Capitolo 8

3.8K 194 86
                                    

Sono pronta e per una volta sono in orario, nonostante la nottata a pensare a lui, a quel secondo bacio a fior di labbra e ai suoi modi strani, nonostante questo mi sono alzata e mi sono preparata in tempo. Il mio abbigliamento non è dei migliori, un leggins con canotta e maglioncino ed i capelli trattenuti in una treccia fatta frettolosamente, ma ci sono, pronta per vedere Edward e continuare a lavorare sul progetto.

Il mio perfetto piano viene scombussolato proprio dal diretto interessato perché sul telefono c’è un messaggio.

“Questa mattina sono in palestra, ho il turno, mi sono dimenticato di avvisarti ieri.  Perché non passi? Ti mando l’indirizzo.

E.”

Edward è un personal trainer? Non dovrebbe stupirmi molto, in effetti questo mi fa solo pensare quanto io sappia poco di lui, mentre lui di me sembra sapere tutto e leggermi fin troppo bene. Poco dopo mi arriva l’indirizzo gli rispondo con un “Okay” infondo sono curiosa di sapere di più su di lui.

Attivo quindi Google Maps e vedo che a piedi dal campus ci vogliono una ventina di minuti, così mi avvio. Dopo aver sbagliato varie volte, colpa del mio inesistente senso dell’orientamento giungo a destinazione, il nome della palestra è Fitness Love, un amore da me non molto condiviso visto che non amo molto dilettarmi in qualsiasi tipo di sport.

Mi fa strano sapere che lui lavori qui, so che dovrei portare avanti la ricerca anche senza di lui, ed anche che le mie sensazioni mi dicono che è “pericoloso” il mio corpo è sempre spinto verso di lui, come attratta da una calamita e non riesco ad oppormi.

Così le mie gambe coraggiose attraversano la porta scorrevole della palestra, avvicinandomi al bancone dove vi è una ragazza molto bella e sexy, il corpo è tonico e le curve al punto giusto, i tatuaggi sulle braccia non stonano con il suo stile.

«Ciao, sto cercando Edward» dico avvicinandomi, lei mi sorride e guarda su un grande registro puntando le sue unghie lunghe rosse su di esso in cerca di chissà cosa.

«Si, il nome? Avevi un appuntamento con lui? Se no, dobbiamo prenderne uno perché è molto richiesto»

Molto richiesto, ci credo, ma non avevo un vero appuntamento con lui, o almeno non come pensa lei.

«Mi aspetta, mi ha detto di passare» spiego, sperando che sia possibile.

Lei fa un’espressione sorpresa «Okay, in questo caso lo trovi in sala pesi» mi dice guardando il registro e poi me «Si starà allenando, ha finito ora una lezione quindi lo trovi sicuro li»

«Va bene, grazie» dico impacciata cominciando già a sentirmi a disagio entrando in un ambiente per me quasi “ostile”.

Vado in sala e tra i vari attrezzi di ogni tipo e la folla, dopo svariati minuti in cerca di Edward lo vedo e per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva.

Indossa una fascia fra i capelli per tenere i capelli che gli stanno crescendo per tirarli indietro, sembra più essere una bandana rigirata a mo’ di fascia, una maglia bianca che fa intravedere tutti i suoi tatuaggi per via del sudore che gliela fa aderire alla pelle, e alle gambe indossa dei pantaloncini neri.

È intento in un esercizio con uno strano attrezzo, ma dai movimenti che fa sembra tutto furche un esercizio idoneo alla palestra, sembra quasi un movimento di attività di tipo sessuale.

Ha i muscoli delle braccia tesi le gambe su una sorta di pedana che favorisce il movimento avanti e dietro, le braccia si tengono al macchinario, mentre lui con il bacino e la forza delle gambe in modo veloce e potente spinge il bacino in avanti ed indietro. Sento una vampata di calore invadermi il viso, gli occhi languidi e il respiro trattenuto mentre lo vedo compiere questi movimenti sincronizzati e precisi, e in un momento di follia immagino me al posto di quel macchinario pronta a incassare i colpi con estremo piacere tenendomi con le gambe intrecciate al suo bacino, muovendomi con lui, sarebbe un modo per fare palestra…

DIVINE LOVE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora