17. Pigiama party

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ALEX
Arrivammo al tavolo mano nella mano. Matt ci vide e fece un sorrisetto, facendomi l'occhiolino. Violet se ne accorse e diventò tutta rossa, lasciandomi lentamente la mano. Guardai in cagnesco Matt, che abbassò gli occhi, leggermente impaurito.

- Dove sono Jamie e Nick? - chiesi preoccupato per i miei amici, che erano spariti dal tavolo.

- Alex, te l'ho già detto in bagno. Ci stanno provando con le biondine alla tua destra - disse Breana alzando gli occhi al cielo. Spostai lo sguardo e vidi i due ridere e ammiccare alle ragazze molto poco vestite.

Avrei voluto risponderle che ero troppo occupato a coronare il mio sogno, ovvero baciare Violet, che non l'avevo neanche sentita. Ma tenni la bocca chiusa, perché Violet era già rossa come un peperone.

- Alex, andiamo a fargli fare una figura di merda? - chiese Matt divertito. Breana e Violet risero e io dissi: - Siamo dei buonissimi amici, eh Matthew Helders the Third? - e ci avviammo verso di loro.

Pochi minuti dopo, eravamo fuori dal locale, con Jamie e Nick terribilmente arrabbiati con noi per avergli fatto perdere le loro conquiste. A dire la verità, l'unico veramente arrabbiato era Jamie, il quale era dietro di noi e ogni tanto mi lanciava degli sguardi assassini.

Violet, per sdrammatizzare, disse con la sua vocina esile: - Ma dai, non sarete arrabbiati perché vi abbiamo allontanati da quelle poco di buono? -

- Ma no, guarda, non siamo arrabbiati. Siamo terribilmente furiosi che ci avete tolto l'unica possibilità di abbordare l'unico esemplare di genere femminile che ci abbia mai dato corda - esclamò Jamie con una certa acidità.

Scoppiammo tutti a ridere e il cugino di Violet si lasciò scappare una risatina, che ricoprì subito con un colpo di tosse.
Certo che aveva proprio un bel caratterino.
- E tu, Nick, non dici niente a riguardo? - borbottò offeso lui.

- Non ti conviene dire niente, se no ti sbatto in cantina - scherzai e andai ad abbracciare il bassista, che rise prendendo in giro Jamie.

La giornata passò tra risate e scherzi, e mi divertii molto in loro compagnia, come non accadeva da tempo, da quando avevo lasciato Arielle.

Già, Arielle. Ormai era un lontano ricordo, come una vecchia fotografia sbiadita. Una settimana prima mi sarebbe tornata in mente un miliardo di volte alla giornata, mentre adesso ormai non mi sembrava neanche di conoscerla.

Tutto grazie alla piccola ragazza dai capelli color caramello che rideva al mio fianco per le battute divertenti di Matt, che raccontava aneddoti di quando eravamo alti un metro e una nocciolina.

Trascorremmo il pomeriggio in giro per la città, a ridere come degli adolescenti ed io ero rapito dalla bellissima risata di Violet, che era come una droga a cui non puoi fare assolutamente a meno. Ogni tanto mi avvicinavo a lei e le mettevo il braccio attorno al fianco, e lei mi guardava di sottecchi sorridendo.

Il sole stava tramontando e l'afa della calda giornata di giugno aveva lasciato il posto a una brezza fresca. Era ora di andare, ed ero impaziente di tornare a casa, anche perché volevo passare un po' di tempo da solo con Violet. Chissà, forse mi avrebbe dato un altro bacio, per farsi perdonare.

Risi al pensiero e Nick mi guardò interrogativo. - L'ho sempre detto che sei matto - sospirò spostandosi un ricciolo che gli copriva gli occhi azzurrissimi.

- Non potrei essere più d'accordo - disse una voce familiare alle mie spalle. Mi girai di colpo, pregando che non fosse proprio la persona che pensavo.

- Ciao Travis! Da quanto tempo, amico! - esclamò Matt correndogli incontro. Lo stronzo gli sorrise e diede una pacca sulla schiena al mio migliore amico.

His favourite worst nightmare. || Alex TurnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora