CAPITOLO 31

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L'infermeria è un posto pulito e silenzioso, in cui stare in pace e dove ci si può ristabilire in tranquillità.
Questa descrizione in genere corrisponde al vero, se non fosse per l'attuale e oramai praticamente costante presenza di Lizzy, Serena, Heaven e Alice che di silenzioso ha davvero ben poco. Da diversi giorni si allontanano solo per andare a lezione, tornano lì anche per i pasti ed è per questo che anche la pulizia è meno impeccabile dell'ordinario. Miss Arder ha iniziato ad odiarle molto più del solito.
Sono sedute tutte e quattro a un tavolo fatto portare appositamente per evitare che mangino sui letti, i quali, teoricamente, dovrebbero essere riservati ai pazienti. Da qualche tempo però, a differenza dei tipici standard scolastici, sono le sole a frequentare quella zona della scuola, loro e ovviamente i tre soggetti ricoverati.
James, Daniel e Steven sono sdraiati e dormienti da quando sono tornati all'improvviso dalla missione. La loro comparsa ha ovviamente scatenato il caos. Sono stati trasportati d'urgenza in quel posto sicuro e hanno ricevuto tutte le cure di cui l'infermiera Arder è stata capace. Non si sono ancora svegliati.
Lei dice che è solo questione di tempo, ma più questo trascorre, più gli animi delle ragazze ne soffrono, le speranze di affievoliscono e non sono le sole a demoralizzarsi. Anche Miss Opkins, infatti, passa quotidianamente per controllare se ci sono stati miglioramenti e mantiene un costante dialogo con la responsabile per non perdersi nessun dettaglio.
Le notizie da comunicare sono ben poche.


≪Non puoi più far finta di nulla, si vede che ti piace!≫ la voce di Heaven arriva forte e chiara e rompe il triste silenzio che grava nella stanza. Come spesso ultimamente la conversazione verge su un unico punto: Serena e Adam.
≪Ma figurati, non sai di che cosa stai parlando≫ risponde Serena mentre con la forchetta giocherella con il cibo che si trova di fronte. Ha gli occhi fissi sul suo piatto e non vuole muoversi anche solo di un millimetro. Meglio evitare movimenti bruschi quando si è circondati da animali feroci pronti all'attacco e in quel momento è esattamente così che si sente: braccata da belve fameliche, alias le sue migliore amiche.
≪Lui è sicuramente perso≫ aggiunge Lizzy con un sorrisetto compiaciuto.
≪Lo sono sempre tutti quando si parla di me≫ prova a ribattere con tono arrogante, ma il suo intervento è totalmente ignorato.
≪Non in molti si impegnano tanto, questo devi riconoscerglielo≫ interviene Alice fissandola insistentemente.
Serena sente il suo sguardo su di sé e non può far altro che alzare la testa. Sorride dolcemente, ma involontariamente al ricordo dell'ultima uscita con il ragazzo in questione. Rimane a fissare il vuoto con aria sognante per qualche secondo di troppo e accortasi delle occhiate delle sue amiche, cambia bruscamente espressione e decide che è meglio chiarire la situazione:
≪Tra di noi le cose non funzionano in questo modo≫
≪Se siamo già arrivati al "noi" qualcosa funziona eccome "in questo modo"≫ ribatte Heaven pungolandole un fianco con il gomito mentre con le dita mima delle virgolette in modo sarcastico; le altre due presenti ridacchiano. È bene cogliere e sfruttare quei brevi momenti di pace e tranquillità in cui riescono a non pensare ai loro tre compagni distesi e privi di sensi poco lontano, senza avere alcuna certezza del loro risveglio.
≪Oh andiamo, sapete che non sono così. Io e Adam...≫ ma non le è concesso di terminare la frase perché è interrotta da una voce roca e un po' flebile che dice:
≪Chi accidenti è Adam?≫
Segue un silenzio carico di stupore. Tutte e quattro le giovani si voltano contemporaneamente trattenendo il respiro. Hanno sognato? È davvero possibile che abbia parlato, finalmente?
Per qualche secondo il dubbio rimane perché lui sembra ancora immobile, ma lentamente e con molta fatica apre gli occhi e le labbra si curvano in un sorriso che anche se non è smagliante come il suo solito, gli rende il viso decisamente più luminoso rispetto agli ultimi tempi.
≪Allora? Devo picchiare qualcuno?≫ continua James dopo non aver ottenuto risposta alla prima domanda.
Non ha nemmeno il tempo di mettere a fuoco la scena in modo decente che si ritrova il petto schiacciato da qualcosa che gli rende difficoltoso respirare e il campo visivo invaso da capelli di vario colore.
Dopo aver realizzato che non si tratta di nessun nuovo tentativo di soffocamento, non completamente volontario almeno, ed essersi tranquillizzato, risponde all'abbraccio delle amiche e pensa a quanto sia bello essere di nuovo a casa.

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