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"Sapevo che il mio hyung aveva qualcosa di diverso.
Le sue labbra assumevano ogni giorno che passava un colorito violaceo, diventando fredde.
Eppure non capivo cosa avesse, ero troppo ingenuo.
-hyung, io vado al lavoro.- dissi finendo di bere il latte e cacao preparato da lui.
Era la prima volta che mi preparò la colazione lui.
Andai al lavoro col sorriso stampato in faccia e nussuno sarebbe riuscito a rovinarmi la giornata.
Inoltre mi disse che avrebbe cucinato lui oggi.
Ero pronto per cercare casa nuova e per chiamare i pompieri.
Una volta finito il mio turno, tornai a casa.
Cercai le chiavi nelle tasche dei jeans e un rumore mi fece fermare.
-non avrei mai voluto.- urlò yoongi in mezzo ai singhiozzi.
Mi afrettai a cercare le chiavi sentendo quei lamenti sempre più forti.
Aprii la porta e velocemente entrai.
-HYUNG.- dissi preoccupato.
Lo hyung era girato di spalle a me, stava cucinando ai fornelli e non emetteva nessun suono.
-ciao dongsaeng.- disse salutandomi.
Non mi aveva mai chiamato così.
-oh... c-ciao mentina.- dissi ricambiando il saluto.
Aveva una maglietta invernale bianca.
Lo hyung era strano ultimamente.
-cosa mi hai cucinato?- chiesi leccandomi le labbra.
Sentivo l'acquolina colarmi dalle labbra.
- k-kimchi.- disse e io, d'istinto mi guardai la cicatrice sulla mano.
-mh, okay.- dissi dubbioso, andando al piano di sopra per cambiarmi.
Avevo le alluccinazioni?
Lo avevo sentito urlare e piangere pochi secondi prima.
Io avrei giurato fosse la sua voce.
Scesi e mi avvicinai a lui, abbracciandolo da dietro.
-cosa erano quei gridi?- chiesi e lui ridacchiò.
-stavo guardando un film triste.- disse tranquillamente.
Eppure ci avrei giurato di aver sentito la sua voce.
Cercai di liberarmi la mente, forse era colpa del mio cervello.
Stavo per caso impazzendo?" Disse jimin.
"Forse se sei dall'opsicologo c'è un motivo." Disse il signor jung, ricevendo una smorfia da jimin.
"Mangiai quel kimchi.
Uno schifo.
Era salatissimo e dovetti andare al bagno a sputarlo.
-troppa salsa di soia.- dissi e lui ridacchiò.
-io lo sento normale.- rispose ridendo.
Era un deja-vù?
Non lo vedevo ridere cosí da due mesi.
Finimmo di mangiare, mi sforzai a finirlo.
-mi aiuti a scrivere un brano? Potresti aiutarmi te che sai cantare.- disse e sorrisi.
Mi sembrava di rivivere un deja-vù.
Io stavo vivendo in un deja-vù.
Andammo in camera sua e aprì il piano col sorriso.
Non lo faceva da una vita.
Prese il quaderno dei pentagrammi in mano e aprì le ultime pagine.
-jiminie, mancano due fogli, li hai strappati te?- mi chiese dolcemente e io negai.
Invece era cosí, li strappai io per salvare il culo a lui.
-no hyung.- dissi velocemente e lui sorrise.
Che bello il suo sorriso.
Mi era mancato come l'ossigeno dopo aver trattenuto a lungo il respiro.
-oggi ho voglia di comporre un brano chiamato: <me and your harmony and symphony.>.-
Un deja-vù.
Suonammo per tutto il pomeriggio.
Non lo vedevo cosí pieno di vita da quando ci conoscevamo da poco.
Arrivò l'ora di cena e yoongi si mise subito ai fornelli.
-sta sera ti preparo la mozzarella in carrozza.- disse ridendo, iniziando a sculettare.
Io risi a crepapelle anche se sotto sotto sapevo sarebbe successo qualcosa di molto grande, potevo sentirlo.
-hyung.- dissi mentre sculettava e canticchiava.
-dicame bel bimbo.- disse e io ridacchiai per poi abbassare lo sguardo, tristemente.
-prometto di dedicarti tutte le giornate della mia vita.- dissi e lui smise subito.
L'atmosfera cambiò in triste.
Sentivo il cuore dello hyung battere fortissimo a distanza di metri.
-jimin.-
Ora era stato lui a richiamarmi.
-oi.- dissi avvicinandomi a lui.
-ti amo.- disse girandosi e prendendomi per i fianchi, stringendoli e portandomi verso di lui.
Fece unire dolcemente le nostre labbra.
Era un sogno?
Ste cose io le avevo giá vissute.
Io arrossii violentemente e lo guardai.
-tirati su le maniche o te le sporcherai.- dissi dolcemente e allungai le mani per farglielo io.
Lui tirò via le braccia da vicino a me e abbassò lo sguardo.
-si possono sempre lavarare.- disse e io sorrisi tristemente.
Perchè avevo il presentimo che la nostra fine fosse vicina?
Sentivo questa sensazione scorrermi nelle vene.
-non scordare mai che ti amo.- disse lui sottovoce per poi piangere.
Cercò di non farsi sentire ma io lo sentii benissimo.
-anche io, hyung.- dissi sottovoce." Raccontò jimin iniziando a piangere.

mint · yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora