CAPITOLO 24🔞

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Il tempo passa veloce, i due giovani lavorano e chiacchierano senza tentare di uccidersi a vicenda, una vera novità. Lizzy deve ammettere che le rare volte in cui Daniel non vuole mostrarsi arrogante, spavaldo e superficiale, come fa praticamente ogni volta che apre bocca, non è così male. Forse la soluzione è proprio quella: sigillare per sempre quelle maledette labbra; in futuro potrebbe avere dei problemi respiratori, ma è un rischio che è ben disposta a correre pur di ottenere un po' di pace. La ragazza passa i successivi minuti a pensare a quale sgradevole punizione le verrebbe assegnata se lo facesse davvero. Potrebbe anche valerne la pena.
Ora sono seduti sul pavimento, uno di fianco all'altra, così vicini che braccia e gambe si sfiorano appena; hanno entrambi le schiene appoggiate a una parete, si stanno riposando dopo aver concluso il duro lavoro.
<Così tra poco te ne vai> dice lei all'improvviso senza però guardarlo in faccia; tiene lo sguardo puntato verso il vuoto, ma i suoi occhi vagano veloci per la stanza, controllano ogni centimetro come se fosse nervosa per qualcosa.
<Già, ma non ti devi preoccupare> risponde lui sorridendo e allungando d'istinto una mano per accarezzarle la guancia più vicina. Il gesto è così delicato da essere quasi impercettibile; lei non riesce a trattenere un sospiro di sorpresa e il ragazzo si ritira, come se ne fosse stato spaventato. Non è da lui fare questo tipo di cose.
<Non sono preoccupata> ribatte pronta; non vuole fargli capire che in realtà teme, anche se solo in minima parte, che possa succedergli qualcosa e per quanto non gli stia simpatico quel ragazzo, non lo odia sicuramente al punto da desiderare che soffra, quantomeno non troppo seriamente.
<Tornerò da te, te lo prometto> continua il ragazzo questa volta poggiandole una mano sulla coscia. Questa si che è una parte del corpo che conosce decisamente meglio, pensa orgoglioso. Lei non risponde, ma notando che non ha interrotto rapidamente il contatto come prima, si volta per guardarlo. Il suo tocco è caldo e leggerlo e le fa sentire una strana sensazione. Si guardano intensamente per qualche secondo poi è lui a rompere il silenzio creato:
<Tu sei ancora in debito con me, biondina> dice lentamente con un sorrisino malizioso, solleva la mano che le stava provocando un certo formicolio e le punta l'indice contro.
<Scusami?> lei corruga la fronte e lo guarda di traverso. Cerca di infondere quanta più indignazione e superiorità al suo tono. Meglio ristabilire il normale e molto precario equilibrio che c'è di solito tra di loro.
<Io non dovrei essere qui, mi sono preso metà della colpa che in realtà non avevo. Per te> risponde calmo.
<Se non ci fossi stato tu quella sera, Miss Opkins forse non ci avrebbe nemmeno trovati> ribatte lei, la poca convinzione risulta palese persino alle sue orecchie. Si morde la lingua sperando che lui non lo noti.
<Lo sai perfettamente che vi avrebbe beccati ugualmente> commenta lui sicuro; visto che Lizzy non risponde decide di continuare mettendo in atto il suo piano:
<Ho deciso come puoi sdebitarti>
<Sentiamo> sospira lei, sapendo perfettamente che l'unico modo per farlo smettere è fingere di assecondarlo. Lo guarda negli occhi, i quali sono notevolmente vicino ai suoi; sicuramente più di quanto dovrebbero. La cosa più strana è che quella vicinanza la infastidisce meno di quanto pensasse.
<Voglio un bacio portafortuna, per la missione> dice tutto d'un fiato; Lizzy percepisce un tremolio nella sua voce. Parecchio insolito per lui.
<Cosa scusa?> chiede ancora, solo per farglielo ripetere e metterlo in ulteriore imbarazzo; ma forse anche per nascondere il suo di imbarazzo.
<Hai capito benissimo, biondina. Non prenderti gioco di me> ribatte lui socchiudendo gli occhi come per cercare di capire cosa le stia passando per la mente; fa un respiro profondo e poi continua:
<Parto tra poco e lo so che stai morendo di paura, inoltre...> si blocca, incerto se continuare o meno. Lui, James e Steven hanno deciso di non dire nulla per non diffondere il panico tra gli amici, ma forse...
<Poi cosa?> insiste lei, l'espressione che fa è sufficiente a fargli cambiare idea.
<Dopo il Signor Inutile, mi sento buono e mi offro volontario per farti provare qualcosa di vero. Ti conviene accettare, non ti capiterà più un'occasione simile biondina> continua beffardo, non ci ha mai messo molto per inventare bugie; è una dote di cui va molto fiero. È praticamente sicuro che ora lei gli urlerà contro, che si alzerà e marcerà via indignata, invece non si muove; contro ogni previsione sta addirittura sorridendo. Lo osserva per un po' e poi, quando la tensione diventa visibilmente insopportabile per lui, finalmente risponde:
<Sei proprio un idiota> non è esattamente quello che si aspettava, ma sempre meglio del preventivato schiaffo.
<Si, ma uno di quelli affascinanti> risponde con uno dei suoi sorrisi sornioni.
<Ah si, se stupidità e arroganza lo fossero, saresti irresistibile>
<Ho sempre saputo che mi trovavi irresistibile> ribatte ancora ammiccando.
<Un irresistibile imbecille> conclude lei incrociando le braccia al petto e inarcando le sopracciglia.
<Pur sempre irresistibile> termina Daniel gongolando con la testa. Uno sbuffo deciso è la sola risposta che ottiene.
<Comunque va bene> riprende lei con fermezza dopo poco, rompendo il silenzio.
<Sei seria?> Chiede il giovane alquanto stranito da quella risposta. Probabilmente lo dice solo per non lasciargli l'ultima parola. Si, sarebbe più sensato. Non le piace quando è lui a terminare la conversazione; più che altro lo odia.
<Si insomma, è vero che mi hai aiutata, poi se sei così disperato da doverlo chiedere proprio all'unica ragazza alla quale sai di non piacere... almeno poi non ti dovrò più nulla> lui la guarda fisso, non sa più cosa dire. Non esiste che quelle parole siano uscite davvero da quella bocca, che in effetti è rosea e bellissima; se fosse vero tra poco potrebbe baciarla, mordicchiarla... Scuote la testa per riprendersi da quei pensieri troppo melensi per lui.
<L'importante è che non ti innamori di me> aggiunge lei ridendo di nuovo. Quel suono lo risveglia definitivamente.
<Stai attenta tu piuttosto, abbiamo già appurato che fatichi a resistermi> risponde, tornando il solito arrogante.
Non aggiungono nulla, ma insieme iniziano a muoversi. I loro volti si avvicinano lentamente in modo quasi impercettibile e alla fine le loro labbra si sfiorano delicatamente. Un attimo di incertezza e poi Daniel non riesce più a trattenersi, posa entrambe le mani su quelle guance soffici e l'attira a sé per annullare ogni residuale distanza. La prima cosa che pensa lui, oltre al fatto che forse gli sta piacendo più di quanto dovrebbe, è che sicuramente Lizzy ora lo scanserà disgustata. Non lo fa. Il contatto è incredibilmente piacevole, per entrambi; subito dischiudono le bocche e fanno incontrare le rispettive lingue, queste si muovono esperte, come se non fosse la prima volta che si trovano. Dei brividi attraversano le schiene di tutti e due e la passione prende subito il sopravvento. Sorprendendo il ragazzo, lei si muove rapida e si posizione a cavalcioni sopra di lui. Questo si che è uno sviluppo interessante e inaspettato, pensa soddisfatto. Lui muove le mani velocemente, passa sotto la camicia e le fa scorrere lungo tutta la sua schiena, scende rapito e le raggiunge le cosce; la tocca con desiderio, come se non avesse mai voluto fare o avere altro; vuole godersi appieno ogni secondo, prima che lei si renda conto di quello che sta facendo e scappi. Hanno entrambi gli occhi chiusi, ma vedere non serve a nulla; le mani di Lizzy scendono sui pettorali del ragazzo e qui si fermano, sorprese da quanto siano scolpiti e bramose di sentire di più attraverso quel semplice contatto. Si stringono facendo combaciare i loro corpi; il bacio non viene mai interrotto, salvo brevissimi momenti per poter riprendere fiato. Nessuno dei due riesce a fermarsi. Daniel la stringe più forte e con un piccolo sforzo si alza in piedi tenendola in braccio, una mano sulle scapole e l'altra su un fianco. Apre gli occhi per osservarla un momento, i respiri sono affannati e il fiato è corto, in un secondo le loro labbra sono di nuovo in contatto, incapaci di stare lontane più a lungo di pochi secondi; lui si volta facendo aderire la schiena di lei contro il muro e muove di poco le mani in modo tale da riuscire a raggiungerle il fondoschiena; ha immaginato diverse volte di poggiarci le mani e le sue aspettative sono state pienamente sodisfatte, è pieno e sodo, perfetto per essere toccato. I suoi gesti sono tutt'altro che delicati, ma non fanno altro che provocarle sensazioni ancora più forti. Lei cerca di togliergli la camicia per poter avere un contatto diretto con la sua pelle scura e calda; nella foga del momento un bottone si rompe e cade a terra; non ci fanno minimamente caso. Il giovane passa a baciarle il collo e lei reclina la testa all'indietro per facilitargli il compito, ansima per quel contatto umido e inspiegabilmente irresistibile. Si muove verso il basso e raggiunge la scollatura della divisa, la bacia con frenesia mordendo in alcuni punti che sa essere più sensibili. Affonda il viso nel punto di incontro dei seni e si ferma per un breve istante godendosi la sensazione; lei sospira di piacere.
Sono così presi dal loro momento che a fatica sentono il rumore della porta che si sta aprendo. Rapidi, colti dal panico, si allontanano quel tanto che basta per non destare sospetti; appena in tempo per non essere visti.

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