"-jimin, dove sei?- urlò yoongi dal piano di sotto.
Erano passati esattamente due minuti e mi stava giá cercando.
-sono qui.- urlai dal piano di sopra.
-scusa ma il tuo 1.73 non mi aiuta.- urlò per poi ridere.
Io corsi al piano di sotto da lui e gli tirai un pugno scherzoso sulla spalla, fingendomi offeso.
ANZI, NON MI ERO FINTO OFFESO, IO ERO OFFESO.
-neanche il tuo 1.74.- dissi sospirando.
-cosa volevi?- aggiunsi, incrociando le braccia al petto.
-ho fame.- disse ridendo e io sbuffai, andando in cucina.
-ci sará mai un giorno in cui non avrai fame? Sembra che non mangi da anni e anni.- dissi iniziando a tagliare delle verdure per il kimchi.
-sembri mia madre, cristo dio.- disse lui e io mi girai a guardarlo.
-ma io boh.- mi lamentai.
-solo che lei si lamentava della mia pigrizia, della mia intelligenza, del mio sonno, delle mie influenze. Avrebbe voluto avere un figlio diverso, forse per questo ci ha lasciati.- disse.
Sputava quelle parole con tutta la rabbia che aveva in corpo, potevo sentirlo.
Corse al piano di sopra, chiudendosi in bagno.
-forse non avrei dovuto.- sussurrai continuando a tagliare le verdure.
-ma perchè mi lamento sempre?- dissi iniziando a tagliare velocemente.
Tagliavo talmente tanto velocemente le verdure che la lama del coltello la vedevo a malapena.
Penso che a momenti cooky mama sarebbe arrivata a farmi gli applausi per aver raggiunto il record: taglio delle verdure in cinque secondi.
-adesso lo hyung mi odierá.- dissi.
Improvvisamente il coltello mi scivolò dalle mani.
Sentii un bruciore indescrivibile alla mano.
Le lacrime avevano iniziato a farsi spazio tra i miei occhi e lanciai il coltello, diventato improvvisamente rosso, sul lavandino.
-YOONGI HYUNG!- urlai in preda al dolore.
La vista era sfocata, a causa delle lacrime.
Riuscivo a vedere un lago rosso sul tagliere.
-yoongi hyung- sussurrai piangendo.
Mi tenevo stretto la mano.
Avevo un bruciore talmente forte che mi veniva da vomitare.
Non avevo neanche la forza di correre dal mio hyung.
Mi accasciai per terra.
- s-svengo.- dissi iniziando a singhiozzare.
-JIMIN.-
Sentii finalmente la voce dello hyung.
Alzai lo sguardo verso di lui e lo vidi.
Premevo contro il palmo della mano.
-JIMIN!- urlò yoongi prendendomi in braccio e portandomi al bagno.
Era più impanicato di me.
Prese del disinfettante e me lo versò sulla mano.
Un bruciore più forte del precedente si fece sentire e non esitai ad urlare e piangere.
-MA COSA HAI FATTO?- urlò piangendo.
Lo hyung stava piangendo per me.
Non dissi nulla, piansi solamente.
Non avevo fatto quelle che lui pensava, stavo solamente tagliando la verdura.
-dammi la mano.- disse per poi guardarla.
A momenti vomitava.
Era diventato più bianco di un lenzuolo.
-possibile?- disse arrabbiato per poi versare dell'altra acqua ossigenata.
Prese un filo per cucire la carne da macello e un ago da cucito.
Corse da me e iniziò a cucirmi la mano.
Mi ero aperto la mano in due, proprio comr un libro.
Il dolore non potevo neanche descriverlo.... forse come il parto di quindici gemelli contemporaneamente? Mhhhh, sí." Disse jimin sfiorandosi la cicatrice sul palmo della mano.
"-che bravo dottore che sei: Dottor mentina.- dissi asgiugandomi le lacrime.
Lui sorride, asciugandosi anche lui le lacrime.
Mi aveva bendato la mano, subito dopo aver messo del rosso castellano.
-un mesetto e torna come prima.- disse e io annuii.
-stavo tagliando le verdure, non ho fatto q-quello che pens-.- non mi lasciò finire se sorrise, piangendo.
Io lo guardai dispiaciuto.
Mi avvicinai a lui e gli baciai la guancia.
-forse dovrei davvero andarmene... ti ho causato troppo impegni.- dissi per poi andarmene in camera mia.
Yoongi non mi disse niente, forse era d'accordo?
Doveva fermarmi, non assecondarmi.
Io dovevo restare con lui per sempre.
-jimin.- mi richiamò dopo cinque minuti e bussò alla mia porta.
-mh.- dissi, facendolo entrare nella mia stanza.
-voglio farti ascoltare una cosa.- disse e io lo seguii nella sua stanza.
Si sedette al piano e mi guardò.
-siediti.- mi disse.
Si scrocchiò le dita e io lo guardai con gli stessi occhi di un bambino davanti alle caramelle.
Iniziò a suonate delle note che mi mettevano armonia.
Era per caso: <symphony and harmony>?
Dopo quasi quattro minuti mi guardò con gli occhi pieni di amore e dispiacere.
-mi è passata la fame.- disse e io sorrisi dolcemente.
-ma se vuoi continuo a prepararti il kimchi.- dissi ridendo e lui mantenne uno sguardo serio.
Di solito se ridevo io, lui faceva uguale.
Era come essete davanti uno specchio, qualsiasi cosa veniva riflessa.
A quel suo gesto smisi di ridere.
-oggi non mangio.- disse per poi alzarsi e sedersi sul letto.
Io lo guardai stranito, non era da lui.
-yoongi.- dissi con tono fermo e serio.
Lui si girò di scatto.
Non lo avevo mai chiamato col suo vero nome, lo avevo sempre chiamato: <mentina> oppure <hyung>.
A dirla tutta lui non sapeva neanche che io lo sapessi il suo nome.
Forse lo stava nascondendo a me, e non a tutti per la sua fama.
-ti piaccio, vero?- dissi e lui non rispose, guardando il soffitto.
Dopo pochi secondi delle lacrime avevano iniziato a rigargli il viso.
Gli posai una mano sulla spalla.
-hyung.- dissi preoccupato e lui mi strattonò via la mano.
-NON TOCCARMI.- mi urlò in faccia.
Io rimasi a guardarlo.
Cosa gli era preso? Non aveva mai fatto così.
-hyung.- lo richiamai.
-vattene, vai a trovarti una casa jimin.- disse uscendo dalla stanza e io rimasi sul suo letto, incapace di dare una spiegazione logica al suo comportamento.
Guardai il lenzuolo, ormai nulla aveva senso.
- yoongi-hyung.- sussurrai e una lacrima bagnò il lenzuolo verde.
Iniziai a piangere." Raccontò jimin.
"Forse la tua depressione ha avuto inizio da lì. Mi hai raccontato tutto sempre sorridendo e arrossendo... invece adesso hai assunto uno sguardo privo di vita." Disse l'opsicologo.
Jimin scosse la testa.
"Dopo tre ore sentii la porta sbattere.
-JIMIN MI DISPIACE, SEI ANCORA QUI?- sentii yoongi urlare dal piano di sotto.
Stava singhiozzando.
Corsi di sotto e lo guardai, annuendo.
Lui scoppiò a piangere, correndo verso di me e abbracciandomi.
-non volevo davvero dirlo, mio dio jimin.- disse yoongi piangendo." Raccontò jimin.1035 parole.
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mint · yoonmin
Fanfiction(Completa) "quel ragazzo stupendo, con l'alito sempre fresco di menta. Mi ricordo ancora quando lo chiamavo -mentina- , e non perchè ultimamente si era tinto i capelli di verde, ma per il profumo alla menta che aveva." disse jimin sorridendo. "Mi r...