〰️ Capitolo 8

1K 42 2
                                    

Arrivammo al dormitorio dei transfazione, trovammo una ragazza morta sul suo letto, mi avvicinai meglio per poter esaminare la scena del crimine: << Non c'è dubbio, stessa scena dell'anno scorso >> dissi nel rivolgermi ad Eric: << Sì ma l'anno scorso non c'era quella scritta >> guardai nella direzione di Eric: << "La prossima sarai te Rosemarie" >> portai le mani sulla bocca, sentivo le gambe cedermi, Eric sembrò accorgersene: << Ti tengo io tesoro >> mi aggrappai a lui e mi portò via dall'alloggio, ci dirigemmo verso il suo appartamento: << Rose >> mi chiamò, ma non lo stetti ad ascoltare, mi sedetti sul divano e iniziai a tremare, ero in trans, non mi ero neanche accorta che Eric si era seduto vicino a me: << Rose >> mi prese le mani, ritornai in me e lo guardai, senza smettere di tremare: << Non ti succederà niente te lo prometto >> mi tirò a se, mi trovai con il viso sul suo petto e mi abbracciò: << Giuro che lo ammazzerò con le mie mani appena scopro chi è quel bastardo >> l'abbracciai e mi addormentai tra le sue braccia e possenti.
La mattina mi svegliai e mi trovai nel letto di Eric: << Come ho fatto a raggiungere il letto? >> mi domandai a voce alta: << Ti ci ho portato io... e qui c'è la colazione >> Eric era apparso sulla soglia di camera sua, si avvicinò e mi posò il vassoio con la colazione: << Rose, d'ora in avanti tu uscirai solamente se ci sarò io presente, in missione verrai sempre con me, non voglio obiezioni >> mi andò di traverso la pasta e iniziai a farmi dei colpi sul petto: << In poche parole sarei in carcere, ed io odio esserlo... lo sai bene Eric >> spostai il vassoio e mi alzai dal letto: << Rose c'è un assassino in circolazione che ti vuole morta e non permetto a nessuno di farti del male, ti ricordi cos'è successo l'anno scorso? Per colpa di uno psicopatico stavi per morire >> ancora con la storia di Peter, per quanto me lo vorrà rinfacciare: << Basta Eric, mi ricordo com'è andata... ho la cicatrice che me lo ricorda, ogni santo giorno che la guardo e ti ricordo che sono quasi morta per salvarti >> indossai le scarpe e presi la borsetta che avevo appoggiato sul tavolo in sala: << Dove stai andando? >> mi domandò Eric prendendomi per un polso: << A lavoro, sai abbiamo dei transfazione da addestrare >> con un movimento brusco mi liberai dalla presa di Eric: << E poi Eric so badare a me stessa >> chiusi la porta sbattendola, scesi le scale e in un batter d'occhio ero fuori per strada: << Ma chi si crede di essere? Solo perché è il mio fidanzato deve essere così appiccicoso nei miei confronti? Dannazione se potessi lottare ancora con lui, giuro che mi sfogherei riempiendolo di botte... aaaaaaaah cosa vado a pensare, mi ha fatto saltare il sistema nervoso, meglio che torno nel mio appartamento e mi faccia una doccia >> così mi avviai verso casa mia; quando entrai buttai le scarpe dove capitava, mi spogliai strada facendo e mi diressi in bagno: << Una bella doccia calda... è proprio quello che ci voleva >> mi iniziai a lavare e insaponarmi, era così rilassante stare sotto al getto d'acqua, mi sciacquai, ma ad un tratto sentii dei rumori, chiusi l'acqua e mi avvolsi nell'asciugamano, presi la pistola che avevo posato sul lavandino, la caricai e pian piano, mi diressi verso il rumore, se era l'assassino mi trovava nel giorno sbagliato, si sa che quando sono arrabbiata, nessuno può fermarmi, neanche in Eric incazzato nero, guardai in ogni angolo e in ogni stanza, ma non c'era nessuno, così rimisi la sicura alla pistola, ma quando mi girai trovai Eric, dalla paura avevo fatto cadere la pistola: << Prima regola erudita: guardarsi sempre le spalle >> mi raccolse la pistola e me la diede: << Seconda regola: chiudere a chiave la porta >> avevo ancorato cuore che batteva a mille, non voleva calmarsi: << E terza regola: vai a vestirti prima che non risponda delle mie azioni >> mi guardia ed ero ancora in asciugamano, l'avevo legato al petto e mi arrivava fino a metà coscia: << E se volessi farti perdere il controllo? >> lo guardai con un sorriso di sfida: << Stai attenta Erudita >> lo spinsi sul divano e mi misi a cavalcioni su di lui: << E ora cosa farà il grande e possente Eric? >> gli domandai con una nota di sarcasmo: << Vuoi sapere cosa farò? >> alzò un sopracciglio, mi slegò l'asciugamano: << E poi? >> lo stuzzicai, mi piaceva vederlo perdere il controllo, prese il mio viso e se lo portò vicino al suo e mi baciò, sentivo la sua lingua giocare con la mia, gli slacciai la sua giacca e gliela tolsi, per poi passare alla maglia, che se ne andò insieme alla giacca, gli sfiorai il petto, per poi scendere fino a slacciarci il bottone dei pantaloni: << Non così in fretta >> mi fermò portando le mie mani sulle mie spalle: << Ti punirò per avermi trattato come uno stupido >> gli sorrisi, dopo quello che mi aveva fatto passare l'anno scorso, non credo che questa punizione sarà peggiore; mi iniziò a baciare il collo, per poi scendere e lasciare una scia di baci fino al petto, mi strinsi un seno e con la lingua iniziò a giocare con il capezzolo, stavo impazzendo per ogni suo tocco, inarcai la schiena, gettai la testa all'indietro e ansimai dal piacere, passò una mano in mezzo ai semi e scese sempre più giù, mi penetrò con un dito, appena lo sentii in me sussultai di piacere, iniziò a muoverlo, appoggiai la testa sulla sua spalla: << Ti piace eh? >> mi sussurrò all'orecchio e non aspettò neanche una mia risposta, che arrivò il secondo, il piacere stava per arrivare lo sentivo, così iniziai a muovere il bacino, appena stavo per venire Eric tolse la mano: << Non ancora tesoro >> mi prese in braccio e ci dirigemmo verso la mia camera da letto, mi sdraiò e lui fu subito sopra di me, iniziò a baciarmi con foga un seno, per poi passare all'altro, scese fino a giù e mi baciò l'interno coscia, per poi mettersi tra le mie gambe, sentii che stava giocando con il clitoride, inarcai la schiena dal
piacere e strinsi le lenzuola: << E-Eric s-sto p-per >> capii quello che gli stavo ansimando: << Non venire, non ancora... ti ho detto che ti avrei punito >> tornò su e mi baciò impossessandosi della mia bocca e della mia lingua, scese fino al collo e iniziò a morderlo e a succhiare: << T-ti p-prego >> gemetti, non potevo resistere un momento di più, così mi accontentò, si slacciò il bottone e si tirò giù la zip si abbassò quel poco e mi penetrò, lo sentivo dentro di me, le spinte all'inizio erano lente e delicate, per poi aumentare sempre di intensità, allacciai le gambe intorno al suo bacino, gli graffiai la schiena, eravamo quasi all'apice, aumentò ancora le spinte finché non venimmo entrambe, lo sentivo dentro di me, si accasciò su di me delicatamente: << Se tutte le punizioni fossero così, mi farei punire più spesso >> gli confessai mentre gli accarezzavo i capelli: << Questa è stata un'eccezione erudita >> e scoppiò a ridere, si alzò e mi baciò delicatamente; se l'anno scorso mi avrebbero detto che avrei fatto l'amore con Eric, gli avrei mandati tutti a quel paese!!

In my darkness you are my light forever Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora