Capitolo 7 ~ Cresciuto al contrario.

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21 Giugno 2018

Emma.

<<Com'è andato il primo giorno di lavoro baby?>>, mi chiese Elisa appena tornai a casa.

Lavorare in un supermarket non era mai stato il mio sogno, ma avevo trovato un ambiente molto positivo ed ero contenta di com'era andata.

<<Bene, i colleghi sono simpatici. A te?>>, Elisa era un'infermiera e amava alla follia ciò che faceva.

<<Stancante, ma tutto bene. Oggi cosa ascolterai?>>, mi chiese porgendomi un pacco di patatine che aveva appena aperto.

<<Non lo so, schiaccerò solo play e poi vedremo>>

<<Non ti ho chiesto com'è andata ieri sera, quale hai ascoltato?>>

<< "Cosa resterà". È stato strano, la sua musica è sempre speciale, questo me lo aspettavo, quello che non mi aspettavo era il senso di nostalgia. Mi era mancata, mi era mancata la sua voce, il suo modo di scrivere, mi era mancata la musica in generale>>, le spiegai sgranocchiando le patatine.

<<Infatti non ho mai capito perché hai smesso di ascoltarla, posso capire il resto, ma perché abbandonarla completamente?>>

<<È complicato da spiegare, pensa al tuo cibo preferito e poi pensa che non puoi più mangiarlo o prepararlo, ma solo guardarlo, come ti sentiresti?>>

<<Emma, nessuno ha detto che tu non puoi più fare musica>>

<<No, ma è così>>

<<No invece! Tu sei libera di...>>

<<Senti Elisa, basta! È in questo modo, punto>>, dissi chiudendomi nella mia stanza, per quanto ci provasse lei non era in grado di capirmi appieno.

Era l'unica che perlomeno ci aveva provano, ma non sarebbe mai stato abbastanza, nessuno poteva sapere quello che avevo vissuto se non io.

Recuperai il cellulare dalla borsa e notai che avevo ricevuto un sms.

"Ciao Emmina, hai mantenuto la promessa?"

18.27

"Oggi no, mai ieri sì"

18.40

"Cosa hai ascoltato?"

18.40

"Cosa resterà, l'ho trovata davvero molto bella"

18.40

"Quindi posso vantarmi di aver riportato Emmina Muscattina alla musica?"

18.41

"Non esageriamo adesso, ma tu invece quando manterrai la tua parte del patto?"

18.41

"Sabato vengo a prenderti"

18.41

Il mio cuore perse un battito, le mie dita tremanti non riuscivano a digitare una risposta decente, complice anche il mio cervello assolutamente in tilt, sospirai e scrissi:

"Ok, ti aspetto Mary"

18.43

Andai di fronte al lettore cd e stavolta senza esitare premetti play, la seconda canzone si chiamava "Non ho fatto l'università".

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