Quindicesimo capitolo - La mia vecchia vita part.2

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La fame gli era passata e aveva messo le due ciambelle nel forno a microonde. Poi si servì, pur essendo le nove del mattino un bicchiere di vino rosso per cercare di rilassare i nervi ma fu tutto inutile. Aspettò che Savannah uscisse dalla stanza ma non lo fece. Deciso a chiarire la situazione lasciò la cucina per andare nella camera della bambina. Arrivò quasi alla porta sentendo la dolce voce di Savannah mentre cantava una canzone a Vicky per tranquillizzarla. 

Era la prima volta che la sentiva cantare. 

Non si era mai reso conto della sua bella voce. La porta leggermente aperta gli consentiva di vederla seduta su una piccola poltrona mentre cullava la piccola che stava per crollare tra le sue braccia. Le guardò, e si rese conto che quella era la cosa più importante della sua vita, la sua famiglia. Savannah era così bella, così dolce e materna... chiunque pensasse che non fosse in grado di fare da madre, si sbagliava, era perfetta per svolgere quel ruolo. 

Era lui il coglione di tutta la situazione, per la sua stupidità, che aveva rovinato l'unica cosa bella che aveva avuto nella sua vita. Non poteva lasciarle andare così, non voleva. Non poteva davvero perderle per sempre. Le voleva al suo fianco. 

Aprì lentamente la porta e Savannah smise di cantare guardandolo fisso negli occhi. Si alzò dslls sedia mettendo la bambina ancora sveglia sul tappetino per i giochi. Lo ignorò superandolo, andando di nuovo verso la cucina. Era arrabbiata. 

<<Devo portare Vicky dalla pediatra.>> disse poi voltandosi verso di lui. 

<<Vi posso accompagnare io...>> si propose Logan seguendola. 

<<Non scomodarti.>> 

<<Savannah!>> la rimproverò lui <<Ho il diritto di venire.>> 

A questa sua affermazione lei non rispose, acconsentì solo con un cenno del capo e poi ritornò in camera sua a prepararsi. 

Il viaggio di andata come quello del ritornò fu avvolto dal silenzio. Per fortuna dalla pediatra andò tutto bene. Victoria cresceva ed era in perfetta forma. 

Lo sguardo di Savannah era fisso fuori dal finestrino, mentre Logan di tanto in tanto staccava gli occhi dalla strada per guardarla. 

<<A che cosa stai pensando?>> le chiese. 

Lei si girò verso di lui, e iniziò ad osservarlo in silenzio, concentrando la sua attenzione sui piccoli dettagli. Era sexy anche mentre guidava. La mano sul cambio, l'altra sul volante. L'orologio d'acciari che fuoriusciva dalla camicia che lei era riuscita a ripulire. 

<<Sono stanca.>> disse mentendo. Non voleva dirgli ciò che le passava per la testa, i suoi sentimenti in contrasto, e il suo cuore diviso tra lui e Nate. 

<<Ora che saremo a casa riposati, penserò io alla bambina.>> disse. 

<<Grazie ma...>> Savannah si interruppe di colpo, quando la sua attenzione venne attirata da qualcosa accanto al marciapiede del suo appartamento. Logan seguì il suo sguardo e sentì lei accanto che si irrigidiva subito, quando notò un ragazzo con le mani in tasca appoggiato col bacino contro un auto nera.

<<Oh merda.>> sussurrò Savannah in preda al panico. 

Nate. Aveva dimenticato che lui oggi sarebbe tornato e che non sapeva ancora nulla della sua vecchia vita. 

Logan parcheggiò la macchina dietro la sua, lei si slacciò la cintura e aprì la portiera per scendere e raggiungerlo. 

<<Ehi.>> gli disse andando verso di lui <<Cosa ci fai già qui?>> 

Un grosso bellissimo sbaglio - For the rest of my life [ COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora