XIV

70 2 0
                                    

Il rumore acuto di alcune sirene risuona ancora nell'aria, mentre medici e poliziotti soccorrono gli ultimi bisognosi di aiuto.

La città è caduta, proprio come nel corso di una guerra.

Alcuni dei lampioni della luce, a contatto col suolo, hanno provocato incendi di tutte le dimensioni e un gruppo di pompieri esperti sta cercando di esaurire quelli più piccoli rimasti nel bel mezzo di quella che, un tempo, era la strada principale.

Un tendone blu è stato innalzato a pochi kilometri dall'albergo, per dare riparo agli affamati e ai cittadini rimasti senza una casa, anche senza una famiglia.

Noi siamo riuniti tutti intorno alla Poli e alla Bianchi, sotto il cielo nero pece di Londra che sembra inghiottirci con la sua oscurità lasciandoci nessuna via d'uscita.

Lavinia, Sara, Ilaria e Chiara sono sedute sulle rovine di un palazzo, Martina, Elena e Desirée a terra con delle coperte sulle spalle distribuite da Mirko e Damian, shockati almeno quanto noi.

La Poli fa dei respiri profondi e cerca di mantenere la calma, intrattenendo un discorso con sé stessa: la professoressa Bianchi è troppo traumatizzata per darle una mano, e ora tutto si posa sulle sue spalle.

Io, Ashmeet e Marta abbiamo circondato una piccola colonna andata in mille pezzi e la utilizziamo per appoggiare la schiena, cercando di ammazzare un po' la stanchezza e la paura che, nonostante sia di meno in confronto a poco fa, ancora ci assale.

Anche se il sostegno l'uno nei confronti dell'altro non manca, ci sentiamo tutti come soli, nostalgici, dispersi tra le rovine di una città a dir poco bellissima e speciale che almeno io non vedevo l'ora di visitare.

Ci sentiamo persi in un mondo che non è più lo stesso e che nessuno conosce più.

La professoressa è quella che al momento è più toccata dalla cosa: la vedo, in preda alle emozioni che cerca di nascondere, che passeggia con dei fogli fra le mani tremolanti, i quali potrebbero cadere da un attimo all'altro.

《Allora, allora, allora, la città è collasata. Benissimo! Ora, per prima cosa chiamiamo i genitori. I ragazzi, i ragazzi devono avvertire i propri genitori sì. E poi i biglietti! Dobbiamo riuscire ad ottenere dei biglietti aerei per il ritorno a Roma. Ma l'aeroporto? Si sa qualcosa dell'aeroporto? Se è crollato anche quello siamo bloccati qui? Ah e poi c'è anche il cibo, dobbiamo riuscire a trovare qualcosa da mangiare almeno per stasera. Riguardo al futuro, non so, ci arrangeremo》balbetta, ma si capisce dal suo tono di voce che non crede neanche lei a ciò che dice.

Mi sento in pena nel vederla così.

Dopotutto, sì, sarà anche una prof di storia, severa e stronza il più delle volte con un senso dell'umorismo che va a tratti, ma ha sempre fatto tanto per noi dando il massimo di sé stessa anche quando poco ce lo meritavamo.

Anche lei è umana, come noi, e in questa situazione a dir poco orrenda io sarei ugualmente in difficoltà senza sapere cosa fare.

Un gruppo di venti ragazzi è sotto la mia responsabilità, e per di più una di loro è dispersa da qualche parte.

La sua ansia è più che comprensibile, poveretta, malgrado Luca, Damian, Mirko e Sean pensino che non abbia un cuore.

A proposito di Sean, chissà lui dove sarà finito.

Il suo pensiero mi costringe a spostarmi e a staccarmi dalla roccia sulla quale accostavo il peso corporeo e a guardarmi intorno in cerca del suo sguardo, ma non lo vedo.

Scendo qualche scalino rovinato incluso nella colonnina e mi allontano di qualche metro dalle mie amiche senza dire nulla.

Non voglio mettere loro ancora più ansia di quanta già non abbiano.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 14, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

King Arthur - La Reincarnazione (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora