Capitolo 11

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Li vidi appoggiati a una ringhiera a guardare alcuni della ciurma attorno ad un tavolo e li raggiunsi.
Avevo una sguardo perso e Will se ne rese conto.

W: Annie che hai?
Io: n-nulla...tranquillo...- scossi la testa cercando di riprendermi e guardai con loro la ciurma, che sembravano fare un gioco con i dadi.

Dopo qualche minuto mi allontanai e feci un giro per la nave. Dissi che volevo solo fare un giro, ma io cercavo delle risposte e solo il capitano me le avrebbe potute dare.

Aprii la porta dove ci sarebbe dovuta essere la stanza del capitano. Da lì si sentiva il suono di un organo e quando entrai vidi una stanza enorme e il carillon attirò la mia attenzione.

DJ: sapevo saresti venuta...
Io: ho bisogno di risposte.

Davy Jones smise di suonare, ma non si voltò a guardarmi, così mi avvicinai io.

DJ: così l'hai scoperto, eh... Alyssa?

Misi il carillon che avevo io accanto a quello di Jones.

Io: tu sei il mio vero padre, non è così?
DJ: esatto...
Io: E mia madre è Calypso, o Tia Dalma... colei a cui ho preso il carillon.
DJ: cosa hai intenzione di fare ora?

Si alzò in piedi e mi mise il carillon attorno al collo.

Io: questo...- lo abbracciai istintivamente.

Jones rimase molto sorpreso da quel gesto e inizialmente non ricambiò.

DJ: perché fai così?...

Mi staccai e sorrisi.

Io: perché sei mio padre, dopotutto.

Egli accennò un sorriso.

DJ: siediti...

Mi indicò lo sgabello su cui era seduto poco prima per suonare.

DJ: suona...
Io: non ho mai suonato con l'organo, solo col pianoforte...
DJ: tu fallo...

Cominciai a suonare e mi accorsi di essere veramente brava. Suonai la melodia del carillon e le mie mani sembravano muoversi da sole.
Jones prese un cappello dentro ad un forziere e me lo mise in testa.

DJ: sarebbe dovuto spettare a te fin da quando eri piccola...

Sorrisi e non aggiunsi altro.
Uscii dalla stanza e andai da Will.

W: dov'eri finita?
Io: stavo facendo un giro... nulla di ché...
W: lo capisco quando menti.

Sospirai. Sapevo che avrebbe avuto delle conseguenze, ma dovevo dirgli la verità. Era pur sempre il mio migliore amico; così, lo presi dal polso e lo riportai nella stiva, raccontandogli tutto.

W: quindi tu sei la figlia di Davy Jones e Calypso, e il tuo vero nome è Alyssa?

Annuii e quando mossi la testa la chiave fantasma mi cadde dal cappello.

W: la chiave! Ora potremmo aprire il forziere e tornare da Jack!

Raccolsi la chiave, feci un passo indietro e lo guardai contrariata.

Io: starai scherzando, spero! Non posso tradire mio padre Will, soprattutto, non ora che l'ho trovato.
W: pensavo tu fossi dalla parte di Jack.
Io: ho un dovere prima di tutto come figlia.
W: Annie, consegnami quella chiave, per Elizabeth.

Posai la chiave in tasca ed estrassi la spada.

Io: dovrai passare sul mio cadavere Will Turner.

La estrasse pure lui.

W: pensavo fossimo amici tu ed io.
Io: lo pensavo anche io...- cominciammo a lottare- Ma un amico non mi metterebbe mai in una posizione che possa compromettere il mio dovere.

Dopo diversi colpi di spada riuscii ad atterrare Will con le spalle al muro.

Io: hai la possibilità di andartene Will. Non ho intenzione di farti del male...

Con mia grande sorpresa, Will mi tirò verso di sé e mi baciò, facendomi mollare la spada.
Io ero stordita e ricambiai.
Will, però, ne approfittò per incatenarmi al muro e rubarmi la chiave.

W: perdonami, Annie.
Io: sta sicuro che lo farò- dissi ironica e cercai di liberarmi, mentre lui fece per andarsene.- Will Turner! Me la pagherai cara per questo!

~

E: le ho prese da Cutler Beckett, della Compagnia delle Indie Orientali.
J: bleah...

Jack aveva in mano le lettere che gli sarebbero servite per permettergli la libertà, che Elizabeth aveva ottenuto da Beckett.

J: come le hai ottenute?
E: persuasione.
J: amichevole?
E: decisamente no.

Jack se le mise in tasca e si diresse verso il ponte, ma Elizabeth lo fermò.

E: Jack, le lettere. Ridammele!
J: no.

Elizabeth sbuffò e Jack le si avvicinò con aria di sfida.

J: persuadimi...

Elizabeth gli stava per rispondere, ma non sapendo cosa dire se ne andò sbuffando.
Si affacciò alla nave e guardò davanti a sé con uno sguardo perso.
James la vide e le si avvicinò, mentre Jack andò sul ponte.

JN: sei preoccupata per William Turner, indovinato?
E: anche, ma non solo. Sono pure preoccupata per Annie.
JN: Miss Acton? Penso abbia avuto già abbastanza esperienza con i pirati.

Elizabeth rise e pensò che sarebbe stata ora di dirglielo.

E: più di quanto tu creda...
JN: che intendi dire?
E: rammenti Margareth? "L'ostaggio" di Jack Sparrow?
JN: purtroppo me la ricordo, sì. E con questo?
E: diciamo che lei e Miss Acton sono la stessa persone.

James guardò shockato Elizabeth.

JN: dici sul serio?!

Jack, che aveva ascoltato tutto ed era dietro di loro, si intromise sorprendendoli.

J: esattamente. E commenterei dicendo che non mi è piaciuto il modo in cui l'hai trattata.
JN: non mi dire che te ne sei innamorato...
J: questi non sono affari tuoi, ex-commodoro; e sarà meglio che lei si rimetta a lavoro.
JN: subito, Capitano. Un'ultima cosa Elizabeth: ti sei chiesta come il tuo attuale fidanzato e la figlia del Granduca siano sull'Olandese Volante? Forse dovresti.

Cuore da pirata 2 [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora