Mi alzai presto quella mattina, volevo riprendere i miei allenamenti, corsi per tutta la fazione fino ad arrivare nel pozzo, mi imbracai e iniziai a scalare, ero concentrata e non mi accorsi che qualcuno mi stava osservando, salendo misi male un piede e scivolai per qualche metro, finché non mi aggrappo a una roccia: << Stai attenta Erudita, non voglio e non ne ho voglia di riportati in ospedale >> lo guardai e gli sorrisi
quando scesi mi avvicinai a lui: << Come va la ferita? >> mi chiese preoccupato: << Bene... non mi fa male >> misi una mano sul ventre: << Oggi basta con gli sforzi... andiamo alla seconda fase >> o cavolo e ora che m'inventavo? << Eric è proprio necessario? >> gli domandai seguendolo: << Sì, devo scrivere due rapporti per ogni tua fase e da quello che mi ricordo ne ho scritto solo uno per la seconda >> non c'era modo ero fregata, arrivammo nella stanza e mi andai a sedere sul lettino, Eric mi iniettò il siero e aspettai che fece effetto, ritornai sempre a quella sera: Peter che uscì nel nulla, io che scansai Eric e Peter m'infilzò, Eric lo uccise e si precipitò da me, lui che mi parlava dolcemente ed io che gli accarezzavo la testa, la sua corsa verso il SUV e la sua mano che teneva la mia, mi svegliai di soprassalto e istintivamente mi toccai l'addome, avevo il fiatone: << Rose?! >> mi girai, ero tutta sudata: << Rose, hai paura che io muoia? >> corsi fuori dalla stanza, ignorando i suoi richiami e senza accorgermene arrivai fino all'entrata degli intrepidi, lì dove tutto era iniziato da un salto, mi sedetti sul muretto e pensai a quello che era appena successo...
ERIC
Non potevo credere che la sua prima paura era che io morissi, perché? Perché proprio io? Durante il primo mese che era in coma, mi sono dato la colpa di tutto, così chiesi a Max di iniettarmi il siero della paura e con mia grande sorpresa scoprii che era Rose la mia paura più grande: ovvero, quella di perderla per sempre, ma mai avrei pensato che io sarei stato la sua prima paura, lo stesso io che non volevo ammettere i sentimenti per lei, lei che occupa i miei pensieri dalla mattina alla sera, tutta colpa di quel giorno: quel giorno dove io le ho chiesto di combattere con me... Così non perdi tempo e le corsi dietro, ero stanco di non poter rivelare i miei sentimenti, volevo che fosse mia per sempre; la cercai da per tutto, ma non la trovai, avevo cercato ovunque, finché non mi venne in mente l'entrata degli iniziati e dei trasfazione, andai sul tetto e la trovai seduta sul muretto: << Rose? >> la chiamai e lei si girò e stava piangendo? La guardai serio
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In my darkness you are my light forever
Fanfiction[COMPLETA] Già all'età di 10 anni Rosemarie sognava di essere libera e di fare quello che voleva, finché non vide gli intrepidi ciò che facevano in giro, divertimento puro, così decise di allenarsi nel combattimento, nel tiro con l'arco e nella cor...