Lesse l'intero corso del suo ragionamento nel fremito di un sorriso. Strano come lo trovasse trasparente nei momenti in cui abbassava la guardia e quasi indecifrabile quando invece di nascondere ciò che stava pensando.
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Lui si passò la mano libera tra i capelli. Sembrava scombussolato...e così bello da farle male.
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Le fate non associavano la verità a debolezza e vulnerabilità, come facevano gli esseri umani.
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Era Mark a cercare lei, di solito; per cose piccole, discrete, come una mano sulla spalla, la rimozione di un ciglio finito fiori posto o un abbraccio veloce. Notarle produceva un dolore estremo, più di quanto no avrebbe fatto vederli stringersi appassionatamente. Dopotutto, quando morivi di sete, era il sorso d'acqua che sognavi, non la fonte intera.
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-Emma, tutti hanno paura di qualcosa.- Julian le si avvicinò leggermente, e le loro spalle si toccarono. Abbiamo paura perché teniamo alle cose. Abbiamo paura di perdere le persone perché le amiamo, paura di morire perché diamo valore alla vita.
Non augurarti di non avere mai paura di nulla. Vorrebbe solo dire che non stai sentendo nulla.
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-A proposito di confessioni, avevi intenzione di raccontare al resto della famiglia di Mark perché hai scaricato il loro fratello senza preavviso?-
Emma era allibita. -Sei arrabbiato per il fatto che io e Mark ci siamo lasciti?!-
-A contare bene, mi sembra che tu abbia scaricato due dei loro fratelli- proseguì, come se lei non avesse parlato. -Chi è il prossimo? Ty?-
-Vaffanculo, Julian Blackthorn.- Emma girò sui tacchi e tornò al piano di sopra, furibonda.
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Era tremendo amare qualcuno che ti era proibito. Tremendo provare qualcosa di cui non potevi mai parlare, qualcosa di orrendo per quasi tutti quelli che conoscevi, qualcosa che poteva distruggerti la vita. Per certi versi era ancora peggio sapere che i propri sentimenti non erano corrisposti. Quando aveva pensato che Emma lo amasse a sua volta non si era sentito completamente solo nel suo inferno. Quando lei stava con Mark, poteva dire a se stesso che era lui a dividerli. Non che lei preferiva stare da sola piuttosto che con lui.
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Può bruciate anche il mondo se la mia famiglia sopravvive.
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Si toccavano con le spalle, e con i piedi. Il letto non era molto largo. Non che, avendone la possibilità, si sarebbe spostato.
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Come scoprire che la spiaggia che frequenti da sempre non è fatta di sabbia bensì di diamanti, che ti accecano con la loro bellezza.
I diamanti potevano anche essere accecanti nella loro bellezza, ma erano anche le gemme più resistenti e affilate al mondo. Potevano tagliarti o frantumarti, distruggerti e farti a pezzi. Malcom, sconvolto dall'amore, non ci aveva pensato. Lui, invece, non riusciva a pensare ad altro.
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-Guarda che non per questo ti amerò di più o in modo diverso- le disse con voce roca.
-Io ti amo in una maniera o nell'altra. Ti amerei anche se non ci toccassimo mai.
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