Dodicesimo capitolo - Una vita divisa in due cuori

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LONG BEACH, APPARTAMENTO DI SAVANNAH E DANA

Per loro fortuna quella mattina la sveglia suonò in orario interrottamente. Nessuna delle due aveva molta voglia di alzarsi dopo aver passato quasi tutta la notte a parlare. Dana aveva voluto sapere ogni piccolo particolare sull'uscita di Savannah con il professor Brown, nonostante questa le ripetesse in continuazione che non era stato un appuntamento ma un semplice pranzo tra un'alunna e il suo professore. Anche se ammettendolo detta così suonava un po' strano. Nonostante la poca attività riuscirono a prepararsi in tempo per andare a scuola. 

La mattina passò molto lentamente, e Savannah cercò in tutti i modi di evitare Nathan. Non aveva il coraggio di incrociare i suoi occhi sapendo che nel cuore della notte aveva sperato che lui le richiedesse di vedersi. Si sentiva strana a pensare a lui non come un professore, ma bensì come una persona da poter frequentare... e poi non riusciva a darsi una spiegazione per quei pensieri. Come poteva pensare una cosa del genere quando il suo cuore era già impegnato. 

Per sua fortuna pensò quel giorno la sua era l'ultima lezione che avrebbe dovuto seguire e aveva a sua disposizione ancora un po' di tempo per riflettere. Ma non fece neanche in tempo a girare l'angolo del corridoio che lo vide in lontananza uscire da un'aula. Cercò di far finta di nulla e di non averlo visto incamminandosi verso i bagni a passo veloce. Ma Nathan se ne accorse e  si avvicinò salutandola <<Savannah.>> 

<<Allora, tutto bene?>> le chiese cercando di stemperare l'imbarazzo e la tensione che si era creata. 

<<Sì, emh.. abbastanza bene.>> rispose leggermente indecisa. 

<<Bene... Stai andando a lezione? .>> fece lui notando il suo imbarazzo e cercando di non metterla ancora di più in difficoltà.

<<Sì, anche se credo di aver perso già una buona parte.>> rispose lei mentendo. Non si stava per nulla recando a lezione, stava semplicemente girovagando per i corridoio cercando di evitarlo. 

Ma in quel momento pensò avrebbe potuto dire di tutto che lui non si sarebbe accorto di nulla, era come perso ad osservare il suo volto. 

Infatti Nathan non stava seguendo quasi più quella loro breve conversazione si era fatto distrarre dalle sue labbra carnose che avrebbe tanto voluto baciare. Ora. In quel momento. Nel corridoio dell'Università dove lavorava davanti a tutti. 

Cerco di avvicinarsi lentamente a lei e alle sue labbra, e quando le loro facce erano quasi distanti un palmo della mano Savannah si ritrasse. 

<<Nathan!>> lo ammonì <<Cosa fai?>> 

<<Scusa ...Io..>> fece lui imbarazzato riscuotendosi dal ipnosi nella quale era caduto. 

<<Tu cosa?>> rispose lei quasi furiosa <<Credevi di potermi baciare così? Davanti a tutti mettendo entrambi in una brutta situazione.>>

<<No hai ragione non è questo il luogo adatto.>> 

<<No, assolutamente. Ma cosa più importante, cosa ti fa credere che io lo volessi.>> disse lei. 

<<Beh, credevo che fossi stata bene ieri...>> rispose lui ingenuamente. 

<<Sì, sono stata bene. Ma non credevo fosse un appuntamento il nostro, e che accettando ti incoraggiassi a provarci con me.>> 

<<Perdonami. Io credo di aver capito male ... Solo che non sono mai stato così bene con una ragazza.>> confessò guardandola fisso negli occhi. 

Un grosso bellissimo sbaglio - For the rest of my life [ COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora