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Apro del tutto la porta e subito una luce chiarissima ci viene incontro come per accoglierci.

Ancora non abbiamo visto niente dato che una parete di pietra separa l'ingresso con il resto della camera. La prima cosa che noto è il bagno, a sinistra subito dopo l'entrata. Penso sia abbastanza piccolo, ma d'altronde esiste un albergo che ha bagni grandi?

Non credo proprio. Ma credo che in tre ce lo faremo bastare, o almeno ci proveremo.

Avanziamo lentamente tutte insieme lasciando le valigie che ci hanno consegnato sul pianerottolo e finalmente ci ritroviamo davanti ai letti.

Sono 3, e sono singoli, uno accanto all'altro. Rimaniamo in silenzio davanti ai mobili che abbelliscono la camera: ci sono dei piccoli comodini vicino ad ogni letto, alcune piante, una scrivania, un grande e lungo guardaroba bianco, dove sicuramente centreranno i vestiti di tutte e tre e una grandissima finestra che percorre tutta la parete con aggiunta di balcone che si affaccia sul Tamigi.

Sembra di essere in un sogno. Anzi. Meglio di un sogno.
Io, Chiara e Ilaria ci guardiamo rimanendo impassibili in piedi dinnanzi ai letti:

《Io prendo quello al centro!!》urla Ila, gettandocisi sopra.

《Allora io quello accanto all'armadio!》esclama Chiara sedendosi.

Io guardo l'ultimo rimasto, il mio, proprio vicino alla finestra.

《La bella vista la avete lasciata a me?》chiedo scherzando, mentre poso a terra la borsa togliendomi il cappotto.

Fa freddino. Ilaria smanetta con il cellulare senza fare tanto caso a ciò che dico, e Chiara mi risponde ma solo dopo aver esaminato bene l'ambiente attorno a lei:

《Visto si? Ti vogliamo bene!》

Mi giro e mi rigiro in cerca delle valige, ma non vedendole non posso fare a meno di posare lo sguardo sulle mie coinquiline:

《E i bagagli?》

《Saranno rimasti fuori》commenta Ilaria, alzando le spalle.

《Ah dimenticatevi che vada io a reclutarli eh》

Ilaria non risponde neanche questa volta. Non ho proprio la più pallida idea di che cosa stia combinando con quel maledetto telefono in mano, ma non sono ancora arrivata al massimo livello della mia pazienza che mi spingerebbe a strapparglielo dalle mani.

Chiara sbuffa e si alza:

《Si tranquilla ho capito, vado io...》si lamenta, strusciando i piedi.

Io la guardo divertita avvicinarsi all'ingresso, poi mi volto e apro la finestra uscendo sul balcone.

È veramente molto spazioso. Respiro l'aria fresca di Londra mentre lascio che il vento mi accarezzi i capelli.

Sento Ilaria blatetare e la guardo per capire cosa stia succedendo: sta facendo una chiamata, probabilmente per avvertire la madre che siamo arrivati.

Anche io dovrei contattare i miei, ma voglio godermi ancora un pó il panorama che mi ritrovo davanti e la strana tranquillità che mi suscita questo posto.

La pace dei sensi.

Questa città è veramente magica. Mi chiedo perché non ci sia mai venuta in passato.

Alcune piccole barche navigano sul fiume, mentre giù per la strada vedo auto fare avanti e indietro sull'asfalto affiancando persone che camminano frettolosamente sui marciapiedi.

È fantastico. Siamo arrivati solo oggi e già mi sto gustando questa avventura come non ho fatto mai.

La voce di Mirko, tutto ad un tratto, irrompe nei miei pensieri:

King Arthur - La Reincarnazione (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora