Vendetta.

373 51 19
                                    

Quando Jeongguk tornò con Tae in braccio dagli altri, spiegando loro cosa fosse successo e dicendogli che sarebbe tornato con lui a casa, l'unico a non rimanerne poi tanto sorpreso fu, stranamente, Seokjin. In fondo lui, a suo modo, era stato quello più vicino a Tae, e sapeva che prima o poi sarebbe crollato... ma non avrebbe mai pensato che Jeongguk si sarebbe rivelato così vendicativo da comunicare a tutti di voler continuare con quella situazione "particolare" che coinvolgeva Jimin.

Tutti quanti si erano opposti: Namjoon, Hoseok e Jin a difesa di Taehyung, dicendo che non si meritasse tutto quello, Jimin perchè era stanco di litigare con Yoongi e non poter parlare decentemente col proprio migliore amico e Yoongi perchè si era stancato delle scenate di gelosia che si ritrovava a fare ogni volta, intossicandosi perennemente la giornata.
E poi, la richiesta di Jeongguk gli era parsa un po' ambigua, visto che Taehyung sembrava sinceramente pentito.

<< Voglio solo che capisca come ci si sente... ma non lo ignorerò. Sarò solo un po' più distaccato, tutto qui. >> si limitò a dire il maknae prima di scomparire negli spogliatoi con l'intento di cambiare il fidanzato e sè stesso prima di tornare. Così fece, anche se ovviamente con qualche difficoltà, ma incredibilmente Taehyung non si svegliò, cosa di cui Jeongguk approfittò per poterlo posare delicatamente sul letto con maggiore calma.

Il suo Taehyung era semplicemente crollato, e Jeongguk non avrebbe permesso che succedesse di nuovo, non a causa sua.

Nel frattempo, Yoongi aveva trascinato con forza Jimin fuori dalla stanza per poter discutere, stringendo il suo polso sino a quasi fargli male.

<< Perchè non gli hai detto di no? >> lo attaccò subito il maggiore non appena giunsero, dieci minuti più tardi, negli spogliatoi. Le sue sopracciglia erano aggrottate in un'espressione innervosita, le dita premevano violentemente contro i palmi delle mani sino a renderli bianchi e il suo interno guancia veniva continuamente morso dalla frustrazione.

<< Yoongi, perchè diamine avrei dovuto? Sono io che mi sono offerto per risolvere la faccenda in questo modo, non posso tirarmi indietro! E poi, andiamo... ancora con questa storia? >> ribattè il minore stringendo i pugni, la mascella contratta.

<< Sì Jimin, ancora questa storia. E se tu non avessi detto di no a quella stupida idea di Jeongguk ora non ne staremmo parlando, per non parlare di quanto inutile e distruttiva questa tua soluzione sia stata. >> disse senza rimorso e con lo sguardo bruciante di rabbia nel suo.

A Yoongi non piaceva litigare con le persone a cui teneva, specialmente con Jimin, che era quella che amava e di cui voleva preservare il sorriso: ma il troppo è troppo, e solo la gelosia riusciva a smuoverlo in quel modo.

Forse la personalità estroversa di Jimin non aiutava poi così tanto la sua sanità fisica e psichica.

<< Intanto è grazie alla mia idea se adesso Jeongguk è da solo a casa con Taehyung e avrà tempo e modo di parlare con lui. E che cazzo Yoongi, non puoi... non puoi semplicemente appoggiarmi, per una sola maledettissima volta? >> gridò alzando il tono di voce.

<< Stai forse dicendo che io non ti abbia mai appoggiato? Cazzo Jimin, seriamente? Chi era che ti portava il pranzo e ti massaggiava le spalle quando passavi ore a ballare fino a spaccarti la schiena? Chi era che ti dava consigli su come comporre i brani, che perdeva il proprio tempo ad insegnarti a suonare il pianoforte seppur fossi negato? Jeongguk? A me non sembra. Smettila di darmi scontato e che cazzo. >> ringhiò dando un pugno al muro a cui era appoggiato Jimin, che non battè ciglio in quanto abituato alla sua mal gestione della rabbia.

Quando si trattava degli altri in qualche modo riusciva a controllarsi, ma se si trattava di Jimin diveniva spaventoso, anche se non per Jimin: lui sapeva che Yoongi lo amava e non avrebbe mai alzato un dito su di lui.

Si fidava ciecamente.

<< Mi tratti sempre come uno stupido, sempre! >> urlò, stringendo gli occhi gonfi di lacrime dovute alla frustrazione. << Non sai fare questo, non sai fare quello, è stupido, è sbagliato, è questo e quest'altro! Ne combinerò mai una giusta, per te? >> strillò.

<< Non hai capito un cazzo, Jimin. Non sai accettare la realtà... guardaci, prima eravamo così? Non mi sembra. È questa situazione che ci sta cambiando, mentre tu ti ostini a far finta che non ci sia nulla di sbagliato. Levati quei dannati prosciutti dagli occhi e poi parleremo, Jimin. Ora non mi va... dovremmo prenderci una pausa. >> concluse con voce stanca e bassa Yoongi, gli occhi contornati da piccole rughe che gli conferivano un'aria addolorata.

Jimin lo osservò, incredulo e distrutto, piccole lacrime che scorrevano lungo le sue guance.

<< C- cosa... cosa stai dicendo? Yoonie? Non vuoi lasciarmi, vero? Amore? >> la voce del minore si spezzò per via dei singhiozzi, e altrettanto fece il cuore di Yoongi a quel nomignolo che poche volte avevano usato a vicenda, per lo più unicamente mentre facevano l'amore.

Non rispose, abbassando il capo.

I passi di Yoongi che si facevano sempre più distanti rimbombarono violentemente nelle orecchie di Jimin, che si acccasciò a terra, in ginocchio.

Cos'era quella sensazione... come se gli avessero sparato proprio al centro del petto, poi allo stomaco, alla gola e alla testa?

Esplose in un pianto disperato quando Yoongi aumentò il passo e girò l'angolo, non riuscendo a sopportare la vista di Jimin in lacrime.

D'altro canto, quest'ultimo si chiese come il maggiore potesse aver buttato due anni di relazione così, senza reagire in minimo modo alla vista del suo fidanzato piangente, ma quel pensiero venne confusamente surclassato dalla sensazione di lui che precipitava nel vuoto, senza potervi scampare, cercando di urlare senza poterlo fare veramente.

E alla fine, seppur Jimin si fidasse ciecamente di Yoongi lui non si era risparmiato, come tutti gli altri, dal fargli del male.

Like a Seesaw {Yoonmin/Taekook}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora