III

104 6 5
                                    

Saliamo sul pullman che dovrebbe portarci fino alla pista dov'è adagiato l'aereo insieme ad altre persone. È piuttosto piccolo, staremo tutti molto stretti là dentro. La Bianchi capeggia il nostro gruppo, mentre la Poli ci guarda le spalle rimanendo dietro di noi. Chiara lancia uno sguardo alla prof di Inglese:

《No!! Oddio no, ma quella mo da dove è uscita?!》mi domanda.

Rido.

《È sempre stata qui eh》

《Sei seria?!》mi chiede un pó stupita《Ti giuro non me ne sono neanche resa conto》

《E pensare che ti ha chiesto anche se fossi presente》

《Ma che davvero?》continua, con occhi sgranati. Poi inizia a negare con le dita:

《Nonono se c'è quella io, quanto è vero Cristo Signore, tiro fuori il sacco a pelo dalla valigia e rimango a dormire qui, in aeroporto per due settimane, anche tre non me ne frega niente, mi risparmio le occhiatacce dei Londinesi che mi fisseranno sicuramente male quando la sentiranno aprire bocca!!》

《Faremo parlare Sean, mi sembra ovvio》

《Ah, allora ho la certezza che la situazione cambierebbe di tanto》

Faccio una risatina mentre Ilaria si aggiunge animatamente alla conversazione:

《Ila, ma tu lo sapevi che sarebbe venuta anche la Bianchi?》

《Si》risponde calma《Ma sono rimasta talmente sconcertata che non volevo crederci. Eppure eccola lì》

《No vabbe guarda, io basita. Ma in che mondo viviamo? Ma puoi mandare un elfa dislessica come lei a Londra?!? Cioè io dico, la abbandonassero tramite una sonda sull'Isola di Pasqua, allora con la lingua che parla potrebbe anche aggregarsi agli indigeni, non so, ma io dico LONDRA!! Cioè io, io boh... 》

《Fammi indovinare? Non hai parole》la prendo in giro.

《Esatto》afferma seria lei.

Arriviamo davanti a questo mini autobus che ci apre le porte sotto al naso, e tutti chi davanti chi dietro, iniziamo a spingere per entrare.

So che i posti disponibili a sedere sono pochi, quasi nessuno, ma almeno mi sforzo di cercare un appiglio al quale reggermi per non cadere come un birillo ad effetto domino addosso alle altre persone, le quali la maggior parte nemmeno conosco.

Corinna finisce dritta dritta su a me, spinta da Luca. Si infastidisce subito appena lui la sfiora con un dito:

《Luca!!》si lamenta guardandolo irritata《Ma almeno guarda dove vai no? Che ti spingi in mezzo alla gente!?》

《Ma che voi》gli risponde lui, senza alcuna intenzione di dargliela vinta.

《Che voglio? Voglio che ti allontani da me, così evito di sentire le tue luride mani intorno al mio corpo》
Le fa una smorfia:

《Ma chi lo vuole toccare il tuo corpo!》controbatte, poi si allontana senza ricevere nessuna risposta.

L'ultima parola è stata la sua, così come sono sicura volesse che fosse all'inizio di questa discussione abbastanza animata.

《Ma vaffanculo vah》sussurra Corinna, arrabbiata.

Ama comandare a bacchetta chi la circonda, ma non sopporta quando sono gli altri a metterle i piedi in testa.

O ognuno sta sempre ai comodi suoi, o può anche morire e smettere di vivere. È convinta che il senso della vita di tutti noi sia compiacerla, e su questo devo ammettere che si illude parecchio.

King Arthur - La Reincarnazione (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora