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Per un milione di pescetti fritti...

Non sapeva se la decisione che aveva preso era stata giusta.

Però nonostante tutto, lei non aveva avuto il
Coraggio di interrompere quella vita che le cresceva dentro.

Un po' si sentiva già mamma.

E lasciandosi alle spalle le mille responsabilità a cui andrà in contro  era tornata a casa a piedi e mentre cammina un piccolo sorriso le venne sul volto, ad immaginare quella piccola creatura che le cresceva dentro.

La ginecologa l'aveva fatta accomodare nello studio, e dopo che lei aveva annunciato la sua decisione, le aveva fatto fare la prima ecografia che mostrava  ancora un puntino ma tutto sembrava nella norma.

E anche lei era in perfetta salute.

Ora l'unico ostacolo che doveva superare era dirlo a Riccardo.

Tornata a casa annunciò la notizia alla madre e alla nonna, poi in videochiamata lo disse a Ludovica che fu molto contenta di diventare zia.

Rintraccio suo fratello nella stanza e decise che era arrivato il momento che anche lui sapesse tutta la verità.

«Marco dobbiamo parlare».

«dimmi tutto sorellina».

Lascio il cellulare nel lettone poi la fissò negli occhi, pensava fosse una cavolata ma non appena vide che la sorella era tesa cambio totalmente espressione.

«è successo qualcosa di grave mati?».

«Marco...devi sapere che...da un po' di settimane ormai siamo in quattro in famiglia».aveva chiuso gli occhi per non vedere la sua espressione.

«io tu mamma e nonna lo so!».

Ritorno a guardarlo negli occhi.

«no marco, concentrati siamo io tu e qualcosa che sta crescendo dentro qualcun altro».

Questa volta fece qualche sforzo in più cercando di capire cosa gli stava dicendo.

«la mamma è incinta?».

La guardò con gli occhi sgranati e divenne paonazzo in volto.

«no Marco non è la mamma ad aspettate un bambino».

Si girò verso la sorella e la guardò bene, fino a quando la lampadina della sua testa si accesse facendo capire cosa stava succedendo.

«non ci credo, sei incinta?».

Rimase un abbondante mezz'ora a guardare il muro, senza dire nulla a stento respirava.

«la mamma lo sa?»

La sorella annuì con la testa senza parlare.

«la nonna?».

Altra domanda, altro cenno di capo.

«chi è il padre?».

Impallidì.

Non voleva dirgli chi era il padre ne tanto meno voleva che oltre lui lo scoprisse qualcuno.

«Non lo conosci».

«Andiamo Matilde dimmi chi è, non mi sembra che sia il caso che tu faccia la bambina»

«Non lo conosci, e lui non lo sa non voglio dirglielo, almeno non ora».

«Ma che cavolate sono queste, ti fai mettere incinta da qualcuno e non vuoi dirmi chi è? Ti sembra un gioco questo? Il Superenalotto? Cosa c'è qualcuno che ti da dei soldi?».

A volte  la cosa migliore è complicare tutto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora