2. Lentiggini

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Feci una faccia disgustata mentre Jamie mi stritolava le costole in quello che a lui sembrava un abbraccio, mentre a me sembrava di essere schiacciata da un camion.
- Sai, Jamie, puoi anche dimostrarmi il tuo affetto senza rompermi la spina dorsale - scherzai tirandogli un pugnetto sul braccio.
- Dai Vivi - disse sapendo che odiavo profondamente quel soprannome - È un anno che non ci vediamo! Mi sei mancata tanto - mi fece la linguaccia e io alzai gli occhi al cielo - Jamie, se mi chiami ancora così giuro...giuro che ti do fuoco mentre dormi! - dissi fingendomi arrabbiata.
Mio cugino rise e insieme a lui anche il suo amico. La sua risata era calda e profonda, e mi dava l'idea che non ridesse molto spesso, ma che quando lo faceva ti scaldava il cuore.
- Beh, Alex, questa è mia cugina Violet. Vi, lui é uno dei miei compagni della mia band di cui ti avevo parlato, nonché il cantante e lo scrittore delle nostre magnifiche canzoni - esclamò ridendo.
"La band di cui ti avevo parlato?" pensai sforzandomi di ricordare quando mi avesse detto di far parte di una band. Certo, sono una tipa con la testa fra le nuvole e lui é un cavolo di chiacchierone, ma che Jamie facesse parte di un gruppo non l'avevo mai capito.
Sorrisi fingendo di ricordarmi e tesi la mano ad Alex. Da un lato volevo essere gentile, dall'altro ero ansiosa di conoscerlo e di parlare con lui.
Una vocina nella mia testa mi ricordava cos'è successo l'ultima volta in cui mi sono fidata e innamorata di un ragazzo. Un'altra però mi suggeriva: "Ehi, che male c'è a voler conoscere nuovi amici?"
Alex strinse la mia mano e la sua bocca sottile si incurvó in un sorriso. La sua presa era salda e non l'avrei voluta lasciare. Indossava un anello d'argento sul mignolo. Spostai lo sguardo sul suo braccio, muscoloso e con le vene in rilievo. Dio, quanto le adoravo...
Indossava una maglietta grigia degli Strokes, e una giacca di pelle anche se faceva un caldo bestiale. Mi venne da ridere ma mi trattenni.
- Piacere, io sono Alexander David Turner, ovvero l'uomo più affascinante e sexy del mondo, ma tu mi puoi chiamare semplicemente Al - mi strizzò l'occhio e ridacchió di fronte alla mia faccia schifata dalla sua strafottenza.
- Non ti preoccupare Vi, non è sempre così stronzo. A volte sa essere anche adorabile - lo prese in giro Jamie.
- Cosa? Vuoi dire che prima non mi sono presentato in maniera adorabile? - scherzò facendo gli occhi dolci. Riportò l'attenzione su di me e divenne serio tutto d'un tratto:- Scusa, Freckles, ti ho offeso in qualche modo? - esclamò osservandomi il viso.
Mi sentii in soggezione e incrociai le braccia dicendo: - Freckles? -
- Si, Lentiggini. Ne sei piena. Io le adoro. E poi "Freckes"non è un soprannome incantevole? - disse mentre tirava fuori dalla tasca dei jeans un pettine e si ravvivava il ciuffo di capelli mossi.
Arrossii. - Beh, non è male, Alexander David Turner, nonché l'uomo più affascinante e sexy del mondo - dissi canzonandolo e imitando le virgolette con le dita sull'ultima parte della frase. Lui mi sorrise e in quel momento suonò il campanello e Jamie sussultò.
- Oh! Vado ad aprire, dovrebbe essere la nonna che torna dalla spesa. Torno subito - corse ad aprire e mi lasciò da sola con Alex.
Mentre lui sistemava la chitarra nella custodia e se la metteva in spalla ci fu un silenzio imbarazzante ma lui non parve accorgesene. Mi feci coraggio e chiesi: - Ascolti i The Strokes? - indicando la maglietta.
Lui si voltò e si illuminó. Sorrise a 32 denti e balbettó: - Tu...li conosci? -
Annuì e specificai che erano una delle mie band preferite ed ero andata ai loro due concerti. Lui era al settimo cielo e si accese una sigaretta per contenersi. Mentre se la sistemava tra le labbra pensavo a come sarebbe stato bello essere quella sigaretta. Scossi la testa e mi maledissi per quel pensiero idiota.
Buttò fuori una nuvola di fumo e disse: - Anch'io li amo alla follia - fece una pausa mentre faceva un'altra boccata e poi riprese: - Sai, Freckles, ti potrei già sposare per questo. Quasi nessuno li apprezza. Beh, mi ha fatto molto piacere conoscerti. Ci si vede stasera al concerto - disse facendomi l'occhiolino mentre lo salutavo con un cenno.
Jamie tornò e salutò Alex a sua volta, mettendosi d'accordo per la sera.
Era sudato e mi spiegò che aveva aiutato la nonna a portare le borse della spesa. - Da quante robe ha comprato sembra che debba partire per il Tibet! - ridacchiai visto che ero abituata alle sue battute un po' strambe.
Il pomeriggio trascorse lento ma mi divertii molto. Chiacchierai con la nonna Alma, feci un bagnetto nel lago con Jamie e ridemmo molto insieme come non facevamo da ormai un anno. Poi mi spiegò pazientemente i programmi per la sera, ovvero uno dei primi concerti della loro band, che scoprì si chiamasse: "Arctic Monkeys". Era un nome molto strano (chi cavolo chiama il suo gruppo le "Scimmie Artiche"?), ma quando mi disse che era frutto della sua strampalata immaginazione, scoppiai in una risata fragorosa. Lui si offese della mia presa in giro, visto che era abbastanza permaloso, ma mi perdonò subito.
Mi disse che sarebbe stata una serata molto importante per lui e che era molto agitato e io lo confortai con un abbraccio.
Anch'io ero nervosa, ma non vedevo l'ora che fosse la sera.

Ciao a tutti!
Sono felice che vi sia piaciuto il primo capitolo e spero che anche questo vi piaccia! Fatemelo sapere votando e commentando.
Alla prossima ❤

Irene :)

Ps. Ma quanto cavolo è bello Alexander David Turner?? ;)

His favourite worst nightmare. || Alex TurnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora