Ottobre 2001
«Lasciala in pace, è solo una bambina!»E come di consuetudine da un anno a questa parte ogni volta che la mamma e la nonna si trovavano da sole pensando che io fossi già a letto a dormire iniziavano a litigare. In realtà io mi siedo sulle scale nascosta nella penombra mentre loro dalla cucina asciugano i piatti.
Ogni volta discutevano per me ed anche oggi non è da meno, la mamma urla contro la nonna.
«No, la cosa è grave la maestra mi ha chiamata perché le ha dato un tema per parlare del suo amico del cuore o amica e lei ha scritto che il suo miglior amico è Eros, il dio dell’amore, che è un bambino come lei e per questo ha deciso di chiamarlo Harry. Per finire dice che viene a trovala per stare insieme e giocare ogni sera, dimmi ti sembra normale?» le parole di mia madre mi feriscono, mi fanno venire le lacrime agli occhi.
«Lei è diversa» dice mia nonna, ma la mamma ribatte subito «Si, lo è ed n parte è colpa tua»
Non capisco che cosa c’entri la nonna con me ed Harry, io lo vedo e basta che colpa ne ha lei?
«Ma come sarebbe a dire!» urla mia nonna.
«Sarebbe a dire eccome! Tu e tutte le storie della mitologia greca che le racconti!»
Non riesco a vederle, ma sono certa conoscendo la mamma che abbia puntato il dito contro la nonna.
«Certo, perché ci sono io con tua figlia ogni sera quando ti esci e te ne vai a fare i tuoi comodi con un uomo diverso a sera! Non è mandandola da uno psicologo che risolverai la cosa, ma è standole vicino»
Già, io la sera sto sempre con la nonna, e che cosa è uno psicologo? Mi farà male?
«Quindi la colpa è la mia!?» grida mia madre ferita.
Io vorrei andare lì e dire che la colpa non è di nessuno e se qualcuno qui è ferito sono io perché vengo fatta passare per pazza.
«Suo padre mi ha abbandonata prima che lei nascesse, non so nulla di lui» sento mia madre piangere, ed è la prima volta che sento nominare mio padre, non ho mai sentito nulla su di lui.
«Ma come hai potuto fare un figlio con un uomo di cui non sapevi nulla? E poi sarei io la causa dei problemi di Sophia? Tu non ci sei mai Cassandra e lei si fa queste fantasia perché probabilmente si sente sola.»
Ma non è vero nonna, lui esiste!
«Amavo suo padre è stato con me poco tempo è vero, ma mi è bastato. Abbiamo preso questa casa per vivere con la nostra bambina e lui era felice, sapeva di lei ed era felice. O almeno così credevo.» mia madre ha un tono triste.
«Tesoro, so che hai sofferto, quello che ti chiedo è di stare più vicino a tua figlia e se vuoi mandarla da questo psicologo infantile va bene, a patto che tu la segua di più.»
«Si, lo farò» risponde mamma.
Vado su in camera, non voglio sentire altre parole cattive, mi butto sul letto e scoppio a piangere immersa nel cuscino per far meno rumore, anche se non mi sentirebbero comunque visto che stanno ancora parlando.
Mi rendo conto non so dopo quanto che qualcuno mi sta accarezzando i capelli e sentendo ancora le voci dalla cucina capisco che non sono né mia madre ne mia nonna.
«Hey piccolina, perché piangi?» sento Harry sussurrarmi all’orecchio.
Mi piace che mi chiami piccolina infondo lo sono rispetto a lui, io ho sette anni mentre lui è un anno solo più grande di me, ma so che essendo un Dio chissà quanti ne avrà realmente.
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DIVINE LOVE
Fanfiction*STORIA AL MOMENTO IN STANDBY* Tutti abbiamo un amico immaginario da bambini, Sophia ha il suo, Eros il dio dell'amore. Una storia fra un Dio dell'Olimpo ed una semplice ragazza. Un amicizia che viene messa a dura prova da questi mondi totalmente di...