Il rumore acuto di alcune sirene risuona ancora nell'aria, mentre medici e poliziotti soccorrono gli ultimi bisognosi di aiuto.
La città è caduta, proprio come nel corso di una guerra.
Alcuni dei lampioni della luce, a contatto col suolo, hanno provocato incendi di tutte le dimensioni e un gruppo di pompieri esperti sta cercando di esaurire quelli più piccoli rimasti nel bel mezzo di quella che, un tempo, era la strada principale.
Un tendone blu è stato innalzato a pochi kilometri dall'albergo, per dare riparo agli affamati e ai cittadini rimasti senza una casa, anche senza una famiglia.
Noi siamo riuniti tutti intorno alla Poli e alla Bianchi, sotto il cielo nero pece di Londra che sembra inghiottirci con la sua oscurità lasciandoci nessuna via d'uscita.
Lavinia, Sara, Ilaria e Chiara sono sedute sulle rovine di un palazzo, Martina, Elena e Desirée a terra con delle coperte sulle spalle distribuite da Mirko e Damian, shockati almeno quanto noi.
La Poli fa dei respiri profondi e cerca di mantenere la calma, intrattenendo un discorso con sé stessa: la professoressa Bianchi è troppo traumatizzata per darle una mano, e ora tutto si posa sulle sue spalle.
Io, Ashmeet e Marta abbiamo circondato una piccola colonna andata in mille pezzi e la utilizziamo per appoggiare la schiena, cercando di ammazzare un po' la stanchezza e la paura che, nonostante sia di meno in confronto a poco fa, ancora ci assale.
Anche se il sostegno l'uno nei confronti dell'altro non manca, ci sentiamo tutti come soli, nostalgici, dispersi tra le rovine di una città a dir poco bellissima e speciale che almeno io non vedevo l'ora di visitare.
Ci sentiamo persi in un mondo che non è più lo stesso e che nessuno conosce più.
La professoressa è quella che al momento è più toccata dalla cosa: la vedo, in preda alle emozioni che cerca di nascondere, che passeggia con dei fogli fra le mani tremolanti, i quali potrebbero cadere da un attimo all'altro.
《Allora, allora, allora, la città è collasata. Benissimo! Ora, per prima cosa chiamiamo i genitori. I ragazzi, i ragazzi devono avvertire i propri genitori sì. E poi i biglietti! Dobbiamo riuscire ad ottenere dei biglietti aerei per il ritorno a Roma. Ma l'aeroporto? Si sa qualcosa dell'aeroporto? Se è crollato anche quello siamo bloccati qui? Ah e poi c'è anche il cibo, dobbiamo riuscire a trovare qualcosa da mangiare almeno per stasera. Riguardo al futuro, non so, ci arrangeremo》balbetta, ma si capisce dal suo tono di voce che non crede neanche lei a ciò che dice.
Mi sento in pena nel vederla così.
Dopotutto, sì, sarà anche una prof di storia, severa e stronza il più delle volte con un senso dell'umorismo che va a tratti, ma ha sempre fatto tanto per noi dando il massimo di sé stessa anche quando poco ce lo meritavamo.
Anche lei è umana, come noi, e in questa situazione a dir poco orrenda io sarei ugualmente in difficoltà senza sapere cosa fare.
Un gruppo di venti ragazzi è sotto la mia responsabilità, e per di più una di loro è dispersa da qualche parte.
La sua ansia è più che comprensibile, poveretta, malgrado Luca, Damian, Mirko e Sean pensino che non abbia un cuore.
A proposito di Sean, chissà lui dove sarà finito.
Il suo pensiero mi costringe a spostarmi e a staccarmi dalla roccia sulla quale accostavo il peso corporeo e a guardarmi intorno in cerca del suo sguardo, ma non lo vedo.
Scendo qualche scalino rovinato incluso nella colonnina e mi allontano di qualche metro dalle mie amiche senza dire nulla.
Non voglio mettere loro ancora più ansia di quanta già non abbiano.
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King Arthur - La Reincarnazione (IN REVISIONE)
FantasyIl XII Secolo è sempre stato un periodo della storia avvolto nel mistero, ingarbugliato tra cavalieri, dame, servitori e sanguinose battaglie, ma in particolare, ciò che ancora al giorno d'oggi avrebbe bisogno di una spiegazione è la profezia del ri...