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Capitolo 1 di: “MINT” YOONMIN.

"Ero talmente in ansia.." Disse jimin sorridendo in modo spensierato.
“non mi riconoscevo più.” aggiunse jimin e, quel signore in carne, si appuntava tutto.
"Mh sì, continua pure park." Disse quel signore con un vocione molto basso, quasi spaventoso.
Jimin si scrocchiò le dita e si mise più comodo su quella poltrona.
"Dopo molte ore finalmente lo conobbi. Quelle sei ore dove lui era in viaggio diretto verso di me non finivano mai, tanto che avevano iniziato a sembrarmi giorni se non mesi." Disse jimin guardando il soffitto.
"Appena scese dal taxi mi scrutò per bene per poi girarsi verso l'autista e, con sguardo serio, chiedere quanto gli doveva.
La sua voce era roca e bassa, -forse sará stato perchè aveva dormito durante il viaggio.- pensai per poi sorridere guardandolo.”
Jimin ridacchiò, continuando a raccontare.
-piacere, jimin.- dissi allungando la mano verso di lui per presentarmi.
Lui mi guardò attentamente, assottigliando gli occhi per poi annuire e salire in casa sua con le valigie.
Rimasi spiazzato da quel gesto, non era stato molto educato.
Continuai a sorridere, andando a bussare alla sua porta.
-Ehy!- urlavo dopo ogni due bussi.
Quel giorno bussai come minimo quaranta volte, senza ricevere nessuna risposta immediata.
Restai comunque fuori dalla sua porta, sapevo che prima o poi mi avrebbe aperto.”
Jimin sospirò ridacchiando mentre l'opsicologo picchiettava la biro nera sul suo quadernino.
"Continua" lo incitò l'uomo.
“passarono due ore e sentii dei passi scendere le scale.
Mi alzai immediatamente dallo zerbino e ripresi a bussare. -Ehy ehy ehy ehy!- continuavo a ripetere. Finalmente, dopo due sospiri pesanti, quel ragazzo mi aprì la porta.
Aveva una espressione molto stanca con delle occhiaie che toccavano per terra. Rimasi quasi pietrificato: -forse l'ho disturbato- pensai.
-muoviti, non ho tutto il giorno per te.- mi disse bruscamente e io scossi la testa.
- S-si scusa, hai ragione....mi stavo chiedendo se per caso avevi bisogno di un aiutino.- Dissi velocemente, iniziando a balbettare.
Lui mi guardò, chiudendo gli occhi e sospirando.
- Va bene, ti ringrazio.- mi disse facendomi entrare.
Sentii gli occhi brillare dalla felicitá.” Disse jimin ridendo.
-portami le valigie in camera da letto, io intanto mangio qualcosa.- mi disse e io annuii, posando lo sguardo sulle valigie.
Appena le vidi iniziai a contarle col dito.
- trentanove e QUARANTA?- pensai sconvolto.
-Allora? Ti è giá passata la voglia?- mi chiese ridendo mentre masticava una bocconata del suo panino.
Io lo guardai e mi grattai la nuca.
-passata la voglia di che?- chiesi innoquamente e lui soffocò una risata.
-la voglia di aiutarmi, sciocchino.- disse ridendo e io rimasi ammaliato dalla sua risata.
Aveva una risata tenerissima e il suo sorriso mi scaldava il cuore, eppure ci conoscevamo da poche ore.” disse jimin guardando l'omone davanti a lui.
A jimin venne il magone, ricordando la risata di quel ragazzo.
“preferisci continuare la prossima volta?” chiese l'opsicologo e jimin annuì.


mint · yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora