La nuova edizione di X Factor stava per cominciare. Tantissimi ragazzi pieni di sogni, di speranze, ma anche di paure e insicurezze si erano presentati alle audizioni e aspettavano che arrivasse il loro turno. Alcuni di questi erano eccentrici, stralunati e non esitavano a mettersi in mostra fin da subito, soprattutto nel momento in cui venivano intervistati. Altri invece, se ne stavano in disparte, con le cuffie nelle orecchie, cercando di estraniarsi da tutto quel turbinio di emozioni; ripetevano mentalmente le parole del pezzo che avrebbero cantato davanti ai giudici, pregando che tutto andasse per il meglio, di non stonare o di non dimenticarsi le parole del testo. Tra questi c'era una ragazza: era bionda, con il volto angelico e lo sguardo spaventato; fisicamente sarebbe potuta essere una modella, tanto che attirava molti sguardi da parte dei ragazzi lì presenti, ma nonostante questo non era consapevole della sua bellezza, anzi si sentiva inadeguata e impacciata, conseguenza di tutte le insicurezze che si portava dietro da sempre e che soltanto la musica riusciva a colmare. Per questo vi si rifugiava in continuazione, la musica per lei era come il bastone per il cieco, l'aveva sempre amata, ma non si era mai cimentata realmente fino a quando un evento particolare della sua vita l'aveva spinta a farlo; era stato come un richiamo per lei, aveva iniziato a prendere lezioni di canto, chitarra e pianoforte. Inizialmente, non pensava che avrebbe avuto talento, ciò che l'aveva spinta a cominciare era il bisogno di distrarsi e di catapultarsi in un mondo lontano da quello in cui si trovava a vivere in quel momento. La musica la faceva viaggiare lontana nel tempo e nello spazio e riusciva a far fuoriuscire quel dolore e quella rabbia inesplosa che si portava dentro; sublimava il male interiore attraverso la musica. Se le avessero chiesto il perché l'amasse così tanto e avesse deciso di intraprendere una carriera in quel mondo così complesso e imprevedibile, avrebbe risposto così; o forse no, forse non sarebbe riuscita a mettersi a nudo davanti ad un pubblico così grande...
Man mano che i ragazzi venivano chiamati e i posti assegnati, l'adrenalina e l'ansia aumentavano. La ragazza sarebbe stata la prossima. Come in trance, si incamminò nel corridoio che portava al backstage e, con la sensazione di avere del piombo nelle scarpe, oltrepassò il dietro le quinte e si trovò sul palco, accolta dagli applausi assordanti del pubblico. Le luci erano accecanti, il palco immenso e gli spalti gremiti di gente. L'emozione provata era indescrivibile, nulla poteva essere paragonato. Guardare il programma da casa non dava nemmeno un millesimo della percezione, era tutto oltre ogni immaginazione. Il cuore le martellava nel petto ad intervalli irregolari e sembrava stesse per schizzare alle stelle. La ragazza si avvicinò il più possibile alla postazione dei quattro giudici e li vide chiaramente; da destra verso sinistra c'erano Manuel Agnelli, Arisa, Mara Maionchi e Fedez. Il giudice che lei temeva maggiormente era Manuel, per quel suo essere talmente diretto e ironicamente spietato; inoltre, era una figura che incuteva soggezione, ma anche molto fascino. Il suo parere era per lei più importante di quello degli altri giudici, perché lo considerava uno dei più grandi artisti della musica italiana in circolazione e stilisticamente e artisticamente rispecchiava quelli che erano i suoi gusti in fatto di musica. L'alternative rock era pane quotidiano per lei, anche se nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Aveva una cultura musicale immensa, conosceva gruppi che in Italia non avevano mai sfondato e che quasi nessuno conosceva, se non chi masticava realmente la musica ogni giorno.
Il primo giudice che ruppe il ghiaccio fu Fedez, che la salutò chiedendole come si chiamasse, da dove venisse e che brano avesse portato.
<Sono Bianca, vengo da Bari e porto un pezzo dei Death Cab, "A lack of color">.
La sua voce rimbombò per tutto lo studio, fu una sensazione orribile. Si domandò se non fosse stata una terribile idea quella di partecipare alle audizioni. Avrebbe di sicuro fatto una pessima figura e non sarebbe più uscita di casa per il resto della sua vita per la vergogna. Appena ebbe finito di presentarsi, Fedez le diede il via e l'occhio le cadde su Manuel che stava commentando con Arisa la scelta del suo brano; continuava a ripetere <Cazzo, i Death Cab>, e non ne capiva il motivo. Il panico si stava impossessando di lei. Manuel Agnelli l'avrebbe distrutta, ne era certa. Conscia del fatto che ormai non poteva più scappare via a gambe levate, impugnò la sua chitarra e cominciò a suonare l'intro della canzone. Appena le dita toccarono le corde della chitarra, tutto scomparve: il pubblico, i giudici, la paura e l'insicurezza. C'era solo lei, la sua chitarra e quelle noti dolci. Chiuse gli occhi e cominciò a cantare.
"And when I see you I really see you upside down/But my brain knows better/It picks you up and turns you around/Turns you around..."
Aprì gli occhi. Vide che il pubblico era in delirio, sentì la gente che applaudiva. Era come se fosse scoppiata la bolla di sapone in cui era entrata durante l'esibizione, non riusciva a capire cosa fosse successo. Guardò spaesata la gente che la acclamava e sorrise come non faceva da tempo. Ce l'aveva fatta, aveva superato una delle sue più grandi paure, e tutto questo grazie a Lei, alla Musica. Quasi si dimenticò dei giudici che erano in attesa di esprimere il loro giudizio, aspettando che il pubblico si calmasse. Bianca allora si focalizzò su di loro e il primo a prendere la parola fu proprio lui, Manuel Agnelli.
<Scusa, posso chiederti quanti anni hai?>.
"Oddio", pensò. Con voce tremante rispose di averne 25.
<Ma sei italiana italiana?>.
"Ma perché quelle domande?".
<Si, italianissima>.
"Italianissima? Da dove le era uscito?". Avrebbe volentieri preso una vanga per scavare una buca alta 10 metri e sotterrarsi.
Agnelli continuò: <No sai, è sempre una sorpresa quando una ragazza giovane mostra di conoscere gruppi musicali sconosciuti ai più. Di solito siamo abituati a ragazzi di vent'anni che portano brani per lo più commerciali, quindi sono piacevolmente colpito. Qualcuno che si salva in questo mondo>. Il pubblico rise e applaudì. Non poteva mancare la frecciatina di Manuel alla musica commerciale.
<A parte la mia ammirazione per la tua cultura musicale, penso che questa sia stata la più bella esibizione di questa edizione fino a questo momento. Hai una sensibilità pazzesca, quando canti sembra che ti autotrasporti in un mondo tutto tuo, ma nonostante questo arriva tutto ciò che stai cantando, ogni singola parola. Mi hai mandato fuori di testa>.
Bianca non poteva credere alle sue orecchie. Manuel Agnelli era andato fuori di testa per la sua esibizione. Nemmeno nei suoi sogni più vivaci poteva accadere tutto questo. Anche gli altri giudici presero la parola.
<Bianca, sei stata bravissima. Hai cantato benissimo, hai una vocalità ed un timbro pazzeschi. Nonostante non conoscessi la canzone, perché come dice Manuel sono un'ignorante e devo studiare, mi hai stregata con la tua esibizione>, disse Arisa.
<Anche secondo me hai spaccato, e la cosa più bella è che hai attirato l'attenzione e il consenso del pubblico anche con una canzone non conosciuta e non propriamente allegra e "ballabile". Per me è sì>, Mara sentenziò.
<Anche per me è un grande sì>, concluse Fedez.
E all'unisono i giudici urlarono <Quattro sì!!!!>.
Se la felicità era data da attimi, l'attimo di felicità che visse in quel momento sarebbe durato in eterno.
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Bianca
FanfictionNon so ancora come definire la storia che ho iniziato a scrivere. So solo di aver avuto l'ispirazione guardando X Factor. Sono rimasta letteralmente affascinata da Manuel Agnelli, con mio grande stupore iniziale e, sognatrice come sono, ho iniziato...