Camila pov's
[ Human di Christina Perri ]
Lauren è andata via circa mezz'ora fa. Io non l'ho seguita. Sono sul letto, ancora ferma sul mio posto.
Sono triste. Non volevo ferirla ma lei lo ha fatto con me. A me manca. Mi manca tanto ed è triste sentir dire dalla persona più importante della tua vita che non prova niente per te, che non le importa di abbracciarti, stringerti. È brutto vederla vuota. È brutto vederla piangere, triste, ma non è nemmeno tanto bello vederla così indifferente a tutto.
Ho passato solo qualche ora con Lauren, e credetemi, è impossibile. Le sue parole ti trafiggono, ti fanno troppo male e ti fanno sentire male. Io ero scoppiata e avevo urlato, ma lo avevo fatto perché ero ferita, perché ho anch'io dei sentimenti, perché crollo, perché ho bisogno di non sentire certe cose. Ho provato a sorridere, a trattenere le lacrime e a confortarla, per lei, ma io sono semplicemente un'umana e piango, crollo, mi sento male, mi spezzo. Sono un'umana e ho bisogno di non sentire certe cose, perché mi trafiggono.
Mi alzo dal letto dopo aver asciugato le lacrime.
Sono rotta, di questo ne sono sicura, ma ho bisogno di cercare Lauren. Ho bisogno di sapere che stis bene. Ho messo di nuovo il mio dolore a parte per lei, non farò come mesi fa. Non devo perderla.
Quando esco dalla stanza vado in cucina.
"Ho visto Lauren piangere pri-" prima che mia madre possa concludere la frase, chiudo la porta principale alle mie spalle e esco da casa.Ho camminato per minuti e minuti, senza un ombrello, con la pioggia che non ha alcuna intenzione di abbandonarci presto. Adesso mi sono fermata. Sono stanca. Ho il fiatone e credo mi sia venuto il raffreddore.
Sento di nuovo le lacrime agli occhi ma le caccio via e ritorno a camminare.
Non so dove sia. Non ne ho alcuna idea. Ad un certo punto mi viene in mente un flashback della panchina che mi aveva indicato oggi Lauren e non so perché credo sia lì, quindi faccio la strada per arrivarci.
Quando mi avvicino all'obiettivo vedo il corpo della corvina seduto sulla panchina. Immaginavo fosse lì.
Mi avvicino e mi siedo accanto a lei.
"Hai freddo?" domando ma lei non risponde "Ti ho portato una giacca. Pensavo che ne avresti avuto biso-"
"Sto bene" dice, tremando, con la voce singhiozzante. Sta piangendo e sicuramente la colpa è mia.
"Ritorniamo a casa?" mi alzo dalla panchina per porgerle la mia mano, che è coperta da un guanto come nell'altra.
Lei non si muove e ha il volto basso, così per incontrare il suo sguardo mi inginocchio a terra fregandomene del marciapiede bagnato.
"Mi manchi" sussurra, e una lacrima dal suo viso cade sul mio, così io la caccio via. Rimango stupita per la sua confessione e non capisco perché abbia detto una cosa del genere "Sai perché odiavo il freddo?" domanda e io scuoto la testa, ricordando la conversazione di oggi "Perché la mia voglia di abbracciarti aumentava e mi sentivo triste e abbattuta per questo" confessa "Adesso... odio il freddo e provo nostalgia"
"Nostalgia riguardo a cosa?" domando velocemente.
"A volerti abbracciare" confessa "Voglio... abbracciarti" sussurra "Mi manca"
Lei vuole solo questo : un abbraccio. Non vuole essere amata, non vuole amare, vuole un abbraccio. Lo vuole perché le manca, perché vuole ricordare quella sensazione, io l'ho già capito. Lei vuole abbracciarmi per provare a ricordare non perché vuole davvero, ma non dico nulla, non voglio uscirne ferita di nuovo. A lei non manco, a lei mancano le sensazioni che provava con me.
Mi limito ad alzarmi e lei fa lo stesso con la sua testa.
"Mi manca provare le emozioni" ammette, confutando la mia recente iootesi "Sono rimasta qui per circa mezz'ora e ho riflettuto a come mi sentivo mesi fa su questa panchina. Ricordo le emozioni che provavo, Camila. Mi mancano. Le ho percepite per qualche secondo ma voglio conoscerle tutte, Camila"
"Te le farò conoscere" dico, progendole la mano e lei l'afferra per alzarsi.
"Posso abbracciarti?" domanda ed io annuisco "Puoi abbracciarmi tu? Non so com-" non la faccio continuare che mi catapulto tra le sue braccia e la stringo a me mentre inizio a piangere "Io... provo nostalgia ma..."
"Tu vuoi abbracciarmi per ricordare le provavi emozioni quando lo facevi, perché ti mancano, non perché lo vuoi, lo so. Tu non vuoi abbracciami, vuoi solo ricordare, Lauren. Ti mancano le emozioni e speri di poterle riavere indietro. Lauren, a te non manco io, a te mancano le emozioni che provavi con me" singhiozzo. Eccomi, di nuovo spezzata. Di nuovo ferita "Ma per favore, trattami bene, io le prove le emozioni. Io ho bisogno di stare bene, Lauren, non farmi stare male"
Lei sospira profondamente prima di staccarsi dal mio abbraccio per asciugare le mie lacrime con il suo pollice.
"Ci proverò" sussurra, scontrando la sua fronte contro la mia "Non mi piace vederti piangere"
Forse perché ci tiene? Tuttavia non le chiedo niente sapendo che non comprende le sue emozioni e sapendo che molto probabilmente risponderebbe in modo negativo.
"Torniamo a casa" dico soltando.
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A journey among the emotions [Sequel di The Doll] ➳ Camren
Fiksi PenggemarCamila si era promessa che avrebbe fatto provare qualcosa a Lauren, qualche emozione, qualche stimolo che la coinvolgesse nelle emozioni. Lauren iniziò un viaggio insieme a Camila, un viaggio per stare bene. Un viaggio per scoprire tutte le sfumatur...