Capitolo quattordici

1.5K 135 25
                                    

Quando uscì dalla stanza vidi mia madre e Lauren aspettarmi in sala d'attesa.
"Mamma, ho fame" dissi, richiamandola, sentendo il mio stomaco chiedere cibo.
In quel momento mi resi conto dell'informale nome che avevo iniziato a darle e vidi un sorriso estendersi sulle sue labbra.
L'avrò chiamata così per sbaglio.
"Andiamo a casa che preparo la colazione" si alzò e vidi Lauren ancora seduta.
"Vieni?" domandai alla corvina e lei alzò i suoi occhi verdi smeraldo sui miei prima di alzarmi e arrivare all'altezza di poco più sopra di me.
"Non lo so" disse ed io la presi per la mano.
Quel giorno ero felice, ero felice perché finalmente avevo accettato cosa provavo.
"Non vieni?" domandai, quando vidi che non si spostò dal suo posto.
Solo in quel momento notai i suoi occhi stanchi, segno di una brutta nottata.
"Io... credo di avere molto sonno" disse.
"Dormi in auto" disse mia madre ed io annuì "Poi ti portiamo a casa mia, ormai tua madre sembra che mi abbia lasciato il permesso di adottarti" disse con ironia mia madre ma io non risi poichè notai il viso stanco di Lauren e le sue palpebre chiedere disperato sonno.
"Ok" disse Lauren a bassa voce ed andammo in auto mentre io continuai a tenerla per mano.
Quel giorno sembrò che fosse successa una rivoluzione in me, ma quella rivoluzione era solo il risultato di tante repressioni, e una di queste erano i sentimenti che rifiutavo di provare per Lauren.
Quando entrammo in auto si addormentò quasi un minuto dopo ed io durante il viaggio non feci altro che guardarla dormire appoggiata alla portiera.
È davvero bella. È così carina.
Quando arrivammo a casa mia madre mi chiese di svegliarla ed io non volevo, ma dopo aver insistito varie volte io l'ascoltai.
"La... Lolo?" la richiamai e lei aprì lentamente le palpebre.
"Lolo?" rise ironicamente ed io provai vergogna "È una cosa così irrazionale" disse "Sei andata proprio in basso" io risi e l'aiutai a scendere dall'auto.
Entrammo a casa e la feci accomodare in camera mia, sul mio letto.
Quando ebbi l'idea di riordinare il puzzle incompleto che era rimasto sul pavimento Lauren mi prese la mano dal letto, facendomi voltare.
"Mettiti qui" disse ed io senza giri di parole lo feci.
Il suo sguardo era sul mio e non aveva nessuna voglia di interrompere il contatto visivo nonostante la sua evidente stanchezza.
"Non dormi?" domandai.
"Non dormo" disse.
"Perché?"
"Perché quando ti guardo credo che potrei passare giorni interi a stare sveglia pur di vederti così vicina a me" disse ed io sentì il solito cuore accellerare e lo stomaco contorcersi "Ma se dormi tu potrei farlo anch'io"
"Va bene" sospirai e chiusi gli occhi "Lo faccio solo per la tua salute mentale" informai e fui sincera.
Dopo qualche secondo aprì gli occhi e vidi che mi stesse fissando, così io alzai un sopracciglio.
"Ti prendi il gioco di me?" domandai e lei rise.
"Mi dispiace, buongiorno" disse, e capì che all'ultima parola la intendesse come un buonanotte ma essendo fosse giorno non potè usare la classica parola. In fondo rimaneva anche un pò razionale.
Chiuse gli occhi e lo stesso feci io.
Dopo qualche minuto aprì gli occhi e vidi lei sembrar dormire.
Il mio indice passò istintivamente sulle sue labbra. Erano liscie e morbide come sembravano.
Il suo viso era vicino al mio e non so perché ebbi la voglia di unire le sue labbra con le mie.
"Gli irrazionali fanno cose così, vero?" mi scappò e risi prendendomi in giro.
Ovviamente Lauren non mi rispose poichè dormisse ed era meglio così : quel bacio doveva rimanere un segreto.
"Gli irrazionali vivono più di noi" confermai e mi sedetti sul letto, ammirando il suo corpo rannicchiato vicino al mio "Rischiano, non sanno cosa fanno ma vivono" dissi, parlando evidentemente da sola.

The doll ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora