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CAPITOLO 3


«Ma che minchia è?» sussurro mentre mi accascio contro la parete, vicino alla cassetta della posta. Sollevo gli occhiali da sole sulla testa per potermi accertare che abbia letto bene la cifra che sta scritta, nero su bianco, a caratteri abbastanza grandi, sopra questo maledetto scontrino mandato dalla tintoria Due Bolle.

Più che Due Bolle avrebbero dovuto chiamarla Due Balle, come quelle che stanno per spuntarmi da qui a poco dato che sto per trasformarmi in Hulk.

Socchiudo gli occhi e avvicino ancora di più quel maledetto pezzo di carta davanti alla faccia, ma il risultato non cambia.
La cifra inverosimile sta ancora qui, sotto il mio sguardo esterrefatto.
Dieci mila euro.
Dieci. Fottuti. Mila. Euro.
Ma stiamo scherzando?
Ma che razza di vestiti ha quello stronzo? Cuciti col filo d'oro?

Oddio, e ora cosa faccio? Non riuscirò mai a pagare questa cifra a breve. Inizio già a vedermi dietro le sbarre con Salvo che viene a portarmi le arance.

No, non posso finire in carcere. Mio padre morirebbe d'infarto e mia madre mi rinfaccerebbe a vita che non ho ascoltato il suo consiglio, ovvero quello di andare a fare la donna delle pulizie a casa delle sue amiche del circolo, posto in cui passa le giornate a giocare a carte e a sorseggiare cocktails di bassa qualità.

Devo assolutamente trovare una soluzione.
Pensa, Chiara, pensa!

Ok, ci sono!
Allora... Potrei andare alla tintoria e chiedere al gestore di darmi l'indirizzo dove ha fatto recare gli abiti che, a quanto pare, hanno avuto bisogno di un lavaggio con l'acqua portata direttamente dal fiume in cui è stato battezzato Gesù Cristo.
O forse potrei tornare nel ristorante di Vito e chiedergli se conosce quell'idiota. O forse potrei...

Il mio flusso di pensieri viene bruscamente interrotto da Salvo, che mi manda l'ennesimo messaggio, perciò decido di rispondergli.

-Emergenza!😱 Devo assolutamente sistemare una faccenda. Ci vediamo domani per andare a correre.
Vasuneddu💋

-Ma sei stronza?😤🔪 Sono già pronto!!!

-È questione di vita
o di morte.😢

-Fanculo. Io vado lo stesso.😈 Questo bel fisico che mi ritrovo ha bisogno di essere ammirato.😆

-😂😂😂😂😂
Scemo, ti voglio bene. A domani.❤

-Poi mi racconti tutto. Magari dopo passo da te, oggi non lavoro.🎉

-Ok, ora vadt

-Vado* maledetto t9😝

-Vasuneddu bedda❤

-❤❤❤

Torno a pensare sul da farsi quando mi balena in testa un'idea davvero geniale. Fiera di me, serro con forza la busta tra le dita e torno al quarto piano.

Una volta arrivata alla destinazione, busso un paio di volte alla porta di Luca. Devo assolutamente fargli confessare dove abita quell'essere antipatico e stronzo, così da potermi presentare a casa sua e chiedergli delle spiegazioni.

Poco dopo, Luca si presenta sulla soglia, ancora una volta con il torace nudo in bella vista.

Oh, povera me!

Mi schiarisco la voce e costringo i miei occhi azzurri di posarsi nei suoi.

«Luca, per favore, ho bisogno del tuo aiuto.» esclamo, sbattendogli sul petto la famigerata busta. «Il tuo amico o è stronzo, o è stronzo. Non può aver pagato dieci mila euro per il lavaggio di una camicia del cavolo. Quello mi vuole rovinare!» sbraito.

IL MIO CAPO È UN IDIOTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora