Steven parte con la spiegazione e parla come un treno, nessuno lo interrompe, lo fissano per tutto il tempo. Le loro espressioni passano dallo sconvolto, allo stupido all'arrabbiato, come era successo a lui quello stesso pomeriggio, ma preferiscono non dire nulla fino alla fine.
È James il primo che parla una volta concluso il racconto e dice:
≪Wow, noi tre dobbiamo proprio fare un bel discorsetto ragazzi≫
≪Mi raccomando, nessuno deve sapere di questa cosa. Miss Opkins mi ha praticamente dato il permesso di dirlo a voi, ma solo a voi due. Se qualcun altro ne viene a conoscenza...≫ Steven sembra piuttosto preoccupato per questo particolare punto.
≪Ti farà castrare, si abbiamo capito Steven non ti devi preoccupare. Di noi ti puoi fidare≫ Mentre dice queste parole Daniel assume un'espressione molto seria. I tre sono soliti farsi scherzi e prendersi in giro, ma quando una questione diventa importante basta un solo sguardo per cancellare ogni ombra di dubbio sulla loro affidabilità.
≪Va bene ragazzi, mi fido. Ma adesso? Cosa ne pensate voi di tutta questa storia?≫
Prima che qualcuno possa proseguire James interviene dicendo:
≪Meglio non discuterne qui. Sappiamo dove dobbiamo andare se vogliamo parlare indisturbati senza che nessuno senta nulla≫
Gli amici annuiscono in silenzio. Prendono tutti delle giacche ed escono dalla stanza senza aggiungere altro.
≪Ragazzi buonasera! Era un po' che non venivate più a trovarmi. Allora cosa vi porto? Il solito?≫ Jenna sfodera uno dei suoi sorrisi più smaglianti e guarda i ragazzi seduti con un pizzico di malizia.
Sono in un bar, per la verità nell'unico, del paese di fianco alla scuola. Kens, un paesino sconosciuto e quasi invisibile sulle cartine. Nella mappa lasciatagli da Scott è indicato anche un passaggio che collega l'istituto direttamente a una casupola abbandonata del posto. I tre amici usavano spesso quel percorso di sera per svignarsela e andare a bere qualcosa in pieno relax.
≪Si Jenna, grazie. Molto gentile e bella come sempre≫ Steven è particolarmente lanciato e alla frase da rubacuori aggiunge anche un occhiolino. La ragazza ridacchia e prima di sparire in cucina lancia un'occhiata verso il tavolo, in particolare verso il ragazzo che le ha rivolto la parola che la sta ancora guardando e la fa arrossire.
≪Ragazzi questo è il mio anno. Vedrete che entro la fine delle lezioni riuscirò a farla uscire con me≫ afferma deciso rivolgendosi agli amici.
≪Davvero complimenti, sei stato proprio sicuro di te. Non ti avevo mai visto così prima, di certo non con una ragazza≫ James ha davvero un tono orgoglioso nella sua affermazione. È molto felice per il suo amico. Chissà se lui riuscirà ad esserlo altrettanto quando si deciderà a confessare il suo segreto...
≪Si, ti auguro davvero di riuscirci. Ogni anno è sempre veramente più carina e se non ci provi seriamente tu, andrà a finire che lo farò io≫ commenta Daniel come a voler lanciare una sfida.
≪Grazie James, Daniel rinunciaci che è meglio. Il fatto che Miss Opkins abbia riposto la sua fiducia in me ha aumentato di molto la mia autostima. Anche se sono preoccupato per quello che mi ha raccontato, il fatto che abbia scelto me mi rende orgoglioso≫ e i suoi sentimenti sono evidenti mentre parla.
≪Già, a proposito... Voi cosa ne pensate?≫ James ha cambiato atteggiamento. È chino sul tavolo e guarda serio gli amici che gli stanno entrambi di fronte.
≪Se Steven ha deciso di andare io posso solo dirmi fiero di lui. Spero che entro il prossimo anno venga chiesto anche a me, mi piacerebbe dare una mano≫ è strano sentire Daniel fare questo tipo di discorso, in genere non prende nulla sul serio, ma dal lampo di luce che attraversa i suoi occhi mentre parla gli amici capiscono la sua sincerità.≪Siamo tutti molto contenti per lui e questo è chiaro, ma sai anche tu a cosa mi riferivo. È vero che la preside non può obbligarci a combattere e nemmeno ce lo chiederà, ma noi che faremo?≫ James lascia che quella frase rimanga sospesa tra di loro finché il momento non è interrotto da Jenna con un vassoio che porta loro tre birre chiare.
≪Ecco qui cari, tre medie come di norma. Ei che vi è successo? Avete di quei musi lunghi!≫ la ragazza sposta lo sguardo su ciascuno di loro quasi preoccupata. È Steven che le risponde:
≪Nulla di importante, solo una brutta giornata a scuola≫ Lei alza le spalle con noncuranza senza pensarci due volte e si volta per andare a servire un altro tavolo, non senza aver fatto un altro sorrisino a Steven.
Il bar non è molto grande e di solito la sera a quell'ora non c'è mai troppa gente. È tranquillo e proprio per quello piace al gruppo di amici, lì hanno trovato il loro posto speciale, dove sentirsi dei semplici diciannovenni che flirtano con le cameriere carine. Anche se a scuola, più o meno, conducono una vita normale, almeno per la parte dei vari flirt adolescenziali comunque.
≪Io non posso parlare anche per voi, credo sia giusto che ognuno prenda la propria decisione. Per evitare pressioni penso dovremmo fare un patto: qualsiasi cosa decideremo di fare gli altri non potranno arrabbiarsi. Sia che decidiamo di restare per combattere oppure di tornare nel mondo dei comuni quello o quelli che decideranno diversamente dovranno solo augurargli buona fortuna e viceversa. Non voglio sentire discorsi su quanto pericoloso sia lottare e l'elenco dei motivi per non farlo, così come non voglio sentire quanto sarebbe da vigliacchi e deboli rifugiarsi altrove. Va bene per tutti?≫ Daniel appare molto convinto a James e Steven; si trovano pienamente d'accordo, queste situazioni spesso rovinano le amicizie e nessuno dei presenti vuole che capiti lo stesso anche alla loro.
≪Pienamente d'accordo con lei Signor Marlin. Nessuna ripercussione per qualunque decisione presa≫ James usa sempre i cognomi quando vuole essere preso davvero seriamente.
≪Lo trovo giusto. Non possiamo farci dividere da una cosa che non possiamo controllare≫ anche Steven si è fatto particolarmente grave nei toni.
≪Ok allora comincio io: combattere. Non per il motivo che pensate voi, non mi piace solo prendere a pugni la gente. Avevo diversi amici nel mondo dei comuni prima di essere portato qui e pensare che finiranno per essere schiavizzati o peggio solo perché non hanno una stupida voglia mi fa venire l'orticaria≫ afferma deciso Daniel. Non parla mai della sua vita precedente, come d'altronde non fa nessuno di loro. I due amici annuiscono convinti, sanno che è sincero e lo capiscono perfettamente.
≪Anche io voglio combattere. Non avevo molti amici prima, ma di base la motivazione è la stessa. Solo perché i comuni sono diversi non significa che meritino di essere trattati come inferiori. Non voglio che degli invasati prendano il controllo, qualcuno deve opporsi≫ James da particolare enfasi alle sue parole. Dentro di sé sa di aver detto quello che pensa davvero, ma spera che loro riserveranno lo stesso trattamento a lui.
≪Io... non lo so ancora. Ovviamente condivido quello che avete detto, anche io ho una famiglia fuori di qui e sicuramente non credo che chi non ha poteri speciali debba essere sottomesso, però ho paura. Se andiamo a scontrarci con queste persone potrebbe succedere qualcosa di brutto. Quelli con cui dobbiamo lottare sono dei ragazzi come noi che però hanno ricevuto una diversa educazione. Il fatto è che qualcuno in un modo o nell'altro dovrà soffrire e non mi sta affatto bene≫ Steven da sfogo ai suoi pensieri. È così che la pensa e visto che hanno detto niente ripercussioni, decide di buttare fuori tutto. Gli amici gli rivolgono sguardi di comprensione e ammirazione.
≪Hai perfettamente ragione. Nemmeno io voglio fare del male a degli innocenti, ma credo ancora che chi ispiri questi pensieri, chi controlla e decide, debba essere fermato. Se con le buone non è possibile allora sarà con le cattive≫ Daniel rimane fermo nelle sue convinzioni. È James che fornisce una nuova opzione:
≪Va bene ragazzi ascoltatemi, se in questo anno che manca alla partenza dell'illustre Signor Baldwin pensassimo tutti ad un modo per risolvere la questione con le buone? Insomma questi soggetti sono sempre umani, ci sarà un modo per convincerli o catturarli senza spargimenti di sangue, no? Se non riusciamo a trovare un buon metodo allora semplicemente andremo da Miss Opkins e le diremo che potrà contare su di noi come su dei soldati ubbidienti. Sta bene a tutti?≫
Gli amici si scambiano uno sguardo di intesa, annuiscono soddisfatti dalla loro decisione e poi fanno un brindisi per sugellare l'accordo.
I toni si fanno più leggeri e gli amici si perdono in discorsi tranquilli, finalmente ridono e scherzano come sono soliti fare. Finiscono la loro birre che è già tardi e quindi decidono di tornare nella loro stanza senza fare ulteriori deviazioni. Steven si avvicina al bancone e paga il conto, scambia ancora due chiacchiere con Jenna; questa si sporge per dargli un bacio sulla guancia e lui se ne va soddisfatto tenendo un foglietto tra le mani.Escono dal locale mentre James e Daniel si congratulano con lui per aver ottenuto il suo numero di telefono, ma continuano a prenderlo in giro finché non tornano nella loro stanza.
Gli amici si sdraiano ciascuno sul proprio letto, quando all'improvviso James chiede:
≪E Scott?≫
Gli altri due rimangono spiazzati, nessuno di loro pronunciava quel nome, non così all'improvviso e mai se non per un motivo più che valido.
≪Insomma, secondo voi è partito per trovare nuovi ragazzi oppure sta vivendo tranquillo lontano da qui?≫
≪Non ne ho idea, Miss Opkins non ha fatto alcun riferimento a lui oggi≫ Steven sposta immediatamente lo sguardo all'unico letto vuoto e in ordine che li circonda.
≪Conoscendolo avrà sicuramente deciso di combattere, non credete? Aveva lo spirito del combattente e del ribelle. Non ce lo vedo per niente in una casa a condurre una vita normale≫ Daniel sembra non avere dubbi e così anche gli altri due decidono di credergli. James però ha ancora delle riserve, non è convinto che l'amico abbia pienamente ragione. Se così fosse perché prima di partire Scott non aveva avvisato almeno loro come ha fatto Steven? Se anche gli e lo avesse impedito Miss Opkins, perché lei non ne aveva fatto alcun riferimento nel suo colloquio pomeridiano? E poi, con tutte le regole che hanno violato, cosa avrebbe cambiato una in più? Troppe domande senza risposta. Deve pensare tranquillo e schiarirsi le idee.
≪Io vado a fare una passeggiata≫ dice solo, prima di sparire dietro la porta.
James percorre diversi corridoi. Il giro di ronda è finito da un po' e lui non ha paura di essere scoperto, ha ricevuto così tante punizioni che oramai ha perso il conto. Sta camminando assorto nei suoi pensieri, riflette su Steven e a quanto sia orgoglioso di lui, ha davvero dato prova del suo talento a lezione; riflette su Daniel e sulla sua vita passata, gli amici che aveva prima sono più importanti di loro? Un pizzico di gelosia attraversa il cuore del ragazzo; riflette anche su Scott, quell'amico diventato innominabile tra di loro che li aveva lasciati all'improvviso.
Non sa bene per quanto rimane per i corridoi a vagare sempre con la testa bassa a fissarsi i piedi, ma ad un certo punto il suo corpo lo avverte che deve alzare lo sguardo. Come è solito fare, decide di dare ascolto al suo istinto ed ecco che di fronte a lui vede una figura semi nascosta dal buio. Dei ricordi affiorano spontanei nella sua mente: vede in modo chiaro le loro mani che si intrecciano, i respiri che si uniscono; vede i loro corpi vicini tanto da fondersi e le loro labbra che si toccano; ricorda la sensazione di quelle mani sul suo petto e delle emozioni che ha provato quando si è trovato con la schiena contro il muro freddo e l'addome a contatto con il calore dell'altro corpo.Un brivido gli percorre la schiena mentre fissa la persona di fronte lui. Si osservano da lontano per qualche istante prima di avvicinarsi velocemente e lasciare che la passione travolga entrambi.
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~ I ragazzi della mezzaluna ~
FantasyDal testo: ≪Ei bella addormentata, vuoi tornare nel mondo reale?≫ In questo modo Daniel lo riporta alla realtà e James capisce di essere arrivato a lezione senza nemmeno sapere come. Deve parlarne con i suoi amici prima o poi, Heaven oramai ha capit...