CAPITOLO 17: SUL TETTO

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Felt: Non siete abbastanza degni di affrontarmi, perciò andatevene adesso o morite per sempre...

Nessuno mosse un dito. Consapevoli e impauriti delle conseguenze tragiche della loro situazione, la squadra di Philip, Hal ed Ellen resisteva e affrontava la morte in faccia.

Felt: Buono a sapersi...

Puntò proprio la pistola in fronte a Philip che, impaurito, non smetteva mai di tremare. All'improvviso, però, qualcosa colpì la mano sinistra di Felt, dove teneva la pistola, facendo cadere l'arma.

Felt: Ma che...

Shev: Sono tornato! Ho sentito del guaio della talpa.

Philip: Shev? Mi dispiace ma di questa operazione se ne può occupare solo il personale di classe D!

Shev: Mi hanno promosso, infatti! Posso partecipare con la mia squadra!

Felt: Oh! Altra carne da macello! Ottimo!

Felt scappò via cercando di riprendersi, sebbene tutto il personale invitato lo inseguì. Si fermò davanti alla rampa di scale e all'improvviso, salì rapidamente i gradini a due a due. Arrivati sul tetto, Felt si girò improvvisamente e colpì il primo soldato dietro di lui. Shev impartì gli ordini alla sua squadra. Dopotutto era molto utile quell'uomo con l'armatura e il casco e quel paio di titoli importanti. Qualche proiettile volò, qualche soldato morì o venne ferito. Ma alla fine, Felt fu stremato. Philip si caricò e si preparò per un calcio volante proprio in faccia alla talpa, che cadde a terra vicino al cornicione. Si rialzò, ma Shev provvedette subito a prenderlo in ostaggio puntandogli la sua pistola in testa.

Felt: Se la Fondazione non mi accettava non era colpa mia! Era colpa vostra! Era tutta colpa vostra! Tutta! Tutta quanta! Era tutta quanta solo e solamente colpa vostra! Io mi sono solo autodifeso! E ho rapito sei SCP. Ho rimesso in funzione la Keter Area, ma qualcosa è andata storta... E ora che mi farete? Mi porterete nelle vostre squallide prigioni?

Shev: Oh, no... Faremo di peggio. Farò di peggio...

SCP: Keter AreaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora