le undici e lei non aveva fatto colazione.
Sorrise alla sorella e le disse:Amanda che ne dici di fare un bel bagno fresco con me e poi usciamo?
La sorella minore sorrise, e dopo essersi tolta a fatica il vestito largo che usava per dormire e le mutandine entrò nella vasca.
Cris inizio a mettere tanti sapone nell'acqua, sapeva quanto alla sorella piaceva la schiuma, giocavano e ridevano come ogni volta, facevano le bolle e poi imitavano la barba del loro vecchio vicino.
Amanda chiese alla sorella :Cris mi canti una canzone?
La sorella maggiore incerta dopo essersi alzata per asciugarsi inizio a cantare:
La neve che cade sopra di me copre tutto col suo brio. In questo remoto regno la regina sono io, ma la tempesta nel mio cuore irrompe già,non la fermerà la mia volontà...
Amanda corruccia la faccia e dice:no no, la parte dove fa holaf.
La sorella rise e riprese dal ritornello :
D'ora in poi lascerò che il cuore mi guidi un po', scorderò quel che so e da oggi cambierò. Resto qui,non andrò più via, sono sola ormai. Da oggi il freddo è casa mia.
La sorella batté le mani sulla superficie dell'acqua facendola schizzare un po' sul pavimento, sorrideva contenta.
Amanda:Sorellona, andiamo fuori?
Cris scosse la testa sorridendo e dopo aver aiutato sua sorella ad asciugarsi i capelli e vestirsi si mise un vestito a fiori non troppo leggero,nonostante fosse quasi estate il venticello c'era.
Non si asicugò i capelli, sarebbe diventato troppo tardi, in più erano umidi non bagnati, li raccolse in due treccie alla francese.
Mentre uscivano dal loro appartamento, Amanda iniziò a tira il vestito alla sorella impazzientemente.
Cris:Amanda aspetta un attimo non riesco a chiudere a chiave se fai così *rise*
Dopo aver dato due giri di chiave, rimise il mazzo di chiavi dentro la borsa, si girò verso la sorella per capire cosa voleva ma la sua attenzione finì su un mazzo di fiori, rose rosse per la precisione.
Erano sopra alla loro cassetta della posta.
Le prese e notò che c'era una bustina sopra, una lettera.
Sopra c'era scritto 'vorrei fossi lì', la faccia di Cris era perplessa mentre leggeva quel messaggio, non c'era nessuna firma, in più dove essere? Si chiedeva, fino a quando la sorella le indicò un altra busta caduta a terra, sarà scivolata mentre prendeva i fiori, pensò.
La raccolse e al suo interno vi era un biglietto. Un biglietto per un concerto.
Ma chi avrebbe mai potuto lasciarglielo? Inizialmente pensò fosse stato suo padre. Magari si voleva scusare per il litigio di ieri, per come le stava escludendo dalla sua nuova vita.
Rientrò in casa per mettere i fiori in un vaso con dell'acqua sotto gli sbuffi impazienti della sorella.
Le due sorelle passeggiavano per le vie di Roma,senza sapere però che la persona dei fiori ascoltava mentre cantavano, come ogni giorno, ormai era un abitudine, passava di lì anche se non doveva effettivamente andare agli studi. Si perdeva sentendo la ragazza cantare, parlare di sei o anche sentirla spiegare le cose che studiava alla sorella più piccola. Gli piaceva la sua voce, era così famigliare e accogliente, ecco cosa pensava lui di lei,avrebbe voluto poterglielo dire di persona ma non sarebbe mai stato normale dirle 'Ehi ciao è quasi cinque mesi che ascolto le tue conversazioni private.'
A quel pensiero il ragazzo si schiaffeggiò, avrebbe cercato un modo per conoscerla, uno magari più normale, magari sarebbe andata a quel concerto. Sotto la doccia ogni tanto cantava le canzoni di quel cantante, e Dio se gli veniva la pelle d'oca mentre sentiva la sua voce Angelica cantare quelle parole così rudi e forti, che lo rappresentavano.


Allora la storia è in pieno svolgimento nella mia testa, è ancora agli inizi e non durerà troppo

Torna prima di domani •|Irama Plume|•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora