19 Giugno 2018.
Emma
<<Mamy, dai smetti di piangere>>, dissi abbracciando forte mia mamma, lei singhiozzava debolmente ma infine si staccò.
<<I will miss you, love>>, sussurrò asciugando le lacrime con un fazzolettino.
<<You too mamy>>
<<Tomorrow we'll send you the rest of your stuff, stai attenta piccola>>, disse mio padre.
Abbracciai forte anche lui e poi passai a Kurt, all'orecchio gli dissi:<< tienili d'occhio per me>>, lui sorrise e mi strinse prima di lasciarmi andare.
Salii sull'aereo con la speranza di rivedere Filippo, ma quante probabilità c'erano che fosse di nuovo sul mio stesso volo?
Sospirai e aprii il libro che avevo portato come distrazione.
Il volo fu uno schifo, pieno di turbolenze e sobbalzi, mi sentii sulle montagne russe, per fortuna finì abbastanza in fretta.
<<Signori dovrete uscire dalla porta centrale, lo staff si scusa per l'inconvenienza>>, disse la hostess indicando il corridoio che avremmo dovuto attraversare.
Ci incolonnammo e iniziamo a camminare, proprio davanti a me un'anziana signora faticava a percorrere la strada così ci impiegammo più del previsto.
Quando fui quasi arrivata all'uscita qualcosa su una poltrona ormai vuota alla mia destra catturò la mia attenzione, era una piuma, una piuma nera.
Mi affrettai a raccoglierla e restai paralizzata per qualche secondo.
Non era una semplice piuma, era un orecchino.
<<Non può essere>>, sussurrai ad alta voce.
Il signore dietro di me tossì rumorosamente, forse avrei dovuto ricominciare a camminare visto che avevo la strada libera e tutti quelli dietro di me mi fissavano impazienti.
Eppure le mie gambe non accennavano a muoversi, i miei occhi erano fissi sul piccolo oggetto che tenevo tra le mani.
No, non era possibile che fosse lui, ma chi altri indossava quegli strani orecchini se non lui?
Pensai che forse era così famoso che anche le sue fan le indossavano, si doveva essere così per forza...oppure anche lui era su quell'aereo, mi aveva vista e aveva lasciato la piuma per farmela trovare.
Non poteva essere solo un caso, non poteva averla semplicemente persa.
<<Signorina?>>, disse l'uomo dietro di me picchiettando sulla mia spalla.
Io trasalii al suo tocco e lui rimase sorpreso dalla mia reazione, ma fui grata che mi avesse riportata alla realtà.
<<Scusi>>, sussurrai ricominciando a camminare, infilai la piuma nella tasca del mio giubbino e mi affrettai ad uscire da quell'aereo, magari avrei avuto la fortuna di incontrarlo se davvero fosse stato lì.
Passai a ritirare il mio bagaglio, ma di lui nessuna traccia, mi avviai verso l'uscita e una mano sventolante mi indicò che Elisa era lì ad aspettarmi.
<<Emma!>>, disse correndo verso di me, mi abbracciò e poi mi lasciò un dolce sorriso.
Elisa era la mia migliore amica ormai da tempo, avevo sempre viaggiato molto per via del lavoro di mio padre, avevo passato la mia infanzia a Malta, poi eravamo stati a Monza, dove avevo rivisto Filippo, dopo dovetti trasferirmi in Svizzera e lasciarlo di nuovo, poi ci eravamo spostati a Roma e lì avevo conosciuto lei, dopo circa un anno fummo costretti a tornare a Malta, ma poco prima di partire chiesi a Elisa di trovarmi un lavoro lì da lei, in modo da potermi trasferire a Roma.
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~Serendipity~
RomanceSerendipity è la storia di due ragazzi che per una vita intera non hanno fatto altro che rincorrersi, senza riuscire mai ad avere il briciolo di felicità a cui tanto ambivano. Ma proprio quando credono di essere riusciti finalmente a raggiungersi le...