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CAPITOLO 6

Buongiorno❤ Il nome dell'amico di Chiara, Alex, è stato cambiato in Salvo, perché ho già messo ad un altro ragazzo gay, in una delle mie storie, il nome Alex😅.

In più, è uscito da poco in Ebook, su Amazon, il mio libro LIKE A VIRGIN, IL PREZZO DELL'AMORE, editato da PubGold/PubMe. Se siete curiose andate a dargli un'occhiata💗
Qui sotto #estratto⬇️

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Buona lettura, a presto😘💗🤗
Ps. Per le frasi in siciliano, prendetevela con Chiaragtr se non le capite🤣🤣🤣🤣

Chiara

«Non ho nulla da mettere!» mi lamento, continuando a tirar fuori dall'armadio jeans, camicie, magliette, t-shirt, abiti, canottiere, mutandine, per poi lanciarle sul letto, accanto a Salvo, che mi osserva divertito da più di mezz'ora ormai.
«Poverina.» mi sfotte il mio amico, roteando gli occhi davanti alla montagna di vestiti. «Ma la sai una cosa? Secondo me questo potrebbe anche andare bene.» dice poi, prendendo tra le mani un abito rosso che non indosso da anni e che fino a poco fa non ricordavo nemmeno di avere.

«Andrò a fare un colloquio per il posto da segretaria non per quello da cubista.» gli faccio notare, guardando con una smorfia il vestito che sì, è sobrio ed elegante, ma fino ad un certo punto. «A che ora finisci il lavoro oggi?» decido di cambiare l'argomento anche perché so già che la ricerca della mise perfetta non andrà a buon fine. Inizio a mordicchiarmi nervosamente l'unghia del mignolo, in attesa della sua risposta, maledicendomi per aver rimandato così a lungo la questione outfit.

«Alle cinque.» risponde il biondo, appoggiando l'abito sul bordo del materasso.

Dopodiché, balza giù dal letto e si avvicina a me a passo di danza, nonostante non ci sia alcuna musica a farci compagnia. Lo stronzo fa l'istruttore di zumba e il fatto che sia molto più bravo di me a ballare a volte mi fa innervosire, specie quando siamo in discoteca e riesce a rimorchiare più della sottoscritta.

«Vuoi andare a fare shopping?» domanda, spostandomi dal davanti all'armadio con un movimento di bacino.
Ad un tratto, smette di fare il cretino e si volta verso di me con un'espressione a dir poco raccapricciante dipinta sul volto. «Oddio, ma esistono ancora queste stampe?» aggiunge inorridito, senza attendere una mia risposta, dopo aver afferrato schifato una camicia a fiori.

«Me l'ha regalata Pacchiolina quando ho compiuto diciotto anni.» mi difendo, sollevando una spalla con fare innocente.

«Dovrebbero vietare di mettere in vendita queste cose!» replica, fulminandomi con i suoi occhi azzurri, come se fosse colpa mia che certi stilisti hanno certi gusti.

«Dai, smettila, la metto solo qualche volta quando vado a trovarla. Nemmeno a me piace molto.» confesso, chiedendo mentalmente perdono alla nonna Pasqualina, che io, e non solo, chiamo da sempre Pacchiolina dato che quando ero piccola non riuscivo mai a pronunciare correttamente il suo nome.

IL MIO CAPO È UN IDIOTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora