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- Marinette sei in anticipo, potrebbe cascare il mondo -
- ah ah molto divertente Tikki, non volevo solo farlo aspettare-
- non volevi essere in ritardo al tuo appuntamento -
- non è un appuntamento -
- se lo dici tu -
- Marinette sei già qui ? -
La voce di Luka fece nascondere Tikki nella borsa alla velocità della luce.
- no! Cioè, si, sono qui -
Luka rise e Marinette si diede della stupida.
- andiamo! - disse semplicemente per evitare di ricominciare a fare figure davanti al ragazzo.


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Il pomeriggio passó sorprendentemente bene e soprattutto molto velocemente.
Presero un pullman per dirigersi al grande negozio di musica da cui il ragazzo si riforniva.
Marinette era sulle spine, non sapeva se Luka avrebbe tirato fuori l'argomento "Adrien" ma Luka fu una compagnia meravigliosa.
Parlarono solo di musica, chiese consiglio alla ragazza per il design della chitarra e le spiegó come cambiava il suono in base al tipo di chitarra.
Marinette si rilassó molto presto.
Mangiarono un gelato e chiacchierarono del successo del concerto.
Quando la sera si rimisero in pullman si sentí improvvisamente stanchissima.
Tutto il nervosismo che aveva avuto durante l'uscita era esploso in una bolla e ora la faceva sentire esausta.
Da quando si erano seduti in autobus Luka non aveva più detto una parola.
Stava con la testa poggiata sulla mano e fissava il paesaggio notturno fuori dal finestrino.
Marinette si ritrovó a fissarlo.
Quell'uscita le aveva fatto bene, la compagnia di Luka le aveva fatto bene.
Sbadigliò.
Non sapeva di sentirsi così stanca.
Sperò che il ragazzo non lo interpretasse come un segno di noia, non si era affatto annoiata!
Luka allungó il braccio e lo avvolse attorno alle sue spalle e la avvicinó a se costringendola a stendersi e a poggiare le testa sulle sue gambe.
Marinette spalancò gli occhi. Giró la testa verso il volto del ragazzo e dal basso lo fissò aspettando ...
Aspettava che cosa ???
Non lo sapeva nemmeno lei.
Il ragazzo sorrideva e la fissava mentre la sua mano accarezzava dolcemente il braccio su e giù.
Nessuno parlava.
Lei non si era lamentata ne opposta quindi il ragazzo continuó con quel movimento morbido sul suo braccio.
Quelle carezze la facevano sentire più calma e tranquilla.
Emise un sospiro.
Voleva dire qualcosa, ma sul serio, cosa ...?
Ci pensò il ragazzo ad interrompere il silenzio.
-grazie per essere venuta con me oggi- disse continuando ad accarezzarla dolcemente.
Marinette sorrise.
- adesso siamo pari - fece riscoprendosi più audace di quanto credeva.
- no, non ancora - disse invece lui sorridendo sghembo.
Marinette aggrottò la fronte, cos'altro poteva fare per sdebitarsi con la gentilezza del ragazzo?
Poi ad un certo punto si trovò a trattenere il respiro.
Il ragazzo aveva cambiato il ritmo delle sue carezze. La sua mano dal braccio era scesa pian piano a sfiorarle la pancia con una sensazione che mandó una scarica di brividi lungo la sua schiena.
Si contorse leggermente. Quelle mani ... che stavano facendo ? Passavano dalle sue braccia al suo stomaco e risalivano di sopra verso le sue guance. Ogni volta che toccavano la sua pancia o sfioravano il suo collo si sentiva bruciare.
Luka non lasciava un attimo i suoi occhi.
Si sentí come se volesse lamentarsi ma sapeva che non era ... che non doveva ...
Guardò implorante il ragazzo come per chiedergli di fare qualcosa, smetterla? Voleva che smettesse ? Non ne era così sicura.
A quello sguardo Luka si avvicinó al suo viso velocemente, e lei di scatto chiuse gli occhi.
Sentí le labbra morbide e umide del ragazzo posarsi sulle sue e schiuse le proprie inspirando il suo odore e muovendosi leggermente.
Cosa stava succedendo ?
Dopo qualche infinito secondo Luka si saccó e la guardò di nuovo sorridente.
- ecco, adesso siamo pari-

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