Don't leave me || Yoonmin

🌸 17 🌸

«Ti...amo.»

Due parole appena sussurrate e poi la sensazione Di un paio di labbra poggiarsi sulle sue per qualche attimo, prima di scomparire.

Quel tocco leggero di cui Jimin non avrebbe mai fatto a meno e che apparteneva all'unica persona in grado di farlo sentire davvero amato.

Non ce l'avrebbe fatta senza di lui, senza sentire la sua voce, il suo calore, il suo odore e sopratutto il modo in cui lo faceva sentire speciale, almeno per qualcuno. Tutto di lui gli sarebbe mancato.

E fu nell'attimo in cui era riuscito ad aprire appena gli occhi che sentì, nonostante tutto, che non ce l'avrebbe fatta.

«M-Mi d-dispiace...Yoon-gi...»

L'aveva detto con le lacrime agli occhi ed un sorriso amaro dipinto in volto, sotto lo sguardo sorpreso del suo amato, che subito tramutò in panico durante l'atto di riuscire a tenere sveglio il suo ragazzo, accompagnato da singhiozzi e urla disperate che poi soppresse nella maglia dell'altro abbracciandolo, scosso da fremiti, come a non volerlo lasciare andare e tenerlo lì con lui.

Jimin con le ultime forze rimaste, portò una sua mano sulla schiena del maggiore, prendendo ad accarezzarla lentamente.

«T-Ti pre-go...non an-dare...»
Lo strinse ancora più a sé, senza smettere di piangere, come un bambino disperato.

Il minore lo spostò leggermente in modo da poterlo guardare in faccia, incatenando poi i loro sguardi.

Yoongi aveva entrambi gli occhi arrossati per il pianto e alcune lacrime a rigargli ancora le guance, lasciando scie lucenti a dichiarare il loro passaggio.

Gli si stringeva il cuore a vederlo ridotto in quello stato, ma ciò che non riusciva a sopportare ancora di più, era vederlo soffrire per lui, buttando via la sua vita e l'opportunità di essere felice per poter stare lì ad aspettare qualcosa che ormai non sarebbe potuta succedere.

E chi meglio di lui poteva saperlo.
Non è questo che aveva desiderato per il ragazzo.
Ciò che Jimin aveva sempre voluto era solo poterlo vedere felice e stare bene.

Qualche attimo passato a specchiarsi l'uno nelle galassie dell'altro, per poi far connettere finalmente le loro labbra in una danza malinconica ma bellissima allo stesso tempo.