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“-buonanotte park.- mi disse per poi andare nella sua enorme stanza da letto.
Nella sua camera c'era un letto matrimoniale enorme e secondo me ce ne stavano altri quattro.
C'era una scrivania lunga quattro metri e le pareti erano dipinte di nero con schizzi di color menta.
- waaaaa la camera dello hyung è davvero enorme, la mia è un buco di culo ma almeno è rosa pastello.- pensai felicemente per poi abbracciare il cuscino.
-domani devo andare a comprarmi un dentifricio e uno spazzolino.- pensai tra me e me, iniziando ad assumere un'espressione alquanto buffa.” disse jimin prendendo tra le braccia il cuscinetto del divano come se fosse di nuovo a quei tempi.
"Mi addormentai in una posizione molto buffa, come mio solito.
Avevo le gambe per aria, appoggiate al muro e le braccia erano sotto la mia schiena.
-jimin sono le sett- OH SANTO DIO, SATANA ESCI DA STO CORPO.- iniziò ad urlare il mio hyung.
Era entrato nella mia nuova stanza e si spaventò della mia posizione.
-cristo dio, come fa a non avere la schiena rotta a metá?- disse sottovoce, ma io lo sentii lo stesso, mi ero svegliato qualche minuto prima.
-buongiorno hyung.- dissi con voce roca, stiracchiandomi pure le dita dei piedi.
-buongiorno park, io vado a comprare. Hai bisogno di qualcosa?- mi chiese scrutandomi ed io annuí, sedendomi sul letto.
-lo spazzolino e il dentifricio.- dissi strofinandomi gli occhi.
-alle sette vai a comprare?- dissi, venendomi in mente il <jimin sono le sette.>
Non mi rispose, si limitò ad uscire di casa.
Dopo circa mezz'ora rientrò in casa e posò le borse della spesa sul tavolo.
-ti ho comprato quello che mi hai chiesto.- mi disse e lo ringraziai, andandomi subito a lavare i denti.
Appena entrai nel bagno una bocconata di profumo mi invase le narici.
-hyung...- pensai.
Si sentiva che l'ultimo era stato lui.
-profumo alla menta~- pensai beandomi di quel profumo, iniziandomi a lavare i denti." Disse jimin, sorridendo all'uomo.
"Uscii dal bagno e scesi in cucina dallo hyung.
-ho fame.- mi lamentai appena sentii il mio stomaco brontolare per la centesima volta.
-in frigo c'è del latte e nella credenza i biscotti, se vuoi il caffè è sullo scaffale in alto a destra.- mi disse ed annuii.
Andai a prendere il latte e le gocciole.
-mhhhhh hyung scusa.- dissi masticando una gocciola.
-mh- disse mentre prendeva degli appunti veloci su un quaderno nero.
-una curiositá.- dissi ingoiando l'ultimo pezzo di gocciola.
-niente curiositá in questa casa.- disse lui serio e io feci il labbruccio.
-ah- aggiunsi per poi sentire lo hyung ridere.
-dimmi, sciocchino.- disse ed io arrossii.
-ma il tuo nome?- chiesi e lui tornò serio.
-non te lo dico.- disse e io sospirai.
-e perchè?- chiesi appucciando una gocciola nel latte.
-perchè non mi piace.- disse tra un sospiro e l'altro.
Non avevo ancora sentiro quell'uomo smettere di sospirare un secondo.
-infatti ti ho detto di chiamarmi <hyung>, vero jimin?- disse e io annuii." Disse jimin picchiettando le dita sul bracciolo in pelle nera.
“-vabbè mentina, io vado a farmi il letto.- dissi e lui sospirò.
-perchè <mentina>? Per i capelli?- mi chiese e io ridacchiai, andando di sopra.
Quel soprannome non era per i capelli color menta ma bensí per il suo profumo dominante di menta, ogni volta che apriva la bocca era come infilarsi delle foglie di menta su per il naso.
Andai al piano di sopra e appena presi in mano il lenzuolo, sentii la voce dello hyung.
-scusa, ti metto un secondo in vivavoce.- disse lui.
-yoongi ascolta, devi consegnarmi il tuo lavoro entro domani.- disse una voce proveniente dal telefono.
-il mio hyung si chiama yoongi.- pensai felicemente.
-ma che bel nome.- aggiunsi, finendo di farmi il letto.
Raggiunsi lo hyung al piano di sotto e lo guardai dolcemente.
-me lo devono ancora portare il piano. No, n-no. TI HO DETTO CHE ME LO DEVONO PORTARE, RINCOGLIONITO.- disse lui, litigando al telefono con l'altro.
Lo guardai senza dire nulla e lui fece lo stesso.
-sí vabbè, vaffanculo.- disse per poi riattaccare.
-EHY HYUNG.- dissi felicemente e lui, scazzato, mi diede attenzioni.
-mh- disse.
-SUONI IL PIANO?- chiesi urlando e lui annuí.
Ero troppo felice.” Jimin sclerò iniziando a saltellare sul divanetto nero.

mint · yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora