〰️ Capitolo 1

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All'età di 10 anni ho sempre sognato di essere libera, libera nelle mie scelte e libera di prendere decisioni avventate. Quando andavo a scuola vedevo gli intrepidi saltare da un treno, così come saltarci dentro, tanto che me ne innamorai; passavo il mio tempo a leggere e a studiare tattiche di combattimento, a correre e fare esercizi per rinforzare la muscolatura, mi allenavo anche ad arrampicarmi, mi ero persino ritagliato un bastone e ci avevo creato un arco, non m'importava niente della mia fazione fino alla cerimonia della scelta; è vero l fazione prima della famiglia, ma quella non era la mia famiglia, non la sentivo tale; e ora eccomi qua davanti alle coppe, presi il coltello e mi tagliai il palmo della mano e lasciai cadere una goccia del mio sangue nella coppa degli intrepidi; finita la cerimonia gli intrepidi iniziarono a correre, finalmente ero libera, li seguii e attendemmo il treno, quando arrivò ci saltai dentro: << Ciao io sono Elizabeth >> la guardai, era una candida: << Ciao io sono Rosemarie >> le porsi una mano e lei l'accettò, parlammo del più e del meno e diventammo amiche; dopo neanche dieci minuti arrivammo a destinazione e saltammo giù dal treno: << Benvenuti, io sono Max un capofazione, per entrare negli intrepidi, questo è l'ingresso e se non avete il coraggio di saltare diventerete degli esclusi >> buon modo di incominciare un'avventura: << Cosa c'è sul fondo? Dell'acqua? >> domandò un ragazzo, che idiozia che ha detto: << Lo scoprirete o forse no... Qualcuno deve incominciare chi vuole andare per primo? >> nessuno si muoveva, possibile che avevano tutti paura? Mi feci largo dalla folla: << Vado io >> mi avvicinai al cornicione e mi affacciai, vidi un grosso buco nero, "che sarà mai saltare da quest'altezza?", saltai sul cornicione e mi girai verso Elizabeth e le feci un occhiolino e dopo saltai, non urlai, era bello sentire il vento che ti scompigliava i capelli, atterrai su una rete e scoppiai a ridere, qualcuno mi aiutò a scendere, era un ragazzo alto: << Come ti chiami erudita? >> mi domandò il ragazzo biondo: << Rose >> vita nuova, nome nuovo: << Prima a saltare Rose >> dopo che ebbero saltato tutti ci radunammo: << Io sono Eric e sono l'altro capofazione; i figli di intrepidi andranno con Quattro, mentre i trasfazione con me, seguitemi >> così ci dividemmo in due gruppi, seguimmo Eric, scendemmo delle scale e ci portò in un luogo molto affollato dagli intrepidi: << Questo é il pozzo, il centro della vita degli intrepidi >> più guardavo Eric e più mi rendevo conto era svogliato a farci fare il giro turistico, lo seguimmo fino al dormitorio: << Dormirete qui per 10 settimane, ora cambiatevi >> e ci lasciò da soli: << Che bello, dormiremo insieme ai maschi!! >> ironizzò un'altra ragazza: << Avete visto il bagno? >> domandò un ragazzo, si stavano facendo mille problemi, dopotutto ci saremmo rimasti solo per 10 settimane, mi cambiai alla svelta e buttai io mio vestito da erudita del fuoco: << Ti aspetto in mensa >> dissi a Elisabeth: << D'accordo >> senza problemi la trovai e presi qualcosa da mangiare e mi sedetti nel luogo più appartato possibile e iniziai a mangiare isolata e ripensai alle parole dei miei genitori quando ho lasciato casa "per noi sei morta e se diventerai un'esclusa lo sarai ancora di più", avevo proprio dei bei genitori, ma poco m'importava, perché non sarò mai un esclusa, devo mostrare a tutti di essere la più forte, mentre ero persa nei miei pensieri, qualcuno si era seduto al tavolo con me, alzai lo sguardo e notai Eric, "mister simpatia" come l'aveva soprannominato Elisabeth, portai un pezzo di carne alla bocca e poi mi alzai, non avevo nemmeno finito la cena: << Se ti disturbo basta dirlo >> rispose secco Eric, lo fulminai con lo sguardo: << Non disturbi, ho finito di mangiare >> tagliai corto, guardò il mio vassoio: << Mangi davvero poco erudita, voglio vedere quanto resisti domani agli allenamenti >> lo volevo accoltellare: << Lo vedremo >> e me ne andai diritta a letto con il nervoso.
La mattina mi svegliai alle urla di Elisabeth: << Rose, svegliati dobbiamo andare che è tardi>> mi alzai le coperte con sopra al viso: << Ancora cinque minuti >> le feci segno di andare, quando sentii la porta chiudersi mi alzai, mi lavai e mi vestii, mi diressi subito all'allenamento e con mia sorpresa non c'era ancora nessuno: << Fortuna che era tardi; dannata Elisabeth questa me la paghi >> mi scompiglia i capelli dal nervoso, la sera prima non aveva chiuso occhio per colpa di Eric, ero piena di rabbia e non riuscivo a dormire: << Non darle la colpa poverina >> mi girai e vidi il ragazzo di ieri: << Io sono Quattro e tu dovresti essere Rose, la prima a saltare >> mi strinse la mano: << Wow le voci girano veloci >> Quattro sorrise: << Vedo che ci sono i sacchi da boxe, posso tirare qualche colpo? >> domandai entusiasta: << Fai pure, questo è uno degli esercizi di riscaldamento >> gli sorrisi e mi avvicinai al sacco, indossai le fasce da boxe e iniziai a tirare qualche pugno, sotto lo sguardo meravigliato di Quattro: << Quattro dove sono tutti i trasfazione? >> questa voce, tirai un pugno forte al sacco, immaginando che fosse la sua faccia: << Non lo so Eric, saranno a fare colazione, li vado a cercare >> con la coda dell'occhio vidi Quattro allontanarsi, ma poco dopo sentivo dei passi avvicinarsi a me: << Da quanto tiri al sacco da boxe? >> mi fermai e fermai il sacco: << Da dieci minuti >> risposi secca e riniziai il riscaldamento: << Non intendevo il tempo, ma l'età che hai iniziato, respiri e colpisci come se lo facessi da sempre >> e senza pensarci gli risposi subito: << Avevo 10 anni, mi esercitavo di nascosto dai miei genitori e dalla mia fazione >> notai uno sguardo stupito in Eric, mi fermai e bevvi un po' d'acqua: << Siete in ritardo, vi costerà 20 giri del campo >> mi girai e vidi tutti i trasfazione, compresa Elisabeth, iniziarono a correre così mi unii a loro: << Rose tu rimani qui e seguimi!! >> esclamò Eric, lo seguii fino al ring: << Ora farai un incontro, voglio vedere se sei preparata anche a questo >> dentro di me stavo pensando a mille modi per ucciderlo: << Eric sei forse impazzito, ha appena iniziato l'allenamento e la vuoi già testare nel combattimento?! >> vidi avvicinarsi Quattro irritato: << Quattro non rompere, faccio solo il mio lavoro di istruttore >> nel frattempo mi legai i capelli: << Contro chi devo combattere? >> domandai secca, sperando che quei due smettessero di litigare: << Contro di me >> si girò Eric e si tolse la giacca: << Fantastico!! >> mi tolsi la felpa, mi sistemai gli scarponcini e mi posizionai per difendermi: << Pronta? Iniziamo >> Eric iniziò subito ad attaccare, così mi difesi, dovevo studiarlo o sarei morta prima ancora di essere diventata intrepida, i suoi attacchi erano veloci e forti, proprio come un vero leader, ma appena notai che aveva abbassato la difesa, attacchi, un pugno in faccia, uno sotto al mento e l'altro nello stomaco: << Non mi hai fatto niente erudita >> mi colpì al fianco destro e con l'altro mi colpì al mento, scossi la testa per riprendere un attimo i sensi, dovevo batterlo, e fargli abbassare quella cresta che si ritrovava, gli tirai un calcio sulle guance, ma lui prese il mio piede e lo tenne fermo, m'immaginavo già cosa voleva fare, voleva rompermi una gamba così, con l'altra saltai e gli tirai un calcio sotto al mento, ma nel cadere, caddi sopra alla mia spalla e sentii un track, ma non ci diedi peso, mi posizionai sopra di lui, ovvero ero a cavalcioni, gli bloccai le braccia sopra alla testa, mentre con le gambe bloccai le sue, ero a pochi centimetri dal suo volto: << Stop!! Rose vince >> finalmente Quattro fece finire il combattimento, lo lasciai libero e dolorante scesi dal ring, tutti mi applaudivano: << Credo che ti sei meritata la giornata libera >> mi disse Quattro, poi si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò: << Ed è meglio che vai in infermeria, quella caduta non mi è piaciuta >> gli sorrisi e tenendomi la spalla dolorante, quando uscii sentivo le urla di Quattro: << Sei un incosciente la volevi forse ammazzare già al primo allenamento? >> ma anche quelle di Eric non erano da meno: << Mi volevo divertire un po' con l'erudita e se te lo stavi chiedendo potevo batterla in qualsiasi momento >> rise, era proprio pazzo: << No Eric, non saresti mai riuscito a batterla, ammettilo per una buona volta >> avevo sentito abbastanza e mi diressi verso l'infermeria per farmi mettere apposto questa spalla dolente.

 La mattina mi svegliai alle urla di Elisabeth: << Rose, svegliati dobbiamo andare che è tardi>> mi alzai le coperte con sopra al viso: << Ancora cinque minuti >> le feci segno di andare, quando sentii la porta chiudersi mi alzai, mi lavai e mi ve...

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