Ti Riconquisterò - Epilogo.

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Alla fine, dopo aver fatto l'amore e essersi promessi con lo sguardo che quella non sarebbe stata l'ultima volta, i due si separarono.

Certo, non materialmente: facevano pur sempre parte dello stesso gruppo, e durante i concerti un minimo di interazione era necessaria; eppure, a casa non si rivolgevano la parola - non ancora -, anche perchè Jimin era perennemente impegnato allo studio e passava la maggior parte del suo tempo insieme a Namjoon.

La gelosia di Yoongi era talmente palpabile da poterla tagliare con un coltello, ma non aveva mai preso realmente forma o parola e rimase confinata nelle sue espressioni, nei sorrisi che si spegnevano quando vedeva Jimin allontanarsi sempre di più da lui con in maniera quasi superficiale, serena, e nelle lacrime di delusione che bagnarono il cuscino di Yoongi per oltre una settimana.

Ci stava male.

Non mangiava di meno o cose del genere: il suo male era interiore, perchè aveva imparato a nascondere il suo dolore e nessuno se ne accorgeva.

Non dimostrava quanto avesse sperato che Jimin provasse a riprenderselo.

Non dimostrava quanto il calore dei suoi occhi cambiava in base alle azioni di colui che amava, quanto avesse paura di aver esagerato, che l'avesse realmente perso per sempre.

Ma, beh, se era successo significava che allora non ci sarebbe potuto essere altro, giusto?

Dunque, un mese dopo Yoongi ricominciò a vivere... credeva veramente di poter superare quel dolore, quelle fitte al cuore che aveva ogni volta che Jimin abbracciava qualcuno che non era lui.

Voi riuscite a immaginarla la sua espressione quando Namjoon e Jimin annunciarono, dopo essersi abbracciati, che avevano creato una versione più lunga di Serendipity?

Namjoon aveva probabilmente scritto Serendipity per Jimin, vi aveva messo le mani dedicandola a lui, quando Yoongi l'unico luogo su cui voleva mettere le mani era il bel viso pacato del leader del gruppo.

Di pessimo umore, Yoongi si diresse con gli altri al teatro in cui di solito si ritrovavano a provare i brani singoli per mostrarli agli altri e fece per sedersi in uno degli ultimi posti, ma il calore di una mano a lui fin troppo familiare si propagò dal suo polso fino al resto del corpo, mandandogli scariche elettriche un po' ovunque.

<< Yoongi hyung, potresti metterti in prima fila? Ti prego, ti chiedo solo questo. >> disse con un sorriso particolarmente felice Jimin, facendo poi un'espressione supplicante e gli occhi dolci.

Dannato bastardo, smettila di essere così carino, gli urlò Yoongi mentalmente, non potendo fare a meno di annuire.

Silenziosamente camminò al suo fianco per tutta la scalinata che portava alla prima fila mentre il suo cuore e la sua mente lottavano con violenza per decidere se voleva che quel momento non finisse mai o durasse il meno possibile.

Alla fine terminò quando Yoongi si dovette sedere, gli occhi puntati sul pavimento lucido del palco.

Non guardava Jimin, ma sentiva il suo sguardo premere sulla sua pelle.

Il brano iniziò, e Yoongi si costrinse a guardare. Avrebbe fatto male farlo, lo avrebbe fatto eccome - forse avrebbe pianto - e percependolo Hoseok portò un braccio attorno alle sue spalle per dargli conforto, comunicandogli silenziosamente che non era solo. Yoongi non disse nulla, incapace di parlare, e attese che le luci si concentrassero unicamente sulla figura eterea di Jimin mentre ballava perchè le sue lacrime potessero strabordare sulle sue guance senza freno alcuno se non quello che gli imponeva di non singhiozzare.

Like a Seesaw {Yoonmin/Taekook}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora