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Tre anni e mezzo dopo...

Non si può decidere chi far rimanere nella propria vita.

Non si può costringere una persona a rimanere al proprio fianco per farti una cortesia.

La vita è fatta di scelte, che siano giuste o sbagliate, devono essere quelle scelte che ti devo far sentire felice, senza accontentarsi.

Come disse Charles Bukowski "Avrei anche potuto accontentarmi, ma è così che si diventa infelici".

E così Matilde aveva scelto di rendere la sua vita il luogo migliore per se stessa, e per il suo piccolo bambino.

«Edo...andiamo sù».

Quella mattina di dicembre Matilde, dopo aver sistemato la casa della madre era uscita per accompagnare suo figlio all asilo, mentre lei si dedicava a scrivere la tesi.

Erano passati tre anni, e in questi anni la sua vita era totalmente cambiata.

Era cresciuta, si era fatta carico di un qualcosa di inaspettatamente grande e impegnativo, ma nonostante tutto era felice.

Era contenta per i suoi successi ma anche per gli insuccessi.

Stava per concludere il suo ultimo step prima di potersi autodefinire dottoressa.

Ne aveva passate tante durante il suo periodo universitario.

Avere un bambino e studiare contemporaneamente non era stato facile ma con l'aiuto della nonna e della madre ma anche del suo fratellino era riuscita a fare grandi passi da gigante.

Adesso vivevano tutti e cinque insieme in una casa molto più grande di quella di prima.

Era la casa che i suoi genitori avevano costruito e in cui dovevano andare a vivere, prima che suo padre potesse passare a miglior vita.

Però oggi grazie all'arrivo del piccolo Edoardo erano riusciti a tornarci e si erano portati dietro anche nonna Tina che dava un grosso aiuto in casa.

La vita di Matilde aveva continuato il suo corso, solo che ora era un po' più moderata.

Usciva sempre con la sua migliore amica Ludovica che era diventata come si definiva lei una zia a tempo pieno, anche se il tempo che passava con Edoardo era poco per via dei suoi mille impegni.

Gabriel invece si era trasferito a Madrid, a godersi la sua vita studiando medicina.

Avevano preso tutti strade diverse.

Suo fratello invece si era appena laureato in economia pronto per prendere il master.

Di Riccardo invece Matilde aveva pochissime notizie.

Da quando era partito per Boston nessuno aveva più saputo nulla.

Solo Marco sporadicamente lo contattava per sapere di più.

Non aveva mai rivelato a nessuno chi fosse il padre del bambino, ma credeva che la madre lo sospettasse.

La vedeva arrossire non appena Marco lo nominava o si parlava di lui.

Ma lei non dava mai nulla per scontato ed era brava a nascondere le sue emozioni.

Per quanto riguardava la sua vita amorosa, lei si definiva libera ed innamorata del suo piccolo principe.

Da quando era nato il piccolo Edoardo Ferrari era come se si sentisse più vicina a suo padre.

Il giorno che aveva scoperto che era un maschietto aveva deciso di chiamarlo proprio come lui.

A volte  la cosa migliore è complicare tutto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora