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Ricominciamo?...

Ripensando alla conversazione della sera prima, Matilde sentiva come se si fosse liberata di un enorme peso che non le aveva permesso di vivere una vita tranquillamente prima di ora.

Quando lui l'aveva abbracciata lei si era sentita protetta, come se fino ad allora stava scappando dal suo miglior nemico, che non aveva nemmeno potuto guardare tutta la strada che con fatica aveva fatto.

«Tuo fratello lo sa che Edoardo è mio figlio?».
sciogliendosi da quella stretta, Matilde aveva scosso la testa.

«avrei voluto, ma mi è mancato il coraggio».

«credo che glielo dirò io, è giusto cosi».

Dopo che aveva portato a termine la sua interminabile routine mattutina, aveva un po' di tempo libero per poter dedicarsi ai tanti attesi regali di natale.

Adorava progettare ogni anno un regalo particolare per ogni singolo membro della famiglia, partendo dal piccolo Edo, fino ad arrivare all'anziana nonna.

L'anno scorso le aveva regalato un bel grembiule ornato da un ricamo rosa con su scritto sul lato destro il nome della nonna con accanto un cuore.

Lo trovava un passa tempo quello di fare i regali di natale, ma quest'anno doveva aggiungere una persona in più, che era ritornata a far parte della sua pazza e frastornata ma incondizionatamente felice vita.

Quest'anno per lui aveva già un regalo, ieri sera mentre era andata a letto le si era accesa la lampadina su cosa regalagli, le uniche cose che le mancavano erano del nastro e della carta da regalo a tema natalizio.

E mentre rovistava in un negozio di cianfrusaglie in cui sperava di trovare quel che cercava si senti bussare alle spalle.

«Matilde? Sei tu?».un ragazzo della sua stessa età, dagli occhi castani e i capelli biondi le rivolse la parola, Matilde non si ricordò prontamente chi fosse quel giovane davanti a lei, ma subito fu inondata da una vagonata di ricordi di un'adolescenza che sembrava lontana anni luce.

«Federico giusto?»

«Che fai non mi riconosci più».era un suo vecchio compagno di scuola, ed era li di fronte a lei, con un sorriso a trenta due denti ed un'espressione sorprendentemente felice.

«diciamo solo che sono passati un po' di anni in cui siamo cresciuti tutti e due».Si avvicinò per abbracciarla e per annullare forse quei sei anni che li avevano separati.

«come stai? Come va la vita?».Matilde pensò a quante cose erano cambiate dall'ultima volta che lo aveva visto, cerco di capire se rivelargli l'arcano segreto che l'aveva avvolta per tanto tempo, in quanto nessuno a parte i suoi migliori amici sapeva che lei era diventata mamma, non aveva mai incontrato fino ad oggi un suo vecchio amico del liceo.

«Diciamo che è molto cambiata negli ultimi quattro anni».

«cosa potrà mai essere successo alla secchiona della classe, hai preso un voto basso all'università».Scherzando le tocco il braccio sinistro e poi le sorrise.

«diciamo che adesso ho delle responsabilità maggiori, non bado solo a me stessa ma anche ad un altro esserino».Corrugò la fronte, proprio non ci arrivava a capire che la ragazza di fronte a lei era diventata mamma.

«ho avuto un bambino, sono una mamma».
Federico la squadrò dalla testa ai piedi, incredulo per le parole che le aveva detto.

«non ci credo, tu mamma, tu che eri ligia alle regole, tu che non hai mai fatto nulla che le infrangesse , non ci credo».

A volte  la cosa migliore è complicare tutto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora