Oggi era il mio giorno di riposo, l'avevo aspettato con ansia; ero comodamente seduta sul divano a leggere una rivista, quando ad un tratto suonò il campanello: << Avanti è aperto >> dalla porta entrò mio fratello: << Dylan... che cosa ci fai qua? Non devi essere all'addestramento? >> si avvicinò a me, era terrorizzato: << Rose, mi devi aiutare ti prego >> si portò le mani nei capelli: << Dylan che succede? Così mi fai preoccupare >> mi misi seduta e feci accomodare mio fratello di fianco a me: << I-io n-non so come dirtelo >> gli presi la mano, per farlo tranquillizzare: << Nella maniera più semplice >> mi strinse la mano, vidi che fece un grosso respiro e mi guardò dritto negli occhi: << Rose, io sono un divergente >> il tempo sembrò fermarsi, ma dentro di me, le parole "io sono un divergente" continuavano a ricomparire a ripetizione: << Dylan è impossibile... n-non può e-essere >> non riuscivo a crederci, era una cosa dannatamente impossibile: << Rose è la pura verità, n-non sapevo a chi dirlo... h-ho tanta paura, qualche intrepido ha già qualche sospetto..: n-non posso più rimanere >> mi alzai e andai in camera da letto, presi due zaini e ritornai in salotto: << Rose ma che fai? >> mi domandò mentre mi seguiva con lo sguardo: << Ti porto in un luogo sicuro >> iniziai a riempire lo zaino di cibo e armi: << Ma così daranno la caccia anche a te... non puoi esporti così tanto >> mi avvicinai a lui e gli allungai lo zaino: << Se io rimango qui, mi tortureranno pur di sapere dove sei e se mi iniettassero il siero della verità e mi farebbero la domanda: "eri a conoscenza che tuo fratello era un divergente?" La risposta è sì e sarò giustiziata >> nascosi un coltello e una pistola dentro agli stivali, un pugnale dietro la schiena e un'altra pistola al fianco, presi l'arco e lo misi in spalla insieme alle frecce: << Andiamo >> uscimmo dal mio appartamento, scendemmo le scale: << Deve essere andato da sua sorella >> la voce di Eric, presi Dylan per un polso e ci nascondemmo dentro a un appartamento vuoto: << Per di qua >> mi affacciai e vidi Eric, insieme a diversi intrepidi salire le scale, quando non lo vidi più, ritornammo a fare le scale, scendemmo fino al piano terra, ma notai che fuori c'erano altri intrepidi: << Per di qua Dylan >> gli sussurrai, scendemmo ancora più giù: << Ma dove stiamo andando Rose? >> presi la torcia e inizia a fare luce: << I vecchi edifici hanno una conduttura che porta giù nelle fogne e questo è uno dei passaggi più sicuri che ci sia... se restassimo fuori, ci scoprirebbero subito >> eravamo nelle fogne già da diverse ore: << Rose siamo arrivati? Non ce la faccio più a stare in mezzo a questa puzza >> mi fermai, c'erano tre strade che si dividevano: << E ora? Cosa facciamo? Ci siamo persi non è vero? Moriremo entrambe >> perché avevo un fratello che non stava mai zitto? << Dylan puoi stare zitto un secondo? Non riesco a concentrarmi >> finalmente chiuse la bocca, chiusi gli occhi e pensai: << Per di qua >> indicai la strada a sinistra: << Come lo sai? >>
<< Chiamalo intuito femminile >> e svoltammo a sinistra, dopo diversi chilometri arrivammo al cancello: << Dannazione è chiusa >>
<< Dylan calmo... ragiona >> si avvicinò alla serratura e la guardò, ma non abbastanza, perché arrivo subito alla conclusione sbagliata, tirò fuori la pistola, ma lo fermai in tempo: << Sei impazzito? Se spari ci scoprirebbero... comunque basta prendere questa >> mi tolsi dai capelli una forcina: << E si scassa la serratura >> iniziai a scassinarla: << Perché tu sai come si scassina una serratura? >>
<< Sì, l'ho imparato leggendo una rivista >> scoppiammo a ridere: << Ecco è aperta >> riposi la forcina in mezzo si capelli e aprii la porta: << Andiamo >> salimmo le scale e aprii la botola, guardai se c'era qualcuno: << Ok via libera >> m'inginocchiai sull'asfalto e allungai una mano, così da poter aiutare Dylan: << Ma siamo ancora in città >>
<< In realtà siamo in periferia della città... andiamo >> iniziammo a correre più veloce che potemmo, ma in lontananza sentii i rumori dei furgoni: << Merda >> mi fermai, presi l'arco e le frecce bomba: << Rose ma che fai? >>
<< Dylan ascoltami, tu va avanti, io ti raggiungerò, segui sempre questa strada, arriverai all'inizio del bosco, se non sarò lì tra mezz'ora addentrati e vai verso la cancellata >> iniziò ad obbiettare, ma lo spinsi: << Vai >> posizionai la freccia nell'arco,
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In my darkness you are my light forever
Fanfiction[COMPLETA] Già all'età di 10 anni Rosemarie sognava di essere libera e di fare quello che voleva, finché non vide gli intrepidi ciò che facevano in giro, divertimento puro, così decise di allenarsi nel combattimento, nel tiro con l'arco e nella cor...