13. Il litigio

1.5K 69 110
                                    

VIOLET
Brian mi guardava con i suoi occhi celesti con delle striature di azzurro più scuro. Mi sembravano le onde dell'oceano durante una tempesta, tanto erano misteriosi e indecifrabili.

A causa della quantità di alcol che mi scorreva in corpo, non riuscivo a pensare in modo lucido e non riuscivo a controllarmi. Misi una mano sulla mascella dello sconosciuto e gli toccai la fossetta, intontita.

Brian sorrise ed esclamò: - Qualcuno qui ha alzato un po' troppo il gomito, non credi? - io risi e così fece anche lui, ma divenne improvvisamente serio. - Sei bellissima. Come ti chiami, zuccherino? - chiese facendomi l'occhiolino. C'era qualcosa di strano in lui, qualcosa che mi metteva un po' di paura. Cacciai quelle sensazioni e sfoggiai il mio sorriso più affascinante.

- Violet. I tuoi occhi...sono bellissimi - dissi con un filo di voce, e subito dopo scoppiai a ridere, senza alcun motivo.

Mi guardò con un sorriso smagliante, ma anche un po' diabolico. Se non fossi stata ubriaca, non gli avrei neanche permesso di toccarmi, mentre adesso ci stavo anche provando.

- Ti va di ballare? - chiese speranzoso. Io feci di no con la testa e urlai per sovrastare il suono della musica, che mi rimbombava nelle orecchie: - Ho bevuto troppo, non riesco neanche a reggermi in piedi -

- Nessun problema - iniziò lui - se vuoi possiamo uscire a prendere una boccata d'aria - non mi sembrava una cattiva idea, quindi accettai.

Mi mise un braccio attorno alle spalle. La sua mano, sulla mia pelle nuda, era fredda e sconosciuta, completamente diversa da quella di Alex, che era calda e affettuosa.

Mi girai verso Alex: non era più al bar, era scomparso. Pensai che magari una delle ochette se l'era trascinato in un angolo del locale per sbaciucchiarlo e io ribollii di rabbia.

Fuori dal locale, un ondata di aria fresca mi invase. Brian si mise davanti a me e mi mise una mano sul fianco. Con l'altra mi scostò una ciocca di capelli che mi copriva l'occhio. Senza neanche accorgemene, si era avvicinato talmente tanto al mio viso, che tra le nostre bocche quasi si toccavano.

Non capivo più niente: l'alcol mi faceva pulsare la testa e i suoi occhi magnetici mi stavano ipnotizzando. Avrei dovuto andarmene, ma ero pietrificata.

Annullò la distanza tra di noi e mi premette le labbra fredde sulle mie. Sapevano di fumo e di birra. All'inizio il bacio fu semplice, ma poi fece scivolare la lingua in bocca e io riuscii a sovrastare il potere dei troppi shottini di vodka e lo allontanai spingendolo con le mani.

- Che c'è? Ho fatto qualcosa di male? - chiese lui mettendomi una mano sul sedere. Feci per scrollarmelo di dosso ma lui mi trattenne e non mi lasciò andare.

- Brian...lasciami - esclamai con la bocca impastata - Brian - iniziai a dire, ma lui mi interruppe baciandomi nuovamente. Le sue labbra erano secche e pungenti. Stavo per tirargli un calcio nel suo punto più debole, ma all'improvviso qualcuno lo tirò via da me, con una tale forza da farmi cadere a terra.

ALEX
La musica mi rimbombava nelle orecchie e mi stava intontendo. Non mi piacevano particolarmente le feste tipo questa, ma avevo fatto un'eccezione per Violet. Con quel vestito nero attillato, che le metteva in evidenza le curve, mi aveva fatto diventare matto.

Anche se aveva bevuto un po' troppo, era sempre adorabile. Avevo forse un po' approfittato del fatto che fosse ubriaca, perché durante il lento la mia mano era scesa un po' piu in giù della sua vita e le sussurravo all'orecchio frasi romantiche, che lei non capiva.

Era stata una serata perfetta fino a che le solite troiette non si erano avvicinate a me e ho visto il volto di Violet cambiare radicalmente. Il magnifico sorriso che mi aveva stregato era scomparso e aveva un'espressione disgustata...dal suo comportamento era evidente che fosse gelosa.

His favourite worst nightmare. || Alex TurnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora