Roleercosters...
Dopo la fine drammatica del pranzo di Natale, Matilde si era chiusa in se stessa, e aveva deciso per evitare altri danni di mettersi una maschera in viso e recitare.
Le parole di Riccardo l'avevano ferita.
Come poteva essere così meschino da levargli il figlio.
Lei che si era portata un peso enorme sulla spalla, lei che lo aveva messo al mondo, lei che si era sorbita occhiatacce da tutti.
No non lo accettava, se voleva togliergli il figlio, sarebbe passata dal suo cadavere.
E poi parlava lui di rispetto? Lui che era fidanzato e le chiedeva di ricominciare? Lui che in quel ultimo tempo aveva condiviso con lei bei momenti? Che pagliaccio!.
E così fregandosene proprio di lui, e di tutto ciò si trovava a cena con Federico.
Il suo appartamento era molto elegante e tranquillo.
Non molto lontano da casa sua, si era fatta lasciare dal fratello, giurando di non far sapere nulla a nessuno.
Al ritorno Federico stesso le avrebbe dato un passaggio.
«Come va?». Gli aveva chiesto porgendogli un bicchiere di vino bianco.
Sembrava molto gentile e premuroso.
«Non mi lamento, tu?». Continuò mentre fissava la vista che c'era dalla sua vetrata.
Dava sul parco del condominio, sembrava un luogo abbastanza tranquillo, lontano dal caos.
Matilde stava trovando un po' di pace dalla tempesta dei suoi pensieri.
«Bene...quando vuoi ci sediamo a mangiare».
Le orecchiette al pesto di Federico erano davvero deliziose, che portarono Matilde a chiedere il bis.
Stessa cosa con il pollo e le patate, non mangiava così tanto da non ricordava quando.
Perché a casa era sempre più interessata a vedere se Edoardo stava mangiando correttamente, e non si curava se lei stava mangiando.
«Per dolce, ho preparato uno dei miei dolci preferiti» disse Federico porgendole una fetta di torta al cioccolato ripiena di crema alle nocciole con un po' di panna al lato.
Matilde non appena vide il dolce si chiese se quello fosse il paradiso.
«Tu mi vuoi fare morire?» continuò ridendo e affermando quel piattino.
«Sono contento che ti piaccia, ho impiegato tutto il pomeriggio a cucinare». Lui le sorrise e poi delicatamente le passò una mano sulla guancia.
Matilde si blocco un istante e poi ricambiò il sorriso.
Dei campanelli d'allarme le scattarono in testa.
«Hai gli occhi spenti ». Le fece notare lui mentre addentava un pezzo di torta.
«Responsabilità, pensieri, la vita forse» drammatizzò Matilde.
«Tuo figlio o qualcuno in particolare?» Matilde si sentì un po' in tensione.
«Beh...il papà di Edoardo, ma non voglio parlare, o almeno non roviniamo questo momento».
Era riuscita ad evitare un interrogatorio su Riccardo, che non poteva proprio fronteggiare adesso.
La serata poi era trascorsa tranquilla, ridevano e scherzavano.
Federico le aveva raccontato della sua ultima fidanzata e di come aveva scoperto che lei lo tradiva.
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A volte la cosa migliore è complicare tutto.
Roman pour AdolescentsMatilde ha appena compiuto 19anni,sogna una vita fatta di mille sfaccettature,ognuna con il suo colore e la sua imperfezione. Non vede l'ora di iniziare quel tanto atteso capitolo della sua vita che non l'avrebbe più categorizzata come una teenager...