- Capitolo 17 -

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Pov Logan

Come un povero disperato sono seduto sul letto, con i gomiti sulle gambe e le mani sul viso.

La camicia totalmente sbottonata, le maniche arrotolate ai gomiti e i capelli scompigliati da tutte le volte che ci ho passato le mani, completano il mio aspetto stravolto.

Che finaccia che ho fatto.

Mi sento così vigliacco e confuso sapendo che la mia Sara...il mio angelo, in questo momento si trova nella sua camera a pochi metri da qui e io non trovo il coraggio di andare da lei e fare l'uomo.

Perché so di dover fare il primo passo se non voglio perderla, devo dimostrarle quanto sia importante per me e toglierle ogni minimo dubbio che possa ancora avere su di noi.

Perché l'unica mia certezza è che voglio un NOI. Più di qualsiasi altra cosa abbia mai voluto in vita mia.

Fanculo le mie convinzioni, fanculo l'orgoglio...voglio lei e me la vado a riprendere.

Certo è, che devo trovare la calma e concentrazione che mi servono, come devo eliminare dalla mia testa alcune immagini che circolano continuamente, come quella di Sara mentre balla e sorride con Chris. Sono ancora troppo scombussolato dalle troppe e diverse emozioni della serata. Non riesco a non pensare al bacio che ci siamo dati e al modo in cui l'ho lasciata, scappando da lei.

Mi alzo in piedi e come uno stupido scrollo le spalle e le braccia mentre cerco di sciogliere i muscoli del collo, come fanno quei pugili che stanno per affrontare il campione mondiale dei pesi massimi. Niente di strano, se non per il fatto che chi devo affrontare pesa poco più di 50 kg ed è uno scricciolo di ragazza con due meravigliosi laghi verdi al posto degli occhi.

Guardo la porta della veranda con decisione e faccio qualche passo in avanti convinto di quello che sto per fare, quando per l'ennesima volta mi prende il panico e torno indietro come un gambero.

La mia grande paura è quella di trovarmela davanti, aprirle il mio cuore dicendole quanto la ami e conti per me e sentirmi dire che è troppo tardi o che ha capito di non provare nulla.

Come reagirei? Cosa potrei dirle a quel punto? Potrei accettare la sua decisione?

Ahhhh sento di stare per impazzire.

È comunque chiaro che il non sapere è ancora peggio di una ipotetica porta chiusa in faccia e nel caso andasse male, beh...mi metterò l'anima in pace con il tempo.....molto tempo. Ma se andasse bene....!!!

Colgo il pensiero grintoso al volo e corro alla porta, con l'intenzione di recarmi da lei.

Sposto la tenda con la mano destra ed esco in veranda, fermandomi un secondo a guardare il mare che riflette lo spicchio di luna. Un lungo e profondo respiro di incoraggiamento e vado verso la sua camera, quando mi pietrifico come una statua davanti a ciò che mi si presenta davanti.

La mia Sara, avvolta in una leggera vestaglia di seta nera è di fronte a me e mi guarda con occhi spalancati e sorpresi.

Dalle mie labbra socchiuse non esce alcun suono, non riesco a toglierle gli occhi di dosso e non provo neanche a toccarla per paura che scompaia come un bellissimo ed effimero sogno.

La vedo sollevare la mano verso di me e fare qualche passo in avanti e tanto mi basta per lanciarmi su di lei prendendola con foga tra le mie braccia.

Non conta dove siamo, se a qualche camera di distanza ci sono Mark e Meg che potrebbero accorgersi di noi, importa solo sentirla vicina come temevo di non poterla più avere.

Il migliore amico di mio fratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora