King Arthur - La Reincarnazione (IN REVISIONE)

Prologo

Dedicato ai miei migliori amici,
Ilaria, Chiara, Sean e Marta,
per avermi insegnato che
la vera amicizia
può farti fare davvero
cose incredibili.

Vi voglio bene.

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"Alcuni dicono che il nostro destino è legato alla terra, che essa fa parte di noi quanto noi di essa. Altri dicono che il destino è intrecciato come un tessuto, cosicché il nostro destino ne incrocia molti altri. E' la cosa che tutti cerchiamo di cambiare o lottiamo per cambiare, alcuni non lo trovano mai ma ci sono quelli che vi sono guidati"

Il mondo è pieno di racconti. Racconti fantastici che vedono come personaggi eroi favolosi che hanno creato ed evitato la distruzione di tutto ciò che ora noi abbiamo di più caro.

Nessuno ha mai saputo se queste favolistiche vicende sono fondate su fatti realmente accaduti o meno, ma una cosa la so, credo la sappiano tutti: In ogni leggenda, c'è sempre un pizzico di verità. E se non ci credete, beh riuscirò a provarvelo, o almeno, tenterò di farvi cambiare idea.

Il periodo al quale oggi voglio farvi ritornare è forse il più conosciuto in tutto il nostro pianeta, perché è proprio intorno al XII secolo che si sviluppa il Ciclo Bretone, meglio noto come Ciclo Arutiano, che vede come protagonisti il celebre Mago Merlino al fianco di Re Artù e con lui tutti i Cavalieri della Tavola Rotonda. La loro non si può certo considerare una storia andata a buon fine. Lasciate che ve la racconti, oggi.

Artù era il primo figlio di Re Uther e della Regina Ygraine, la quale, per dare al regno di Camelot un erede, morì al momento del parto. Uther, sebbene fosse contento dell'idea di un primogenito, fu accecato dall'odio e dall'ira nei confronti della magia, che portò la morte dell'amata moglie ma grazie alla quale il futuro Re venne al mondo, e la bandì dal reame condannando chi avrebbe fatto uso di tali pratiche a morte certa.

Durante questo lungo periodo di arroganza e di oppressione, il piccolo Artù crebbe senza una madre come punto di riferimento al fianco di sua sorella, Morgana, che Uther prese sotto la sua ala protettiva nonostante fosse stata concepita tramite ad un'altra madre, la moglie di Sir. Gorlois, grande amico del sovrano.

Gli anni passarono, e in una giornata qualunque a Camelot, il destino volle l'arrivo di Merlino, giovane ragazzo dai poteri straordinari, che sentendosi diverso ed estraneo in mezzo agli altri suoi compaesani del villaggio di Eldor, si mise in viaggio con la speranza di trovare il suo posto giusto nel mondo.

Anche se inizialmente, lui e Artù non provavano altro che odio l'uno nei confronti dell'altro, iniziarono a vivere molteplici avventure insieme, durante le quali il giovane stregone salvò la vita al principe, ormai suo amico, più volte grazie all'uso della magia, che però, com'era giusto che fosse, rimase segreto, nascosto dietro un umile identità da servitore reale del quale nessuno avrebbe mai sospettato se un giorno qualcosa fosse uscito allo scoperto.

Ma le cose purtroppo non andarono sempre nel verso giusto. Lentamente, notte dopo notte, Morgana scoprì di riuscire a prevedere il futuro attraverso i sogni e esaminando bene alcuni episodi che le accaddero scoprì anche lei di possedere il dono della magia tanto odiata dal suo patrigno. Nonostante i poteri magici che entrambi Merlino e Morgana avevano come sangue nelle vene dovevano essere utilizzati solo per fare del bene, Morgana approfittò della loro potenza bramando il trono di Uther, e Artù dopo di lui, passando grazie all'aiuto di sua sorella minore Morgause, al lato oscuro.

Quando Uther morì per via di un nero sortilegio della figliastra, Artù salì al trono, appoggiato dagli astuti consigli di Merlino e dalla sua nascosta protezione e da Ginevra, la ex serva di Morgana per la quale provava sentimenti pienamente ricambiati. Dopo una grande battaglia astratta contro la stessa legge di Camelot che vietava l'unione di un nobile con qualcuno di un ceto sociale inferiore, Artù scelse di sposare Ginevra, alimentando ancora di più l'odio di Morgana nei suoi confronti.