15 Settembre 2010
Emma.
Il resto delle lezioni del primo giorno di scuola nella mia nuova città lo passai concentrata sul disegno che stavo facendo sul mio quaderno, Filippo non mi rivolse più la parola né uno sguardo.
Da quando era rientrato dalla ricreazione mi sembrava arrabbiato, mi chiesi il perché e decisi che glielo avrei chiesto alla fine di quella giornata scolastica.
Anche se non ci vedevamo ormai da tempo avevo sentito un tuffo al cuore quando lo avevo rivisto e non potevo ignorarlo.
Ripensai a quella settimana trascorsa insieme a Malta e a quanto fossimo affini, complementari, avrei voluto rivivere quei giorni ed ora che lui era lì, a pochi passi da me, non mi restava che sfruttare quell'occasione che il destino mi aveva servito.
La campanella suonò decretando la fine delle lezioni, io presi un profondo respiro e sollevai lo sguardo verso di lui, lo trovai a fissarmi.
<<Filo, mi accompagni a casa?>>, chiese una ragazza dai capelli lunghi e neri, aveva un viso squadrato e labbra carnose, era molto bella, magra e atletica, un tatuaggio simile ad un bracciale le decorava il polso sinistro.
<<Ciao, io sono Giulia>>, disse rivolgendosi a me e porgendomi una mano affinché la stringessi, io lo feci, ma con non molta convinzione.
<<Io sono Emma>>
<<Benvenuta a Monza>>, mi rispose con un accenno di sorriso.
<<Grazie>>
<<Allora?>>, chiese rivolgendo nuovamente le sue attenzioni al ragazzo accanto a me, lui girava lo sguardo da me a lei, sembrava confuso.
<<Ok>>, disse lui infine alzandosi in piedi, prima di uscire dalla classe mi fece un cenno con la testa per salutarmi.
Io raccolsi le mie cose e mi diressi verso l'uscita.
<<Emma aspetta!>>, mi voltai e vidi l'amico di Filippo, Lorenzo, agitare la mano per attirare la mia attenzione.
<<Lorenzo giusto?>>, chiesi appena mi raggiunse.
<<Si, ma puoi chiamarmi Lori, allora come ti stai trovando a Monza?>>
<<Tutto sommato bene, non conosco ancora bene la città, sono arrivata da pochi giorni>>
<<Se vuoi posso portarti a fare un giro>>, disse entusiasta, in realtà già altri tre ragazzi mi avevano proposto la stessa a cosa e avevo gentilmente rifiutato dando ad ognuno una scusa diversa, però Lorenzo mi stava simpatico, non so di preciso cosa mi spinse a farlo, ma accettai il suo invito.
<<D'accordo, dimmi quando>>, dissi sorridendogli.
<<Ti va adesso? O devi tornare a casa?>>, ci pensai su qualche secondo mentre insieme ci dirigevamo verso l'uscita della scuola.
<<Perché no, avviso i miei genitori e andiamo>>, inviai un sms sia a mia madre che a mio padre e seguii Lori nel parcheggio.
<<Ecco il mio bolide!>>, disse indicando un motorino liberty blu elettrico un po' ammaccato. Io risi divertita dal suo buffo atteggiamento, mi guardava contento, mentre gli altri ragazzi intorno a noi ci fissavano, probabilmente pronti a spettegolare.
<<Ci guardano tutti>>, dissi fissandomi i piedi, lui salì sul motorino e mi passò uno dei due caschi che aveva recuperato da sotto il sellino.
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~Serendipity~
RomanceSerendipity è la storia di due ragazzi che per una vita intera non hanno fatto altro che rincorrersi, senza riuscire mai ad avere il briciolo di felicità a cui tanto ambivano. Ma proprio quando credono di essere riusciti finalmente a raggiungersi le...