STORIA 11

14 1 0
                                    

"Mamma mamma sai una cosa?"
-esclamò d'improvviso.
"Tesoro, dimmi, raccontami!"
"Sai, oggi ero al parco con i nonni e mentro ero sull'altalena ho visto arrivare Martina, sai no? Quella bimba che mi piace tanto. Era davvero bella, indossava un vestito a fiori e aveva i capelli raccolti in un semplice chignon. Appena la ho vista sono corso da lei e le ho chiesto se le avesse fatto piacere venire con me sotto il grande castagno, quello al centro del parco giochi.
Lei dapprima è arrossita, ma poi ha accettato e io mi sono sentito tanto felice. E sai perchè le ho chiesto di andare là con me?"
"Vediamo...Sai che non saprei, Tesoro. Dimmelo tu! Che sono curiosa!"
-seguitò la mamma.
"Glielo ho chiesto perchè volevo dirle una cosa...beh è da tanto che mi frulla in testa però non ho mai trovato il coraggio di farglielo sapere e per di più faccia a faccia...mi vergogno ahaha.
Volevo chiederle se voleva essere la mia fidanzatina. Ma...per davvero non come i bimbi, io voglio che lei sia la Mia fidanzata e voglio trattarla così come papà fa con te e nonno fa con nonna. Voglio portarla a spasso per il paese mano nella mano, voglio comprarle un pupazzo grande grande così la notte può stringerlo e ricordarsi di me, voglio ripeterle ogni giorno quanto è bella, voglio proteggerla come fanno i grandi, come fa papà, voglio fare tutto come lui! Lui è il mio eroe!"
"Ma amore, ma è un'idea fantastica! Sono proprio orgogliosa di te! Ma...posso sapere cosa ti ha risposto lei?"
-Domandò trepidante la mamma.
"Beh...Mi ha detto che mi avrebbe fatto sapere la risposta domani, quando ci saremmo rivisti al parchetto. Quindi al momento non so se sia un sì oppure un no. Ovviamente spero nel primo, sarei proprio felice!"
"Tesoro, guarda, puoi andarne certo che sarà un bel sì, sai noi donne siamo così, un po'...come dire, vi facciamo sempre stare sulle spine, ma alla fine ne vale la pena, sempre. Fidati di mamma. Andrà alla grande! Adesso però vai a lavarti i denti e poi a nanna che dobbiamo riprendere la routine che tra poco comincia scuola e poi domani sarà un gran giorno, ahahah. Su dai, a nanna."
"E va bene mamma, però domani mattina svegliami presto che devo farmi bello, devo mettermi il gel, vestirmi bene, mettermi il profumo..."
"Tesoro, lei guarderà questo: il tuo cuoricino. E se lui batterà forte forte allora ti dirà di sì, non le importerà di certo di come sei fuori, ma di come sei dentro! Su, a letto!"
"Quanta fretta di andare a nanna questa sera!"
-pensò il bambino. "Non è mai successo..."
Le luci in casa si spengono, si sentono soltanto i grilli e le cicale là fuori nei campi e qualche persona per il paese che già è in attesa della festa del prossimo weekend. Atmosfera d'estate. Pace e tranquillità intorno. "Oh giusto, domattina devo pure ricordarmi di prenderle una rosa dal giardino, una bella profumata bella rossa.
Non vedo l'ora!" -pensò ancora a letto il bambino, ormai sul via del sonno.

3,38 segna la sveglia. La casa trema.
"Che succede?" -si domanda. "Non ho mai sentito la casa muoversi così tanto...oh forse è Superman che è arrivato in paese! Ahaha, è così potente che fa muovere tutto. Ce l'ho pure disegnato sull'armadietto a scuola. O magari saranno i dinosauri che ritornano, Batman, i supereroi...ma tanto ci pensa papà a salvarmi, qualsiasi cosa succeda! Lui è il mio eroe! Sono certo che tra poco arriverà qui in camera, mi prenderà in braccio e mi porterà in salvo".

È così che finì la vita di quello splendido bambino...con la mente immersa nel mondo della fantasia, a gara di chi era arrivato in paese.
Nessun supereroe, nessun dinosauro, niente superpoteri... in paese si era fatta sentire tutta la potenza della natura. E lui, ormai sotto le macerie sono certa che stesse sorridendo in attesa che il suo Eroe preferito venisse a salvarlo.
Lui ha lasciato questo mondo sorridendo, ne sono certa, fantasticando sì, ma con il pensiero costante al giorno dopo. Chissà se Martina gli avrebbe detto di sì, chissà se la rosa le sarebbe piaciuta, chissà quanti momenti ancora dovevano vivere insieme. Tutto è finito lì.
Quel sì non è mai arrivato, quel parco giochi ora non c'è più e nemmeno quel bambino c'è più.
Però sono certa che ci abbia lasciato con il sorriso. Ma sono meno certa se suo papà e sua mamma abbiano fatto lo stesso. Loro forse avevano capito che in città non era arrivato nessun supereroe, ma la natura. E credo che forse sui loro volti il sorriso non ci sia stato...ma solo lacrime, lacrime di chi da lì a poco avrebbe lasciato questo mondo.

💔💔💔💔

One Shot StoriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora