Chapter 32 - Il Dado È Tratto

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Il piano di Dwight era abbastanza semplice: avrebbe parlato a Negan del piano di Simon di deporlo dal potere, per poi decidere insieme il da farsi; di sicuro Simon si sarebbe ribellato successivamente, una volta scoperto, sfidando Negan in qualcosa per il controllo sui Salvatori. A quel punto, Dwight mi avrebbe fatto scappare con la mappa tra il trambusto e la distrazione generale insieme ad un altro detenuto, che era fuggito da Hiltop in cerca di sostegno e alloggio da parte dei Salvatori.
"Non so se lo conosci, si chiama Gregory." Mi finì di spiegare, rivolgendomi un veloce sguardo mentre ci dirigevamo in cortile; Negan aveva fatto chiamare tre dei suoi uomini più fedeli per fingere di essere a favore della ribellione di Simon, anche se per pochi attimi.
"Gregory?" Ripetei ad alta voce, ripensando a ciò che mi aveva raccontato Maggie quando avevo cominciato a conoscerla un po' meglio, dopo che era passata a vedere come stavo per come avevo reagito alla vista di mio padre, creduto morto. "Me ne ha parlato Maggie, lo ha definito letteralmente: 'Un grande pezzo di merda codardo'." Recitai esattamente le parole con cui me lo aveva descritto, strappando a Dwight una risata.
"Beh, a quanto pare ha trovato il modo di convincermi ad aiutarlo a scappare, altrimenti avrebbe raccontato a Negan tutto su di me e... Il mio doppiogioco." Sussurrò quelle ultime tre parole, in modo che solo io potessi sentirle. "Comunque, c'è un'auto sul lato da cui sei arrivata per incontrare tuo padre, scapperete con quella." Mi riferì velocemente, mentre
giungevamo fuori in cortile, con Simon che ci raggiunse qualche attimo dopo, non facendoci aspettare troppo tempo. La sua postura era fiera e determinata, sconosciuto al piano che invece avevamo in mente di attuare contro di lui.
"Vedo che sei riuscito a trovare qualcuno." Disse lui con tono sorpreso, come se non si aspettasse quella capacità da parte di Dwight; il suo sguardo finì subito dopo su di me, squadrandomi da capo a piedi, come se cercasse di leggermi l'anima, oltre che le mie intenzioni. "E lei che ci fa ancora qui?" Domandò dopo qualche secondo, mutando il suo sorriso soddisfatto in una smorfia quasi disgustata.
"Te l'ho detto: Negan me l'ha affidata." Gli ripetè Dwight per la seconda volta quel giorno, mettendo un braccio di fronte a me e facendomi indietreggiare di un passo. "E a proposito di lui: quale sarebbe il tuo piano ora?" Gli chiese, deviando il discorso.
"Entriamo nel sul 'ufficio' armati, puntandogli contro le armi: dalle informazioni che ho appena ricevuto sta tenendo un incontro con Regina lì, li coglieremo entrambi di sorpresa; facile, no?"
Il suo piano era improvvisato e brusco, nonostante fosse semplice e quasi infallibile; peccato che quell'informazione sulla presunta riunione tra Negan e Regina fosse inventata di sana pianta, proprio per trarlo in inganno.
"Ma guarda che bel piano, peccato doverlo rovinare." Intervenne ad un certo punto Negan, facendo la sua grande entrata ad effetto che tanto desiderava; Simon rimase quasi letteralmente di sasso, vedendo con i suoi occhi la sua possibilità di possedere il potere andare in fumo. "Perché non te lo guadagni il potere, invece che colpirmi dietro alle spalle come un codardo?" Lo provocò Negan, avanzando di un passo con Lucille fieramente posata in spalla.
"Dimmi solo come, e io lo farò." Rispose deciso Simon, rimanendo fermo sul posto e stringendo i pugni lungo i fianchi, lanciandogli uno sguardo di sfida.
"Che ne dici di uno scontro uno contro uno alla pari?" Gli propose l'altro, sfoderando uno dei suoi soliti sorrisi.
A Simon scappò un risolino. "Con 'alla pari' intendi io a mani nude e tu con la tua mazza?" Lo provocò, azzardando un sorriso come quelli soliti dell'altro.
"Non sono mica così sleale; alla pari significa che combatteremo entrambi disarmati, a mani nude." Specificò con una risata, non dando segno di vacillare alle provocazioni dell'altro. "Perché non mi segui? Così potrai dare prova di te." Gli domandò subito dopo, facendogli segno di seguirlo e dirigendosi verso l'interno dell'edificio; Simon obbedì, con la determinazione di vincere che gli brillava negli occhi.
Una volta che fummo tutti entrati, i Salvatori non coinvolti si disposero in cerchio intorno a Negan e a Simon, impazienti che cominciasse lo spettacolo.
"Adesso vediamo chi vivrà." Commentò il primo, consegnando la sua mazza ad una donna dai lunghi capelli biondi dietro di lui.
Diede il segno di iniziare il combattimento, mentre le persone intorno trattenevano il respiro, aspettando di vedere chi fosse il primo che avrebbe attaccato. Quando la lotta iniziò effettivamente, tutto intorno a me divenne sfocato: mentre Negan e Simon - che fu il primo ad attaccare- combattevano a mani nude l'uno contro l'altro, i Salvatori che mi circondavano iniziarono ad esultare e tifare per i due lottatori all'interno del cerchio, gridando nomi e addirittura scommesse su chi sarebbe morto. Mi sembrava che tutto stesse vorticando, le voci si confondevano tra loro, creandomi una confusione assurda in testa; inoltre, avevo perso di vista Dwight, dato che la folla mi aveva inglobato al suo interno non appena i due avevano cominciato a picchiarsi. All'improvviso, sentii qualcuno tirarmi indietro, per questo mi scappò un piccolo urlo dalle labbra.
"È ora di andare, devi approfittarne." Era Dwight, che mi schiaffò in mano la mappa e qualcosa di duro e freddo, e mi fece segno di aspettare un secondo lì. Esaminai gli oggetti che mi aveva consegnato: una era la mappa con tutte le informazioni su come e dove avrebbero attaccato i Salvatori, con un messaggio da parte di Dwight che diceva di ucciderli tutti, soprattutto Negan; mentre l'altro era una chiave, molto probabilmente di un'auto. Quando fece ritorno, al suo fianco c'era un uomo sulla sessantina, occhi spenti e cupi, accompagnati da una chioma bianca e soffice come la neve, anche se il suo sguardo rifletteva tutto ciò che di peggio esistesse al mondo.
"Lui è Gregory," disse sbrigativo Dwight, dandomi altri due oggetti in mano: due armi che riconobbi come la mia pistola e il mio coltello. "Prendi anche i tuoi oggetti, ti serviranno nel caso incontrassi un Vagante o uno di loro." Infine mi diede un abbraccio veloce, ripetendomi di fare attenzione.
"Hey, tu devi essere Gwen, giusto?" Mi chiese Gregory quando Dwight ci ebbe lasciati soli, con finto interesse; lo riconobbi immediatamente, per questo mi limitai ad annuire e cominciai ad incamminarmi verso l'auto posta nell'uscita posteriore, luogo che Dwight mi aveva precedentemente indicato. "Non è che potresti slegarmi?" Mi chiese, strappandomi un sorriso divertito.
"Se Dwight non l'ha fatto, un motivo ci sarà." Gli risposi, aumentando il passo e ricevendo un mugolio lamentoso da parte sua.

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